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cucina, edizione cartacea
di Sergio Garreffa | 09 Maggio 2013 | in categoria/e cucina edizione cartacea
VINI DI LIGURIA- L'azienda Vinicola “Giovanni Battista Parma”: una piccola perla di vini e distillati autoctoni a Ne, Val Graveglia
Oggi è la più rappresentativa e forse unica distilleria nel panorama ligure, con la produzione di grappe e distillati che hanno riscontrato un notevole successo anche all’estero, e questo è un vanto per un nostro comprensorio che pochi conoscono, la Val Graveglia. L’azienda quest’anno è al suo 50° anniversario e gli auguri vanno anche a Giovanni Battista che con i suoi 75 anni potremmo definirlo un artefice dell’innovazione, con un significativo contributo a mantenere vivo l’interesse per i vitigni e i vini autoctoni, sempre con la moglie Edda, l’infaticabile. L’avventura inizia infatti nel 1963 ma è tra il 1975/80 che Giovanni Battista con l’aiuto dei due figli, Simone e Daniele, avvia la produzione anche del vino. L’azienda non possiede ettari vitati di proprietà, ma conosce molte realtà autoctone che da anni gli portano le loro uve per i distillati. Questo ha permesso di salvaguardare l’intero territorio che sarebbe immancabilmente andato in abbandono, quindi nel corso di questi ultimi anni si sono impiantati nuovi vigneti dando lavoro a tutto il comparto. Negli ultimi tempi la cantina ha saputo attrezzarsi ed essere sempre all’avanguardia nella tecnologia, assolutamente da visitare. I suoi prodotti,( a parte la distilleria,molto clienti vengono da fuori regione per acquistarli per le loro eccelse peculiarità e invito tutti a provarli e a conoscere questa piccola cantina) sono a seconda dell’andamento stagionale e vendemmiale su circa 50/60 mila bottiglie dove troviamo: Vermentino, la Bianchetta Genovese e il Ciliegiolo in versione rosato, tutti con la Doc Golfo del Tigullio-Portofino. E’ recente l’uscita con un nuovo prodotto che ha riscontrato tanti estimatori, i “Tre Monelli” , vino frizzante dedicato ai suoi nipoti Carola, Giacomo e Camila che hanno disegnato l’etichetta.
Passiamo ai vini che in questa zona si producono con la Denominazione D’Origine Controllata istituita con Decreto Ministeriale il 1° Settembre 1997, sotto il nome Golfo del Tigullio (chiamato anche Guglielmo Marconi, in onore dei suoi primi esperimenti): con in etichetta la dicitura Portofino viene regolamentata con una gamma molto vasta e completa di vini bianchi, rossi e rosati, prodotti in diverse tipologie (vini fermi, frizzanti, novelli, spumanti e passiti), senza dimenticare il Moscato bianco sia nella versione vivace che con il passito della Val Petronio, purtroppo con limitate produzioni.
La degustazione: la Bianchetta Si presenta in un colore giallo paglierino con riflessi verdolini, di buona struttura, all’esame olfattivo discreta l’intensità e buona la complessità per un vino tipico e fine, in cui si possono riscontrare la caratteristica mela e il finocchio selvatico. Al palato è secco, la sensazione alcolica è presente in una giusta morbidezza, un’importante freschezza piacevole avvolta in una piacevole sapidità e mineralità. Vino equilibrato, elegante nel suo complesso, con un finale retronasale in cui si percepiscono note di erbe aromatiche.
Abbinamenti Risotti con ortaggi, torte di verdure e la tradizionale focaccia con il formaggio.
Tratto da CORFOLE! del 5/2013, con 25.000 copie gratuite: la testata più diffusa del Levante © Riproduzione vietata
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