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10 Aprile 2024 | in categoria/e edizione cartacea

“Non voglio spendereee!” - Ecco perché il trend che parla di oculatezza è “una rivoluzione”

Loud budgeting significa parlare chiaramente della propria volontà di risparmiare o di non spendere soldi per quella specifica cosa o occasione. Non riguarda quindi specificatamente le persone in difficoltà economica, ma chiunque voglia rivendicare chiaramente le proprie scelte o necessità
E pensare che tutto è nato da una battuta sui propositi di fine anno!

- di Michela De Rosa

“Sembri un genovese!”: la proverbiale “oculatezza” diventerà un complimento? Tra le varie mode sciocche che rendono i social non solo inutili ma a volte perfino dannosi, si è recentemente fatta largo una che sta portando a una piccola rivoluzione e alla caduta di un tabù, quello di parlare di soldi. E pensare che tutto è nato da una battuta.
É infatti nata alla fine dell’anno, quando molti pubblicavano i loro buoni propositi, tra cui il comico Lukas Battle che ha condiviso la sua idea: “Ho coniato un nuovo termine: il loud budgeting. É un nuovo concetto che annuncio per il 2024. Se il tuo amico ti scrive Voglio uscire, rispondi Non voglio spendere i soldi della benzina per venire a trovarti e ascoltarti parlare del tuo ex per tre ore”.

Con grande sorpresa, il post è stato visto da oltre 2 milioni di persone e in breve quello che è nato come una battuta si è trasformato in una nuova tendenza che fa emergere da un parte delle importanti sfumature sociali e dall’altra la voglia di alleggerire un tema vissuto sempre come un peso. Vediamo.
Intanto partiamo dal significato: “loud” significa “rumorosamente” e “budgeting” programmare da un punto di vista economico o finanziario. Significa in sostanza parlare chiaramente della propria volontà di risparmiare o di non spendere soldi per quella specifica cosa o occasione. Non riguarda quindi le persone in indigenza economica, ma chiunque voglia rivendicare chiaramente le proprie scelte o necessità. Niente più bugie per evitare un weekend tra amici, una cena, l’ennesimo apericena o il terzo giro di birra (e in questo caso ci sta anche un occhio alla salute) o ancora l’acquisto di un vestito che si indossserà solo in quell’occasione: “Non spenderò soldi per questo perché in questo momento non posso”, o “perché ho altre priorità”. Detto chiaramente e senza vergogna. Vi sembra facile? Provate a immaginare con chi o in quali occasioni vi sentireste liberi di farlo.

Perché parlarne

Anzitutto perché è una rapida inversione rispetto alla mania di ostentare acquisti e vita di lusso (peraltro, spesso del tutto inventata di sana pianta). Una piccola rivoluzione sociale certamente in linea con il momento storico e con le generazioni più attive sui social, persone più consapevoli che l’approccio senza vergogna ai soldi è una pratica positiva. Parliamo soprattutto dei cosiddetti Millennial (persone nate tra il 1980 e il 1994) e della Generazione Z (nati tra il 1995 e il 2010), due generazioni che hanno vissuto una crisi economica mondiale, una pandemia, la crisi energetica e oggi si confrontano con lo spettro della guerra. Hanno e avranno meno ricchezza personale rispetto alle generazioni precedenti e al contempo devono affrontare l’elevata inflazione, il caro affitti e scelte politiche che sembrano andare contro l’interesse dei cittadini. E allora parlare di scelte, di soldi e di come risparmiarli può far ben anche da un punto di vista psicologico, facendoci sentire più vicini gli uni agli altri.

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