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09 Aprile 2024 | in categoria/e edizione cartacea

Mappa della Resistenza: luoghi, episodi e monumenti che hanno scritto la storia del Tigullio

“Quando non ci saranno più le persone che hanno vissuto tutto questo, chi lo ricorderà? Chi saprà cosa rappresenta una lapide o il nome di una strada?”. Con questa domanda bruciante, Matteo Brugnoli si è gettato a capofitto in un lavoro di ricerca certosino e appassionato, mosso dalla “chiamata” a mantenere vivi i ricordi che sono appena dietro le nostre spalle. Lo sa bene lui che è giovane ma è cresciuto tra racconti vividi, tanto che è presidente delle sezioni Anpi di Lavagna e Valli Aveto-Sturla.

Nativo di Rapallo e residente a Lavagna, è capitano di Marina mercantile, consulente in ambito marittimo e fondatore dell’Associazione Agorà di Lavagna. E ha una passione per la ricerca storica. Così, nel settembre 2019 pubblicava la prima Mappa della Resistenza, con 80 luoghi segnalati. Ma il cartaceo non permetteva di inserire tutti i collegamenti, i riferimenti, gli approfondimenti, così Matteo ha pensato di creare una mappa digitale con Google Maps. Basta cliccare sui punti segnati sulla mappa e attraverso la geolocalizzazione permette non solo di visualizzare questi luoghi, ma anche di vedere foto e leggerne la descrizione. Si trova on line al sito www.mapparesistenzatigullio.com.

In continuo aggiornamento

Luoghi della memoria, monumenti, cippi, lapidi, pietre d’inciampo. E campi di concentramento. Oggi sono oltre 300 i luoghi segnalati. Dalla prima pubblicazione, infatti, appassionati di storia, escursionisti, blogger e semplici turisti hanno iniziato a collaborare. Il tutto integrato dal lavoro di ricerca che negli anni è stato fatto dalle Sezioni A.N.P.I. e dagli storici locali. Lo scorso 27 gennaio per la ricorrenza della Giornata della Memoria, la mappa è stata aggiornata con le pietre d’inciampo digitali nel Comune di Genova, con il cippo inaugurato al Parco della Memoria di Chiavari, in ricordo dei 46 deportati di origine ebraica del Tigullio e con tre luoghi in memoria degli internati militari: Alfonso Bonici (Santa Margherita .e), Agostino Rossi “Gustin” (Val Graveglia) e Giulio Scocco (Rapallo). Un lavoro che cresce giorno per giorno e per il quale sono gradite segnalazioni di tutto ciò che può arricchire il contenuto.

La Resistenza è una storia fatta da donne e uomini di ogni estrazione sociale, religione e credo politico.Ecco alcuni nomi che incrociamo magari tutti i giorni e non sappiamo perché gli è stata dedicata una stuatua, una sucola o una strada. Come a loro.

Vera Vassalle, originaria di Viareggio, che nonostante fosse leggermente claudicante per una poliomielite, diventò con il nome in codice “Rosa” un’importante pedina di coordinamento delle operazioni partigiane e alleate. Decorata con la medaglia d’oro al valor militare, nel dopoguerra insegnò alla scuola elementare Riboli di Lavagna e successivamente a alla  scuola elementare di Cavi, che le è stata intitolata.

Don Giovanni Battista Bobbio, nato a Bologna e nel 1939, a 25 anni, nominato parroco di un poverissimo paese tra le montagne spezzine. Ma era anche il cappellano della brigata d’assalto Coduri Garibaldi e il 30 dicembre 1944 fu ordinato un rastrellamento per catturarlo. Furono uccisi tre civili, la canonica e il paese dati alle fiamme, lui portato in carcere a Chiavari dove fu tenuto due giorni in isolamento. E poi fucilato senza processo. Nei giardini di Chiavari c’è il suo busto con l’epigrafe: «Quando gli chiesero se voleva pregare prima di morire, rispose; “Io sono già a posto con la mia coscienza, ma pregherò per voi” (...)».

Sergio Kasman nacque nel 1920 da un cantante lirico ebreo di origine russa e Maria Scala di Torino. Nel 1932 la famiglia si trasferì a Chiavari. Quando andò a studiare a Torino ebbe i primi contatti con l’antifascismo. Sergente Allievo Ufficiale di Artiglieria, in licenza a Genova al momento dell’armistizio, aderì alla Resistenza, con il nome di battaglia “Marco”, nelle file dei servizi speciali diretti da Nino Bacciagaluppi, uno dei capi del servizio informazioni, recupero e salvataggio dei prigionieri alleati evasi. Nel marzo 1944, a soli 24 anni, viene nominato Capo di Stato Maggiore del Comando Piazza di Milano delle Squadre di Azione Patriottica nelle file di Giustizia e Libertà. Arrestato due volte, riuscì sempre a scappare. Morì in un’imboscata in Piazza Lavater a Milano. Fu decorato con la medaglia d’oro al valor militare e la città di Chiavari gli ha dedicato Viale Sergio Kasman. Il suo busto è collocato nell’aiuola a destra del palazzo comunale di Chiavari a fianco a don Giovanni B. Bobbio.

Il libro (interattivo)

Nel 2023 Matteo Brugnoli ha pubblicato anche il libro che contiene una raccolta di 45 racconti di Resistenza. Un percorso tra le pagine del libro e il virtuale, con i QR code che permettono di ottenere contenuti digitali con dettagli sul luogo, approfondimenti, video e molto altro.

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