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01 Ottobre 2010 | in categoria/e attualita

Oggetti smarriti, un mondo da recuperare - Analisi, occhiali, lastre, messaggi d'amore e perfino dentiere. E le ricompense rivelano che ‘ricco' non significa ‘signore'

C’è una dentiera che attende da tempo il ritorno del suo padrone, e chi una dentiera la cerca disperatamente, smarrita in una giacca persa per strada. Un passeggino abbandonato a teatro che piange il suo bebè, un biglietto d’amore perso e poi recuperato. All’Ufficio Oggetti Smarriti della Polizia municipale di Chiavari le storie legate agli oggetti sono tanto bizzarre quanto l’inventario. "Per ogni oggetto perso, c’è una piccola indagine dietro –racconta Alessandra Olcese, funzionario amministrativo- Fondamentali i piccoli particolari, che ci riportano ai padroni degli oggetti. Spesso quando si smarrisce un portafoglio, oltre a soldi e documenti, a molti stanno a cuore gli affetti personali, come foto e messaggi: un giorno abbiamo rintracciato la proprietaria di un portamonete perso qui a Chiavari, ma lei aveva già rifatto tutti i documenti. Le ho rammentato se aveva proprio ricordato tutto, ricordandole un biglietto d’amore che non passava inosservato, e lei, commossa, è subito partita da Genova Bolzaneto apposta per quello".
Gli oggetti più persi
"Senza dubbio i telefonini: a scordarseli in giro o a farseli scivolare dalle tasche in particolare sono i ragazzi. Nel 90% dei casi i cellulari ritornano con successo ai loro proprietari" ricorda la Olcese. Ancora, nella ‘top ten’ compaiono gli immancabili portafogli. Ma c’è anche chi ha perso (e ritrovato) chiavi di casa, lastre e analisi mediche, macchine fotografiche, peluche di ogni genere, videogiochi portatili. Tutti protocollati e registrati poi dall’ufficio. Tempo di giacenza, un anno: "Gli oggetti non finiscono più, come un tempo, nelle aste pubbliche, ma vengono dati in beneficienza a realtà del territorio".
Smarrimenti particolari
C’è poi qualcuno, come un pensionato, che ha perso i suoi cari occhiali da vista, e ogni giorno si è recato in centrale, disperato: ha ripetuto per giorni. Purtroppo l’oggetto è andato smarrito. C’è chi, invece, aveva foto di parenti cari e più che disperato per i soldi persi nel portafoglio, lo è stato per quelle immagini uniche: "A volte stanno più a cuore gli affetti personali che gli spiccioli racchiusi dentro. Alcuni ladri sono ‘gentiluomini’ e spediscono i portafogli senza soldi ma con le varie carte dentro, altri invece vanno perduti". C’è chi, invece, cerca disperatamente due pedaline particolari della sua sedia a rotelle: "Mi erano appena arrivate dalla Germania, le ho appoggiate un attimo da un lato, non le ho più trovate, chissà cosa ne ha fatto chi le ha prese". Un signore invece ha perso il suo giacchino: per fortuna la Polizia municipale l’ha recuperata, ma la dentiera inserita nella tasca interna è scomparsa: qualcuno se l’è portata via.
Ricompense RIVELATRICI
Un portafogli con quasi 2.000 euro è stato trovato da una signora, raccontano dall’ufficio, che con onestà l’ha riconsegnato intatto alla Polizia municipale. Il borsello apparteneva ad un benestante chiavarese, che però non dato alcun cenno di ringraziamento. In compenso, pochi mesi dopo, la signora ne ha trovato un altro, questa volta con una somma modesta (20 euro), che però le è stata largamente ricompensata con un gran bel dono floreale. Quando la classe non è acqua.
Pregiudizi da rivedere
"Se ne dicono tante dei ragazzi, ma spesso sono loro i primi a riconsegnarci qualcosa: recentemente un giovane ci ha consegnato una collanina d’oro trovata per strada, e dopo poche ore si è recata da noi la proprietaria dell’oggetto, anche lei… giovane".
Tre messaggi da non dimenticare
"Primo: non date sempre per scontato che si tratti di un furto, potreste semplicemente averlo smarrito o dimenticato da qualche parte e quindi rivolgetevi ai vigili, nella maggior parte dei casi gli oggetti vengono consegnati a loro" ricorda la Olcese. Il secondo è l’altro lato della medaglia: "un oggetto trovato, lo si può anche darlo ad un vigile incontrato per strada, senza per forza recarsi in centrale: può essere un gesto piccolo ma importante per chi che ha smarrito qualcosa".
Un altro prezioso consiglio è di identificare gli oggetti: "A volte non ci si pensa, ma anche nella macchina fotografica sarebbe opportuno inserire un numero di telefono, un elemento per raggiungere il proprietario in caso di ritrovamento".
Claudia Sanguineti
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