attualità

01 Ottobre 2010 | in categoria/e attualita

Far galleggiare i sassi? Un'ARTE. Con una mostra permanente e le serate ArTura Sestri celebra Alfredo Gioventù, l'artista conosciuto in tutto il mondo

Un sasso che galleggia sull’acqua come "materia che si libera della sua massa senza liberarsi della sua qualità materica". L’installazione concettuale è una delle molteplici declinazioni dell’idea del maestro ceramista Alfredo Gioventù, conosciuto a livello internazionale per aver dato vita ai "sassi galleggianti". Sassi che non si differenziano per nulla da quelli veri, non fosse per la loro leggerezza: a conferirla è il materiale di cui sono fatti, il grés porcellanato, una miscela di argille e chamotte che vengono da Germania, Francia, Australia e Italia. Ma la strada che ha condotto Gioventù a questo prodotto è lunga e ricca di intrecci. Inizia con un bambino di otto anni che vive a Piadena, nella Pianura Padana, e trascorre le estati dai nonni a Sestri Levante frequentando il laboratorio dell’artigiano e amico di famiglia Lino Bersani. E’ qui che il piccolo Alfredo, che deve il suo nome al nonno, noto a Sestri per aver aperto un laminatoio – scuola per operai specializzati all’epoca della FIT, entra in contatto con un mondo nuovo: "L’odore della ceramica, il fascino del laboratorio m’è rimasto dentro", commenta Gioventù, che di quel tempo conserva ancora la sua primissima opera. Un’opera di rilievo, se si pensa che rappresenta la trasposizione su ceramica di un disegno realizzato a scuola durante il laboratorio di didattica creativa di Mario Lodi, celebre pedagogista e scrittore, che fu proprio il suo maestro elementare.
Passano gli anni; nella vita di adolescente e poi giovane uomo, alla ceramica si uniscono la musica, l’impegno politico ("era il ‘68", dice sorridendo) e un percorso di studi che lo porta prima al liceo scientifico e poi alla facoltà di lettere. Ma l’arte che l’aveva pervaso da bambino non smette di affascinarlo e, assunto come decoratore da Bersani, sceglie di fare della ceramica la sua professione: 'Certo decidere di vivere di questo era una scommessa, per cui non lasciai gli studi – racconta – e la fortuna mi assistette: dopo la laurea fu indetto un concorso per insegnare storia dell’arte in un corso di formazione professionale regionale per la ceramica; lo passai e, avendo inoltre il titolo di operaio specializzato in ceramica, potei insegnare anche le materie pratiche". Arrivano gli anni ’80 e apre nel centro di Sestri un laboratorio dove, grazie alla professione di insegnante, può permettersi di sperimentare varie tecniche e materiali.Edalla passione per la ceramica orientale, che "a differenza di quella occidentale mostra un interesse per la natura in sé", comincia a farsi strada l’idea del sasso: "Da subito mi sono concentrato su un tipo di artigianato artistico legato al territorio, ma al posto di realizzare gozzi o pesciolini, ho provato invece ad imitare gli elementi naturali". I sassi quindi sono quelli delle spiagge, ed è di mare, d’estate e di Liguria che "sanno" le sue opere, come possono apprezzare i primi ai quali vengono donate: "Nell’84 il dott. Prete, allora presidente dell’Azienda Autonoma, mi commissionò 80 regali per gli altrettanti figli dei minatori del Galles ospiti nelle famiglie sestresi. L’idea era quella di un oggetto che piacesse a un bambino e rappresentasse Sestri Levante: così realizzai un "sasso" in grés porcellanato che conteneva una goccia di mare, fatta di vetro azzurro". La via è tracciata e da qui l’idea delle pietre viene espressa in moltissime forme, seguendo due filoni: quello degli oggetti d’uso quotidiano, dalle zuccheriere alle ciotoline, che nella loro praticità conservano però un potere evocativo, e quello più artistico, che grazie anche alle mostre frutto dell’incontro con il designer Ugo La Pietra, "un nome, un destino", porta all’idea del sasso galleggiante e alle installazioni concettuali. nmNel 2000 Gioventù lascia la formazione professionale per dedicarsi totalmente ai "sassi", coinvolgendo Daniela Mangini, ex allieva della scuola di ceramica ed ora sua socia. è su questo percorso che si innesta anche il nuovo progetto artistico-culturale ArTura, che intende raccogliere contributi al dibattito sui rapporti futuri tra arte e natura e trasformarli in strumento didattico: "Proporremo eventi culturali aperti a tutti i linguaggi dell’arte su temi relativi al mondo naturale – spiega Gioventù - strumento determinante del progetto sarà la Torre dei Doganieri, che, come prestigiosa sede fisica messa a disposizione dal Comune di Sestri Levante, diverrà, assieme alla piazzetta circostante, teatro e sede di conservazione per tutte le azioni artistiche".11, 18, 25 Ottobre Sestri Levante < ArTura – territori tra arte e natura: letture, sperimentazioni con strumenti acustici, h19-21.30 Piazzetta Dina Bellotti
Francesca Vulpani
Commenta, vota, inoltra