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01 Settembre 2010 | in categoria/e attualita

RAGAZZE CON... UNA MARCIA IN PIU' - Donatella, a18 anni il primo libro: ‘All'area di servizio fra bombe, carramba e rock'roll'

Ha occhi profondi e sgranati sul mondo, Donatella Canepa. Ti scruta discreta, in una mattina d’agosto, dietro un caffè, e poi, con attenzione, ti parla del suo libro: poche ma sostanziali parole, è una che va al sodo. La casa editrice Albatros ha scelto tra tanti scrittori i suoi racconti per pubblicarli nella raccolta Nuove Voci: e ora, a soli 18 anni, questa ragazza chiavarese può già avere la soddisfazione di vedersi pubblicato da alcune settimane un libro presente non solo in tutte le librerie di Chiavari, ma anche on line e in molti altri negozi di libri.
Liceale (frequenta lo Scientifico dell’Istituto “Emiliani” di Rapallo), chitarrista (suona rock e punk in alcune realtà del territorio) e tanto altro ancora (l’impressione è che non ami le etichette), Donatella Canepa nel suo libro passa da attimi di vita a riflessioni e pensieri diversi tra loro ma sempre coerenti, in una continua ricerca della libertà e in una fuga dall’omologazione di massa.
Nel titolo, “All’area di servizio fra bombe, carramba e rock’roll” (foto di copertina e interne di Irene Mazza), è racchiusa l’anima del libro, 68 pagine che si leggono in un colpo ma mai banali e scontate, cariche di riflessioni che appaiono assai stimolanti e già “grandi” per una diciottenne. Lei lo precisa, non ama le introduzioni nei libri, ma “una spiegazione sulla scelta del titolo è tantomeno necessaria, per non smarrirsi nel viaggio che le pagine offrono al lettore”.
L’aria di servizio è allora “una parte dell’autostrada che abbiamo imboccato, volenti e nolenti, quando qualcuno ha deciso di sistemarci qua. Ci hanno fornito di macchina e volante e non ci hanno dato istruzione alcuna” scrive. “Sappiamo solo allora che ci sono delle strade più facili, dove si può guidare senza pensare alla direzione e basta seguire la massa, i bivi sono ben nascosti e il percorso è fissato da qualcuno di potente e affidabile di è ignota l’identità”. In questa autostrada non ci sono aree di servizio: “Non serve riposarsi né guardare la cartina perché qualche divina provvidenza ha già pensato a tutto”. Ci sono invece strade “assai incasinate, dov’è possibile scegliere la direzione che uno ritiene più opportuna e quindi prendersi appieno il diritto (dovere?) di avere autorità sul volante”.
Durante il viaggio può succedere che “esploda una bomba che provochi un’euforia destinata a dissolversi velocemente ma a lasciare un segno, o almeno un ricordo, indelebile, come fa un concerto rock…”.
Già, il rock’n’roll: “E come di farebbe a viaggiare senza quello? Sarebbe come rimanere a secco!”
Inevitabilmente, ricorda Donatella, nel viaggio “sempre puntuali, arrivano i carramba a romperci le palle: devono fare i loro controlli stupidi mentre noi siamo intenti a ripartire o siamo già in viaggio… Vogliono fermarci ma non ce la faranno!”.
Nei racconti racchiusi nel libro-viaggio, spiega, “c’è molto di personale, oltre a riflessioni raccolte fino ad oggi: prevale in me la voglia di non farmi inghiottire dal sistema”.
Accanto alla musica, la passione con la P maiuscola, la scrittura, anche di testi di canzoni: e allora non c’è da stupirsi se ad un certo punto chiede pure scusa “alle canzoni maltrattate ed escluse: ma in fondo anche questo è positivo, non saranno mai oggetto di critiche ed insulti: in fondo sono le uniche davvero libere!”, mentre considera il successo “la voglia di dimostrare il proprio attaccamento alla vita e a questo mondo, tanto da volere continuare a farne parte anche dopo, in qualche modo”.
Una testa pensante, insomma, assai stimolante: “A poco a poco, ho capito che il mondo, se da un lato non era quel paese incantato che avevo immaginato, ma era pieno di problematiche, sofferenze e ingiustizie, dall’altro era ancora più bello della mia immaginazione. La parola ‘vivere’ ad un certo tratto della mia vita ha preso un altro significato: non voleva più dire solo respirare, mangiare, dormire, parlare o giocare… Voleva dire prendere parte, partecipare, informarsi, pensare”.
Claudia Sanguineti
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