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attualita, storia locale
11 Dicembre 2023 | in categoria/e attualita storia locale
Tunnel Spinarola: nella povertà del Dopoguerra si davano soldi e terreni per quel simbolo di unione e rinascita
La ricevuta trovata da Mara Lertora riferita alla donazione di 100 Lire nel 1948 da parte della prozia di nome Linda Elce come sostegno alla realizzazione del traforo della Spinarola, che avrebbe collegato la Fontanabuona a Recco
Il ritrovamento di questa ricevuta racconta la lunga storia di attesa e di speranza di un territorio che ha molto da dare e non si arrende agli eventi: il Tunnel costa-entroterra da ieri a oggi
- di Giansandro Rosaco
I primi documenti riguardanti il collegamento tra costa ed entroterra risalgono alla fine del 1800: hanno attraversato epoche, monarchie, invasioni, guerre e regimi, fino ad arrivare alla democrazia e ai vari partiti e schieramenti che si sono susseguiti. Tutti hanno portato in processione la promessa di questo fondamentale collegamento stradale, oggi diventato un collegamento autostradale. Di questa storia ogni tanto spuntano documenti dimenticati, come la ricevuta trovata da Mara Lertora riferita alla donazione di 100 Lire nel 1948 da parte della prozia di nome Linda Elce come sostegno per la realizzazione del Traforo della Spinarola, che avrebbe portato il collegamento tra la Fontanabuona e Recco.
Su questo ricordo si è inserito Stefano Garbarino, ricordando il ruolo del padre Domenico, allora sindaco di Tribogna: “Gentile Mara Lertora, io credo che la Sua Brava prozia fosse la Linda Elce della Casa, abitante inTribogna. Sono certo anche che quella ricevuta di un versamento, fatto nel lontano 1948, a favore della realizzazione del "traforo della Spinarola", possa essere la dimostrazione non tanto di un'idea nuova che nasceva allora; ma che in quegli anni era stato eletto Sindaco di Tribogna, Domenico Garbarino, che di quell'opera aveva fatto una questione vitale. Si dedicò, aimé mettendo un po' in secondo piano i bisogni e la cura della sua famiglia. Riuscì più volte negli anni a ottenere finanziamenti statali per l'apertura di cantieri per l'occupazione, finalizzati nel contempo a eseguire un tracciato di strada, di dimensioni adeguate al futuro traffico, che tale collegamento tra la zona più isolata della Val Fontanabuona e la Costa avrebbe dovuto supportare. Sarebbe il caso di approfondire cosa significò riuscire ad ottenere l'utile assenso dei parroci e degli amministratori dei Comuni delle Valli del Recco, del Lavagna, dello Sturla e della Val d'Aveto, per convincere gli enti pubblici superiori (tra cui la Provincia di Genova e Ministeri del Governo), oltre a fare sì che i proprietari dei terreni attraversati dall'opera li cedessero gratuitamente e più ancora ottenere il rifinanziamento di ogni cantiere, prima che finissero i soldi ottenuti per il cantiere precedente. Chi ha la fortuna di avere ancora in famiglia persone che lavorarono in quei cantieri (altri possano in loro vita averglielo già detto), potrà chiedere loro cosa significò in quegli anni poter avere un lavoro e un piatto di minestra, sia pure ridotti e quale fosse per loro il piacere di poter contribuire, anche se faticosamente, a migliorare il futuro delle nostre valli. Se fosse stata realizzata l'opera come prevista allora, avrebbe potuto cambiare la vita nelle valli, che non avevano una scuola media superiore, un ospedale, una stazione ferroviaria, un casello autostradale, una spiaggia, una Pretura... a distanze inferiori ai venti chilometri mal percorribili. Sappiate che in allora hanno partecipato alle donazioni molti umili cittadini, che hanno sempre avuto fiducia nei sostenitori dell'opera e vedevano i loro sacrifici per portare raggiungere il loro obbiettivo condiviso. Signori credetemi, ho motivo giustificato di esprimere il mio pensiero, non pretendo di convincere nessuno, ma di informare chi non ha potuto sapere i fatti in mia conoscenza”.
A che punto siamo oggi
Chi negli anni successivi ha combattuto per il tunnel della Spinarola, diamo a Cesare quel che è di Cesare, è stato Elio Ugolini in veste di consigliere provinciale; se fosse stato ascoltato su questo argomento, oggi staremmo ricordando l’apertura del collegamento. Siamo a dicembre 2023 e la VIA (valutazione d’impatto ambientale) doveva essere presentata a ottobre; vogliamo restare ottimisti perché le notizie sono sempre più che positive. La sensazione certa è che ci saranno delle osservazioni secondo le quali il progetto potrà subire delle modifiche, ma non saranno sostanziali.
Lo slittamento porterà probabilmente ad un ritardo nella fase di partenza del cantiere che coinciderà con l’avvio degli espropri. Settimane e mesi di attesa che contano poco, ma l’unica certezza, come dico spesso, è che se non lo vediamo in un arco di tempo ragionevole, non lo vedremo più. Nel caso metteremo sul banco degli imputati, come abbiamo fatto in passato, tutti coloro che hanno posto degli ostacoli oppure, cosa ancora peggiore, i politici che non si sono attivati fino in fondo per far sì che questa importante infrastruttura venisse realizzata. A dire che è importante non ci siamo solo noi oggi - e con noi intendo tutti coloro che a vario titolo si muovono da anni in questa direzione, ognuno col proprio ruolo e competenze -, ma ci sono anche coloro che addirittura due secoli fa hanno gettato il seme di questa idea. Ed è tempo di vederne i frutti.
Avete documenti, notizie o altro riguardo la storia del Tunnel?
Vorremmo raccoglierle e condividerle.
0185.938009 | info@corfole.com| whatsapp 379.1614857
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