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attualità
08 Novembre 2023 | in categoria/e attualita
Teatri pieni per sentir parlare di meteo, com'è possibile? E' l'effetto Meteorologo Ignorante
Con l’ironia è riuscito ad appassionare migliaia di persone e a trasformarle da vittime passive degli eventi a cittadini consapevoli e “sentinelle”
Di Gianfranco Saffioti in arte “Il Meteorologo Ignorante” ve ne abbiamo parlato nell’agosto 2019, con tanto di glossario delle igno definizioni per descrivere i fenomeni meteo. In questi quattro anni sono aumentate non solo le definizioni (Vedi sotto), ma anche e soprattutto le persone che lo seguono sulla pagina facebook: oltre 5omila seguaci che ogni giorno si affidano a lui per sapere che tempo farà.
E qualche mese fa è partito l’Igno Tour, con pienone in ogni tappa. Ma perché così tanta gente lo legge o addirittura esce di casa - magari sotto la pioggia! - per andare ad ascoltare un tizio che parla di venti e convergenze, di alta e bassa pressione, di monitoraggio del territorio? Perché “Igno”, come lo chiamano tutti, lo sa fare bene, sa coinvolgere, sa far sorridere ma soprattutto sa far riflettere. Anche i bambini e i ragazzi nelle scuole. Un’opera di divulgazione preziosissima, perché ogni persona che semplicemente “sta attenta ai segnali dal cielo” si traduce in un inconsapevole in meno e in un responsabile in più. E in una regione di alluvioni, in un’epoca di fenomeni estremi, questa è tanta roba. Ciliegina sulla torta, la Igno Agenda 2024, con tanto di tabelle per tenere d’occhio il tempo giorno per giorno: andata subito a ruba e già in ristampa.
Più di 50.000 persone che ti seguono on line e pienone nelle serate a parlare di meteo: come te lo spieghi?
Non me lo spiego. E sembrerà strano, non guardo i numeri. Sono spesso le persone che ho accanto che mi fanno notare il numero crescente delle “meteobeline” che mi seguono. Ho sempre puntato sulla comunicazione, senza inventare nulla. Racconto la meteorologia e i suoi fenomeni esattamente come li vivo io, come ho imparato a conoscerli, come vorrei che lo facessero tutti. Credo che seguirmi non sia neppure così semplice. Fondamentalmente non faccio neppure previsioni, ma racconto le dinamiche che si susseguono a casa Liguria, come fosse una lunga “serie” a puntate. Se perdi il filo, se non leggi tutto ogni giorno rischi di capirci poco. I veri eroi solo le persone che mi seguono. Io metto loro a disposizione quelle quattro cose che ho imparato e le racconto come fossero davanti ad un film.
Facciamo un bigino: i 5 punti che spieghi nei tour e che tutti dovrebbero sapere
1: l’importanza dell’osservazione quotidiana, quella che permette di creare la tua memoria storica personale per riconoscere i fenomeni e i loro effetti sul territorio. 2: come leggere strumenti quali il pluviometro, l’idrometro e il radar, fondamentali nel monitoraggio in tempo reale quando è in atto un potenziale evento alluvionale o comunque pericoloso. 3: la gestione del territorio, l’urbanizzazione, l’abbandono delle campagne e il meccanismo di di funzionamento di un bacino idrografico. 4: come prevedere un evento alluvionale e come fare autoprotezione attiva. 5: la conoscenza del territorio, del proprio territorio, i messaggi, gli avvisi che ci da Madre Natura, i punti critici in cui viviamo.
Avevamo già affrontato il tema del sistema di allerta e della confusione che crea quella arancione per temporali; è cambiato qualcosa?
L’allerta arancione per temporali c’è da tempo, ma la gente non lo sapeva. Esiste da quando è stata introdotta la doppia scala di allertamento: quella per piogge diffuse, che arriva sino alla rossa, e quella per temporali, che arriva sino all’arancione. Una decisione a livello nazionale che siamo costretti a subire. Anche perché è sapere comune che la stragrande maggioranza degli eventi alluvionali più disastrosi, dalle nostre parti, li abbiamo avuti proprio a causa di temporali forti, stazionari, limitati geograficamente, ma potenzialmente distruttivi. Quindi in allerta arancione.
A maggio il presidente della regione Toti e l’ass. Giampedrone hanno annunciato che “si potrà costruire in aree esondabili a basso rischio”; poi la questione è stata rinviata a fine anno. Cosa ne pensi?
Ho come la sensazione che per il progresso a tutti i costi - sempre che sia realmente progresso - si metta in conto di pagare qualche tragedia annunciata. Insomma, una decina di morti ogni tanto sembra il conto da pagare per avere sempre più servizi, di cui forse crediamo di aver bisogno perché ce lo fanno credere.
Quest’anno era stato lanciato l’allarme che “non vedremo più la neve” e invece ha nevicato anche in agosto. Come sarà l’inverno?
L’evento nevoso, sulle nostre Alpi, durante il mese di agosto ricade in una normalità che purtroppo è diventata un’eccezione. Il nostro dramma ha sempre un nome preciso, l’anticiclone africano, che ha la caratteristica di essere molto caldo non solo al suolo ma anche in quota. Ma fare previsioni stagionali è esercizio semi ludico che spesso viene disatteso. Insomma, sbagliamo le previsioni per il giorno dopo, figuriamoci quelle per la prossima stagione.
Come ti è venuta l'idea di trasformare in personaggi i fenomeni meteo e i riferimenti geografici?
Tutto arrivata dall’esperienza nelle scuole. Con un pubblico dai 9 agli 11 anni ho capito che personificare i fenomeni meteo, fino quasi a farli diventare dei cartoni animati, faceva diventare tutto molto più semplice e divertente. Poi ho capito che funziona anche con gli adulti. E l’illustratore Mauro Moretti gli ha dato vita. (V. sotto).
PROSSIME TAPPE
DALLE METEOBELINE AI SENZA BIDE’
Glossario del Meteorologo Ignorante: il meteo e la geografia come personaggi, ora anche attraverso la matita di Mauro Moretti
1. MADRE NATURA in tutto il suo splendore
2. METEOBELINE - Oramai vivono col naso all’insù e sanno riconoscere nuvole, prodromi e cavolfiori
3. LA DAMA BIANCA - Bella, bianca, un candido manto che avvolge tutto, in silenzio e con pazienza.
4. MASTRO EOLO - Sovrano indiscusso dei venti
5. SUA MAESTA' - La Tramontana, amata quando devi stendere, un po’ meno d’inverno quando ti prende a schiaffi e innalza la sensazione del freddo
6. MARE NOSTRUM - il nome che i Romani diedero al Mar Mediterraneo è diventato il tratto di mare affacciato alle coste di casa Liguria
7. SCIROCCHETTO - Proviene dal Sahara, trasporta la sabbia rendendo i cieli lattiginosi
8. CAPITAN LIBECCIO - A volte imperversa da Genova verso La Spezia spezzando casa Liguria in due, altre volte guida l’ultimo passaggio del fronte perturbato
9. MESTIZIA - All’anagrafe Matrigna Umidizia, è fastidiosa come una smart che occupa un posto e appiccicaticcia come una colla per carta da parati.
10. DON MERCURIO - Ogni giorno ci impone la dura legge del termometro.
11. STRAMAZZO - Non fai in tempo a vederlo arrivare che ti ritrovi bagnato dalla testa ai piedi
12. I SENZA BIDE’ - Ovvero la terra dopo il Ponente...
13. SANTISSIMA - Macaja, maccaja, Santa Macca o Santissima per la sua speciale predilezione ad accompagnare il periodo natalizio in terra di Liguria. Anno pandemico a parte, ovviamente.
14. GRAN SOLEIL - Bello, forte e caliente, è il più desiderato dalle orde di... lavatrici
15. LO STENDIGNO - La risposta alla domanda “Posso stendere?”. Nelle giornate asciugatutto arriva lui, con la sua cintura caricata a mollettoni.
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