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    attualita, salute

    19 Ottobre 2023 | in categoria/e attualita salute

    Vaccino covid "Efficacia smentita dai fatti” - Tribunale del Lavoro dichiara illegittima la sospensione dei non vaccinati

    Vaccino covid "Efficacia smentita dai fatti” - Tribunale del Lavoro dichiara illegittima la sospensione dei non vaccinati

    Il 13 settembre, nella stessa data in cui il prof. Bassetti dichiarava che non farà vaccinare moglie e figli, il giudice monocratico del Tribunale del lavoro dell’Aquila, Giulio Cruciani, ha emesso una sentenza con cui dichiara illegittima la sospensione dal lavoro per la mancata vaccinazione Covid da parte dei lavoratori over 50. Non solo: il giudice ha anche imposto al datore di lavoro di un ultracinquantenne sospeso il pagamento dei mancati stipendi e di un risarcimento per il “danno biologico causato dallo stress al lavoratore”. La sentenza si aggiunge alle molte di questo tipo in Italia, tuttavia è la prima in cui il giudice specifica che le caratteristiche stesse dei vaccini anti-Covid non rispettano “il fondamento per imporre l’obbligo vaccinale, in quanto non conferiscono la garanzia della prevenzione dall’infezione”. I vaccinati si ammalano e non fermano il contagio.
    Si legge, infatti, che «Non vi è alcuna evidenza scientifica che abbia dimostrato che il vaccinato non si contagi e non contagi a sua volta». Di conseguenza «la sospensione del ricorrente, giustificata dal fatto che non si sia vaccinato, è del tutto priva di fondamento».

    Si tratta di una sentenza dirompente in quanto demolisce le fondamenta su cui si era basata la politica per imporre la vaccinazione alla popolazione. Il giudice sottolinea poi la violazione del diritto al lavoro spiegando che «lo Stato italiano si fonda sul lavoro (art. 1 Cost.) e su questo si fonda non solo la dignità professionale ma anche la dignità personale dell’essere umano che vuole mantenersi con le proprie forze». In nome di un presupposto scientifico fallace è stato negato il diritto al lavoro, violando i diritti costituzionali.

    “Efficacia smentita dai fatti”

    Il giudice ha inoltre dichiarato che intende discostarsi dalla posizione della Consulta che, prestando fede a una dichiarazione dell’ISS, ritiene che la vaccinazione anti-COVID-19 costituisca “una misura di prevenzione fondamentale per contenere la diffusione dell’infezione da SARS-CoV-2”. Nella sentenza, invece, viene scritto nero su bianco che tale tesi «non solo è chiaramente smentita dalla realtà dei fatti conosciuta da tutti (realtà toccata con mano, senza necessità di particolari conoscenze mediche: ad un soggetto viene somministrato il vaccino e poco dopo gli viene diagnosticata l’infezione da SARS-CoV2) ma dalle stesse case produttrici dei vaccini».

    La responsabile della Pfizer, infatti, aveva dichiarato in un’audizione al Parlamento europeo che nessuno studio era stato condotto sulla capacità del vaccino di impedire il contagio non essendo quello il fine del prodotto in vendita quanto piuttosto quello di “contrastare gli effetti dannosi dell’infezione”.


     


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