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storia locale
13 Aprile 2023 | in categoria/e storia locale
Basilica dei Fieschi, è più di quel che sembra (ha più di 1000 anni e fu anche "vetrina" dei prodotti locali)
di Michela De Rosa
Con 51.443 voti al censimento del FAI, è stata eletta “Luogo del Cuore” della Liguria 2023
Fu costruita in ardesia a rappresentare il potere e i possedimenti della famiglia che ha avuto anche due papi, tra cui quello che ha scomunicato un Imperatore. Per la sua importanza, vi sono stati custoditi anche frammenti della croce di Cristo e da 800 anni resiste in uno dei borghi medievali meglio conservati. Siamo tornati a vistarla in occasione delle giornate FAI di Primavera rendendoci conto di quanto sia sottostimata l’importanza di questo complesso monumentale secolare. Per capirla ripercorriamo pochi ma incisivi elementi che abbiamo reperito da varie fonti storiche.
Inno al potere dei Fieschi...
Dei Fieschi abbiamo le prime notizie certe nel periodo intorno all’anno 1000, quando la famiglia dominava il territorio da Rapallo a Moneglia, a Borzone e Varese Ligure, l’intera vallata della Fontanabuona e buona parte della val d’Aveto. Un tempo il mare arrivava più vicino e infatti il ponte della Maddalena si chiamava Ponte del Mare.
I ponti erano determinanti per lo sviluppo di un regno ma erano molto costosi, per questo erano simboli di potere, tanto che Pontefice ha origine nel termine Pontifex, dal latino pontis facĕre, a indicare colui che curava la costruzione del ponte sul Tevere, poi translato per indicare colui che funge da ponte fra Dio e gli uomini. Possiamo quindi immaginare il potere conquistato dalla famiglia Fieschi quando nel 1243 Sinibaldo venne eletto papa con il nome di Innocenzo IV.
Sinibaldo Fieschi dei conti di Lavagna (Manarola, 1195 circa – Napoli, 7 1254), con il nome di Innocenzo IV è stato il 180º papa della Chiesa cattolica dal 1243 alla sua morte. Fu eletto all’unanimità, grazie anche all’avallo di Federico II, fiducioso che il nuovo papa fosse più arrendevole alle sue mire espansionistiche. Ma si sbagliò, anzi proprio per queste mire il papa lo scomunicò. Il nipote di Sinibaldo, Ottobono Fieschi (Genova, 1205 circa – Viterbo, 1276), è stato il 186º papa col nome di Adriano V.
Ma l’imperatore Federico II non tollerava il crescente potere dei Fieschi e per ribadire “chi comandava” mise a ferro e fuoco la contea, fece saccheggiare i possedimenti a San Salvatore, devastare il ponte del mare sull’Entella e incendiare Lavagna.
In tutta risposta, papa Innocenzo IV partito per il concilio di Lione, adoperò un’altra forma di potere e lanciò la scomunica all’Imperatore. Non solo, su quelle rovine di San Salvatore avviò la costruzione della basilica dei Fieschi, che ha un altro significato oltre a quello religioso: Basilica deriva infatti dal latino basileuz, che vuol dire imperatore, ed era sotto la diretta autorità del papa.
I lavori ebbero inizio nell’anno stesso, 1245, e alla basilica furono concessi importanti privilegi e soprattutto furono annessi diversi possedimenti, rispondendo non solo all’imperatore ma anche a Genova che, con l’estensione dei suoi domini a Levante, minacciava i loro possedimenti. Terminata nel 1252 dal nipote Ottobono divenuto anch’egli papa col nome di Adriano V, a ricordo di questo fatto, sull’edificio a destra della basilica, potete leggere l’iscrizione: “STET-DOMUS-HAEC DONEC-BIBERIT FORMICA-MARINAM”, ovvero “resista questa casa (o casata), finché la formica non avrà bevuto tutta l’acqua del mare”.
...e “vetrina” dei prodotti locali
La Basilica fu quindi soprattutto una celebrazione del dominio dei Fieschi, come racconta l'affresco della lunetta del portale. Con quelle architetture monumentali a svettare sul borgo, si voleva infatti comunicare il potere raggiunto da uno dei più importanti e antichi casati genovesi. Grazie ad alleanze ma soprattutto a matrimoni di interesse, conquistarono posizioni di rilievo non solo nel governo di Genova ma anche nel panorama politico internazionale. E se sei “signore” di un territorio, è importante che tutti ne conoscano le ricchezze. Come? Mettendo “in vetrina” prodotti locali, maestranze, artigianato, arte, gusto estetico e capacità di spesa. Ed ecco l’unica Basilica completamente costruita in ardesia, a inneggiare la pietra locale e la possibilità non solo di costruire ma anche di “piegarla” a volta e di decorarla.
Sede di una reliquia importante
Non andava dimenticato un altro potere, quello papale e religioso. Nella basilica fu portata una reliquia di grandissimo pregio: i frammenti della Vera Croce di Gesù. Donati da papa Innocenzo IV, sono racchiusi in un reliquario di cristallo, inseriti in una croce pettorale del papa stesso. Le cesellature che le fanno da cornice sono attribuite al Cellini. Ora è conservata al museo diocesano di Chiavari. Altri simboli di potere religioso si trovano sulla torre “nolare” che ha in cima un globo e una croce, a rappresentare il governo del mondo.
Reliquia della Santa Croce
Donata da Innocenzo IV alla Basilica, si tratta di tre frammenti della croce di Cristo racchiusi in un reliquario di cristallo, inseriti in una croce pettorale del papa. Le cesellature che le fanno da cornice sono attribuite al Cellini. E’ conservata al museo diocesano di Chiavari.
In realtà ha 1000 anni
La costruzione della basilica ebbe inizio nel 1252. Tuttavia, osservando alcune caratteristiche è evidente che l'edificio è il risultato di almeno due fasi costruttive: la prima di stile Romanico - tipica tra l’anno 1000 e il 1100 - e poi quella di stile Gotico, tipica appunto dal 1200 al 1500. Quando entrate nella basilica guardate le volte ai lati dell’altare: vedrete che quella a sinistra presenta delle “striature” come quella centrale, mentre quella a destra è liscia: segno di due periodi storici diversi.
C'era due volte
E' evidente che l’edificio è il risultato di almeno due fasi costruttive: la prima di stile Romanico - tipica tra l’anno 1000 e il 1100 - e poi quella di stile Gotico, tipica appunto dal 1200 al 1500. Quando entrate nella basilica guardate le volte ai lati dell’altare: vedrete che una presenta delle “striature” come quella centrale, mentre l’altra è liscia: segno di due periodi storici diversi.
SULLA VIA FRANCHIGENA
Il polo religioso fu molto importante per lo sviluppo del territorio, anche perché fu meta e tappa dei pellegrini diretti a Roma in cammino sulla celebre via Francigena. L'importanza e la bellezza della basilica - assieme al borgo adiacente - venne inserita nel 1860 come monumento nazionale e considerata ancora oggi uno degli edifici di culto romanici tra i più pregiati e meglio conservati in Liguria.
Un tesoro da valorizzare
Restaurata in occasione del Giubileo del 2000, la Basilica resiste da quasi 1000 anni a guerre e intemperie, dominando la cima di un declivio coltivato e miracolosamente scampato alla cementificazione, in uno dei borghi medievali meglio conservati della Liguria. Ma forse non siamo molto consapevoli di questa ricchezza storica, che niente ha da invidiare ad altri siti più conosciuti e visitati.
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