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attualità
12 Aprile 2023 | in categoria/e attualita
I più giovani pescatori della Liguria: Gabriele, comandante a 24 anni e Alessia, armatrice a 23
di Giansandro Rosasco
Una storia d’amore d’altri tempi: soli e senza niente, si sono rimboccati le maniche e hanno coronato il loro sogno. Anzi due
Li trovate dal lunedì al venerdì col loro banco al mercato ittico di Santa Margherita, dove propongono “i pregiati gamberi rossi di Santa, ma anche pesci sottovalutati, come il potassolo (in foto) che è buono come il nasello, ma costa molto meno
Il 26 luglio del 2015 Gabriele Sansò ha compiuto 18 anni nella sua Gallipoli (Lecce) e tre giorni dopo è partito per la Liguria, andando contro la famiglia che non capiva davvero cosa lo stava spingendo a lasciare tutto e tutti e trasferirsi “al buio”, senza un soldo e un posto dove andare. Ma la motivazione era la più forte, quella che, come decantava Dante “move il sole e l’altre stelle”: l’amore. Quello per Alessia Vadalà. Una storia d’altri tempi ai tempi nostri, Gabriele arrriva qui solo e senza appoggi, con in tasca solo la determinazione per il suo sentimento: come un cavaliere errante bussa a tutte le porte, finché in Fontanabuona gli si apre quella di una trattoria che lo prende come cameriere in cambio di vitto e alloggio. Quello che gli permette di poter vedere la sua amata.
Passano gli anni e quel legame su cui le famiglie non avevano scommesso un soldo scambiandolo per un colpo di testa giovanile, diventa più forte che mai. I due ragazzi non solo sono uniti, ma sono cresciuti in fretta e sono molto maturi per la loro età, tanto che subito nasce il desiderio di sistemarsi. Mentre Alessia termina brillantemente gli studi di lingue, Gabriele si dà da fare per avere anche uno stipendio: inizia così a farsi vedere nei porti, un luogo a lui molto famigliare.
“I pescatori di Santa mi hanno ‘adottato’ e ho scoperto che qui c’è molto del Sud”
La famiglia di Gabriele è da almeno quattro generazioni nel ramo della pesca e lui è praticamente cresciuto in barca. Già piccolissimo, usciva in mare col nonno e il padre, imparando a conoscere il mare, i venti, i segreti dei fondali e le tecniche di pesca. Un sapere innato, di quelli che nessuna scuola ti può insegnare e che nessun giovane oggi ha o è interessato ad avere. Un marinario e pescatore finito, appassionato e competente: il sogno di ogni armatore. Però si sa, entrare a lavorare in Liguria è un compito ostico. “Di chi té-e?” è la frase con cui approcciamo le persone e se non sei “parente di” o “amico di” e non parli genovese, le porte faticano ad aprirsi.
Ma la perseveranza è una caratteristica di questo ragazzo che riesce a farsi prendere a lavorare come marinaio, facendosi subito notare per la sua bravura: “Dopo le prime diffidenze, sono stato accolto nella comunità dei pescatori e devo dire che in tanti mi hanno voluto e mi vogliono bene”, racconta Gabriele. Finalmente un lavoro, uno stipendio, un primo piccolissimo appartamento in affitto e perfino qualche soldino da mettere da parte ed ecco che la storia famigliare lancia il suo richiamo secolare: Gabriele inizia a sognare una barca tutta sua.
Per tutti diventa chiaro che quello tra Gabriele e Alessia non era un colpo di testa da ragazzini, ma l’inizio di una storia matura, tra giovani già adulti, così le tensioni lasciano il posto al sostegno. Ed è nonno Angelo a capire meglio il nipote e aiutarlo a coronare il suo sogno: così Gabriele, a soli 24 anni, diventa comandante della sua prima barca, la “Nuova Alessia”.
Non solo: riescono anche a coronare un altro sogno e si sposano, dopo aver dovuto rimandare tutto a causa del lockdown. Alessia, a soli 23 anni oltre che moglie diventa armatrice, tra le poche donne a ricoprire questo ruolo e probabilmente la più giovane della Liguria e forse d’Italia. E’ lei a farsi carico di tutte le pratiche burocratiche, di cui non vi parliamo perché servirebbe un intero numero di Corfole.
La loro pesca è a strascico, specializzata nei crostacei, e nella nostra ignoranza, strabuzziamo gli occhi. ”Questa attività - ci spiega Gabriele - se eseguita con criterio e nel rispetto del mare, è come una caccia di selezione che preserva le realtà ittiche senza interferire con il corso della natura, grazie anche ai giorni di ferma”.
Una vita di duro lavoro e sacrificio: “D’estate si salpa a mezzanotte e si sbarca alle 19; d’inverno la giornata dura 24 ore dalle 16:30 alla stessa ora del giorno dopo”.
Ma temono che la pesca delle piccole imbarcazioni vada a morire in quanto l’Unione Europea sta mettendo paletti davvero stringenti per favorire le cosiddette “navi fattoria” delle multinazionali, che operano 24 ore su 24, 365 giorni l’anno. Oltretutto in Liguria la pesca è ostica perché anche il mare è fatto “a fasce” quindi c’è poco pesce, poi non ci sono negozi che vendano neppure i più semplici ricambi e pure i maestri d’ascia, per le riparazioni navali, non ci sono più: arrivano dal Sud come quasi tutti i pescatori. E col prezzo del gasolio che, seppur calmierato per la pesca, è passato da 0.45 a 1€ al litro, i guadagni sono sempre più risibili. Li trovate dal lunedì al venerdì col loro banco al mercato ittico, dove propongono “i pregiati gamberi rossi di Santa, ma anche pesci sottovalutati, come il potassolo (in foto) che è buono come il nasello, ma costa molto meno”, spiega Alessia.
Intanto, la loro storia guarda già al futuro. Arrivano mano nella mano come fidanzatini e scopriamo che sono in tre: la terza componente della famiglia è nella pancia della mamma e chissà che questa nuova generazione cresciuta con la salsedine nelle vene non ci faccia raccontare un giorno la storia della più giovane capitana di flotta.
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