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storia locale
15 Giugno 2022 | in categoria/e storia locale
CAPURRO, I CAPA TOSTA DI O' SOLE MIO - Una teoria dell'origine del cognome porta nella città partenopea
Sono circa 450 le famiglie Capurro in Italia, di cui l’80% tra Genova e provincia, soprattutto a Recco, Avegno e Sori. Esistono tuttavia anche due nuclei minori, uno nel napoletano e uno nel messinese. Un ceppo nutrito e antico lo si può trovare nella valle di Recco, nell’attuale Comune di Avegno: nella storia di Recco si trova che nel Quattrocento la famiglia Capurro era fra quelle che osteggiavano la dominazione del Duca di Milano, in opposizione alla fazione filo ambrosiana guidata dagli Assereto. Tracce di questo cognome si trovano già nel 1173, quando il Marchese Guglielmo di Massa giura per il trattato di alleanza con Genova e con lui cento testimoni tra i quali un Capurro. Alla fine del 1300, un certo Francesco Capurro è rettore di San Nicolò di Voltri e nella seconda metà del Cinquecento a Genova opera il notaio Antonio Capurro. Ancora, nei registri parrocchiali di Novella, vicino a Zoagli è riportato nel 1321 il nome dei Capurro ed infine la famiglia è presente in un articolo sulla Gazzetta Nazionale del 12 Agosto 1797 tra le nobili casate liguri.
L’ORIGINE
La teoria più conosciuta si rifarebbe a una caratteristica dei capostipiti in un'arcaica forma dialettale di "testa dura", "testardo", "ostinato”. Un’altra teoria si basa su origini nel Regno di Napoli, da dove i membri della famiglia Testa, tra il 1701 e il 1714, a seguito della cacciata da parte degli spagnoli, migrarono verso ducati e repubbliche del nord Italia. Qui il loro cognome subì due modifiche: una in base ad un’etimologia toponomastica propria che riguardò quelli provenienti da Capua, come Capurro, e una riguardante un’etimologia fisico-anatomica, come Malatesta. Tuttavia come abbiamo visto un altro ceppo dei Capurro era già presente al nord. Un’ultima teoria l’abbiamo trovata su un articolo di Giovanni Carraro sul Cittadino dell’8 agosto 1934 secondo il quale il cognome deriverebbe invece da “câo rî”, dal latino “capite rivi” ossia ‘capo del rio’, che poteva essere la primitiva località dove viveva la famiglia.
PERSONAGGI NOTI
Ricordiamo il pittore Francesco Capurro (Genova 1620-1672). Allievo del Fiasella, studiò a Roma e si perfezionò a Napoli; tornato a Genova eseguì opere per le chiese di San Domenico, di San Giacomo a Pontedecimo. Purtroppo morì in piena maturità artistica. Giovanni Capurro era cameriere sul vapore che trasportava Garibaldi con i Mille a Marsala; fattosi volontario combatté a Calatafimi e sul Volturno; a campagna finita, tornò al suo lavoro di cameriere. Un altro Garibaldino fu il fabbro e falegname Giovanni Battista Capurro (Genova 1841-1905). Per le sue doti militari e le prove di valore divenne capitano. Dopo l’Unità passò all’Esercito nazionale e divenne comandante della Brigata Messina con il grado di generale. Ma ricordiamo Giovanni Capurro, nato a Napoli nel 1859: diplomato al Conservatorio, fu anche giornalista e critico teatrale; un uomo brillante, colto e ospite gradito nei salotti ove suonava il pianoforte, faceva spassose imitazioni e cantava canzoni da lui composte: la più famosa è O sole mio, messa in musica da Eduardo di Capua. Nonostante lo straordinario successo della canzone, morì poverissimo nel 1920. Luigi Capurro fu sindaco di Rapallo dal 1830 al 1832 mentre Dario Capurro (a destra) è stato Sindaco di Recco dal 2009 al 2014.
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