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attualità
di Michela De Rosa | 02 Maggio 2022 | in categoria/e attualita
MADRI CONTRO OGNI GUERRA - La Festa della mamma è nata come incontro tra ex nemici e da una preghiera per la pace
- di Michela De Rosa
E' la terza festa più celebrata nel mondo, dopo Natale e Pasqua e questo ci dà l’idea dell’importanza di questa ricorrenza. La festa della mamma si celebrava già al tempo dei Greci e dei Romani, dove era legata al culto delle dee, segnando il passaggio dall’inverno alla stagione fertile.
Julia, la prima a proporre le Festa
La versione moderna fu invece idea di Julia Ward Howe (1819 – 1910), un’attivista, giornalista e poetessa statunitense che, dopo aver visto l’orrore umano negli accampamenti e ospedali durante la Guerra di Secessione (1861-1865), avviò il Mother’s day con lo scopo di farne un momento di riflessione contro la guerra. Il seme era gettato.
Ann e Anna Marie, la mamma ispiratrice e la figlia autrice della Festa
Tra le sue amiche vi era l’insegnante Ann Reeves (1832 – 1905), le cui lezioni erano molto popolari, tanto da diventare una rinomata speaker del suo tempo. Fu una figura importante: intorno al 1850 creò il club di donne per il miglioramento delle condizioni igieniche e nella lotta alle malattie e alla mortalità infantile. Lei stessa diede alla luce 11 figli, ma solo quattro vissero fino all’età adulta. Il suo contributo per una società pacifica proseguì durante la Guerra di Secessione, esortando le donne a restare neutrali e, da mamme, prestare soccorso a tutti i ragazzi, sia i soldati dell’Unione sia i confederati. Al termine del conflitto organizzò le “Giornate dell’amicizia tra madri” per riunire soldati e persone di tutte le convinzioni politiche. L’evento fu un grande successo e venne organizzato per diversi anni, promuovendo la pace e l’amicizia. Durante uno di questi incontri, la figlia dodicenne Anna Marie Jarvis (1864–1948) rimase colpita da una preghiera improvvisata dalla mamma:
«Prego che qualcuno, prima o poi, possa intitolare un giorno di festa alla mamma,
che possa commemorarla per il servizio impareggiabile
che ella rende all’umanità in ogni campo della vita».
Quelle parole le rimasero impresse, tanto che alla morte della madre si dedicò con tutta sé stessa per istituire la Festa della mamma. Come simbolo scelse il garofano, il fiore preferito della madre: «La sua bianchezza è quella di simboleggiare la verità, la purezza e la grande carità dell’amore materno, la sua fragranza, la sua memoria e le sue preghiere. Il garofano non cede i suoi petali, ma li stringe al cuore quando muore, e così anche le madri abbracciano i loro figli nei loro cuori, l’amore delle loro madri non muore mai». Con il garofano rosso si omaggiano le madri in vita, con quello bianco si ricordano quelle rimaste nel cuore. Il 10 maggio 1908 organizzò la prima su scala nazionale, invitando di nuovo le madri a lavorare insieme per la pace. Quindi tempestò di lettere tutte le alte cariche pubbliche e, grazie alla sua tenacia, nel 1914 il presidente Wilson ufficializzò la festa in onore di tutte le madri dei soldati.
La lotta per tornare al significato originario
In pochi anni, però, la festa diventò commerciale e Anna si impegnò per riportarla ai valori originari; accusò persino la First Lady Eleanor Roosevelt di usare la festa a scopo di propaganda politica. Più di un secolo dopo, in questo strano e buio 2022 il suo invito a cogliere il senso pacifista di questa ricorrenza, è più attuale che mai.
Tratto da CORFOLE! del 5/2022, con 25.000 copie gratuite: la testata più diffusa del Levante © Riproduzione vietata
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