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Facile dire ananas: isapevate che si può piantare in casa, che è ottimo come contorno e come digestivo, che è una potente medicina naturale e che ci sono i maschi e le femmine?
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Sapevi che... si dice “Piantare in Nasso”?
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Nove anni di noi, diciannove di “giornalino rosa” e tante novità in arri...
edizione cartacea
di Michela De Rosa | 06 Dicembre 2018 | in categoria/e edizione cartacea
“SÆRA I EUGGI”: l'entroterra, la vita delle donne e la ninna nanna mai avuta nel nuovo disco di Marco Cambri
Brani: Coverte pezanti | Ægoa do bronzin | Che rîe | battua | Ma mi gh’ò lè | Særa i euggi | Canto | A bagascia a dûa | Passo | Desoëtaddo | A u Gusto | Pasòu e rive.
“Særa i euggi” è un invito a chiudere gli occhi, a non guardare gli schermi, la superficialità, ma ad ascoltare col cuore. In questo album che contiene 12 tracce inedite in dialetto genovese, Cambri rivive la sua infanzia, che è l’infanzia di tanti, e la rivela.
Nell'entroterra per ritrovare le atmosfere genuine dell'infanzia
Nato a Genova Quinto si è trasferito a Bargagli e poi a Neirone venti anni per ritrovare le atmosfere di quando era piccolo: “Quando ero piccolo a Quinto era periferia, nella mia famiglia c’erano ancora contadini, con mucche galline, conigli e colombi. Volero ritrovare quella dimensione umana e a contatto con la natura”.
A portarlo a Neirone fu una casualità: “Cercavo casa in zona e il Comune vendeva la ex scuola elementare “dei bassi”, costruita nel 1899 e abbandonata dagli anni ‘70. Una scuola di un tempo in cui le maestre dormivano al piano di sopra perché arrivarci era complicato. Appena entrati abbiamo sentito che c’era stato amore tra quei muri e sentivo l’eco di ricordi belli. Ci siamo sentiti subito a casa”.
Diversi gli avvenimenti a conferma, tra cui uno in particolare: “un giorno si è presentata una signora di 96 anni accompagnata dalla figlia che voleva rivedere la sua scuola e ci ha portato una foto con i bambini fuori che giocavano e che ora è appesa in casa”. Le canzoni nascono qui“dove non c’è inquinamento acustico né luminoso. E’ un posto per pensare”.
Canto la vita ligure
Tutto questo si avverte nelle canzoni, dove a fare da sfondo c’è l’entroterra ligure, la cultura contadina e matriarcale: “Sono canzoni di terra, figlie di luoghi in cui il mare si vede da lontano e viene temuto. Mio padre, un marinaio, spesso mancava da casa ed ho vissuto fra le donne, forza della natura che emergono in questo album. Associo il mare alle persone che se ne vanno mentre nella terra c’è la famiglia”.
Da qui nasce “Ninnami” che è “la ninna nanna che non ho mai avuto”.
Ed eccolo a riascoltare i rimproveri di sua madre che nel brano “Che Rîe” lo avverte: “Arian i singhei arian, stanni attento che te pòrtan via/Arrivano gli zingari arrivano, stai attento che ti portan via”, a cui risponde la sua purezza fanciullesca non ancora contagiata da quella paura verso lo straniero, verso ciò che ci sembra difficile capire: “che rie che rie che rie sem’avesse piggiau”.
“Pria negra” è una chiara metafora su questi posti, “sulla vita che hanno fatto le donne, legate in una situazione di chiusura, che avrrebbero voluto vedere il mare ma non ci riuscivano mai perché oltre la lavoro nei campi, la cura degli animali, dovevano badare alla casa e ai figli, con mariti spesso lontani”. Di donne che non hanno visto dolcezza e che “avrebbero voluto essere baciate solo per amore”.
Invece Cambri il suo amore lo dichiara con dolcezza infinita nel brano“Ma mi gh’ò lè”, scritto dopo l’alluvione del 2014: “ero a casa, mia moglie era a Genova e non riusciva a tornare. Le parole sono emerse da questa attesa preoccupata di non poterla riabbracciare. C’è poi l’accorgersi di avere a che fare con forze superiori alla nostra presunta onnipotenza, quella dell’acqua che cerca il mare e non guarda dove passa, e i danni dell’incuria “da questa raza ingurda da l’oggieu orbo e dalle recchie sorde”. “Særa i euggi” è un inno d’amore per le donne, ma anche di amore universale, “l’unica cosa che ci può salvare”.
Il brano "Pasòu e rive"
Swing, tango e strumenti antichi
Grazie agli arrangiamenti di Marco Cravero e Fabrizio Padoan l’album attraversa i suoni sudamericani, lo swing, le ballate, il tango argentino e non solo, ritrovando strumenti come l’organetto (Filippo Gambetta) e il bandoneon (Sirio Restani), accompagnati dalle percussioni di Marco Fadda. A suggellare il lavoro, il produttore ligure Raffaele Abbate che con la OrangeHomeRecords negli anni ha puntato sulla rivisitazione della cultura musicale genovese, anche grazie ad artisti come Armando Corsi e Roberta Alloisio.
- In vendita nei migliori negozi di dischi liguri e sul sito www.orangehomerecords.com.
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