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attualita, ecologia, edizione cartacea
di Simone Parma | 05 Dicembre 2018 | in categoria/e attualita ecologia edizione cartacea
Scongiurato il trasferimento, l'Istituto Agrario Marsano apre le porte ai futuri salvatori della terra
Un settore in continua crescita dove il lavoro è assicurato
Per gli studenti “Lavorare la terra è un atto nobile”.
- Open Day, il 15 Dicembre e il 19 Gennaio.
Ogni mese ci ritroviamo a parlare di ecologia, natura e dissesto idrogeologico, ma la nostra penna non basterà a salvare la nostra terra dall’abbandono e dell’incuria. La soluzione ad un problema serio passa anche dalla costruzione di una nuova sensibilità nelle nuove generazioni, che deve essere però sostenuta da nuove competenze. Abbiamo quindi fatto un giro all’Istituto Agrario “B. Marsano” di San Colombano Certenoli.
0185.358722 - www.iismarsano.it
Facebook “Marsano San Colombano”
Ci salveranno i Periti Agrari?
Il momento della scelta della Scuola Secondaria è sempre delicato. Ci sono quelli portati per la teoria che sceglieranno un Liceo Classico o Scientifico e ci sono quelli pratici che nella vita si vedono più operativi che studenti. E meno male che ci sono, perché la terra chiede aiuto. A loro si rivolge l’Istituto Marsano che, in questi anni più che mai, dà la possibilità ai giovani di mettersi in gioco per il loro territorio. Diventare Perito Agrario è infatti qualcosa di più che studiare; qui la pratica è parte fondamentale del percorso e le uscite sul campo sono garantite dall’impegno dei professori che curano l’Azienda Agricola parallela all’Istituto. Ma ciò che più conta è che i ragazzi che usciranno da questa scuola saranno i più qualificati per aiutare un territorio come il nostro - e non solo -, in continua sofferenza idrogeologica e abbandonato da una generazione “scappata in città”, creando così i presupposti per frane, incuria e degrado. Ma prendere la decisione di non seguire la massa che si muove verso i Licei e ascoltare invece il proprio istinto e le proprie passioni può essere difficile a tredici anni: per spiegare le materie e gli sbocchi professionali e universitari l’Istituto organizza due Open Day, il 15 Dicembre e il 19 Gennaio.
“Siamo cresciuti in mezzo alla natura, lavorare la terra è un atto nobile”
Tuttavia i più qualificati per descrivere questa scuola sono proprio i ragazzi che la frequentano, così abbiamo chiesto direttamente a loro perché un tredicenne dovrebbe decidere di diventare Perito Agrario. Lara ha scelto questa scuola conoscendo già l’ambiente: «La mia famiglia ha un’azienda silvicolo–foraggiera in provincia di Parma e sono cresciuta con la voglia di fare qualcosa per l’Azienda, ma più in generale per il mio territorio».
Prendere la decisione di dedicare la propria vita alla terra e ai suoi frutti può essere più facile di quello che sembra, come per Gabriele di Neirone: «Quando ho finito la terza media, anche confrontandomi con mio papà, ho capito che dobbiamo prendere coscienza di ciò che ci circonda. Se sei cresciuto a Neirone la natura è ovunque e non puoi far altro che lavorare con e per lei». Ma cosa ne pensano gli altri ragazzi della scelta di questa scuola? «All’inizio qualche amico che frequenta altri Istituti mi prendeva in giro – ammette Lara - ma ora che siamo arrivati in quarta hanno capito tutti che quando io avrò finito saprò già fare molte cose e per questo mi rispettano e sono curiosi di sapere cosa facciamo nelle nostre uscite». D’altra parte Lara e Gabriele hanno le idee chiare: meglio stare all’aria aperta che passare la vita chiusi in ufficio.
Gli sbocchi? Lavoro sicuro o specializzazione universitaria
Il docente di Scienze Agrarie, Riccardo Rinosi ed il Prof. Dino Longo hanno provveduto ad avviare i lavori di recupero di un noccioleto incolto vicino all’Istituto che servirà agli alunni come campo di prova per la coltivazione delle nocciole, il mantenimento del sottobosco e diverse altre attività. A questo si affianca un altro terreno dove i ragazzi eseguono le loro uscite sul campo, coordinati dal Prof. Rinosi e da altri docenti: «Qui si impara ad usare il decespugliatore, curare le piante da frutta e i vigneti, fare l’orto e i ragazzi stanno ultimando la ristrutturazione del pozzo in pietra che è la nostra fonte di irrigazione. Fosse per loro starebbero sempre qui – sorride RInosi – ma anche le lezioni teoriche in aula sono fondamentali per la loro formazione agraria e non solo». La cosa più interessante è lo sbocco certo nel mondo del lavoro oppure il perfezionamento in Università: «È necessario recuperare la vocazione agricola della Val Fontanabuona – ci spiega Longo – e la possibilità c’è. Tutti gli alunni usciti da questo Istituto hanno lavoro, chi come dipendente chi come imprenditore. E c’è chi ha hanno intrapreso la carriera universitaria, laureandosi in Scienze Naturali».
Il Marsano resta a Calvari
«Quando lo scorso anno tutti i media locali annunciavano il possibile spostamento a Genova del “Marsano”, invece che un maggiore interessamento si produsse l’effetto contrario con la rinuncia di tutte le quattordici pre-iscrizioni sin lì pervenute». A raccontarci la situazione attuale dell’Istituito sono un gruppo di genitori che si stanno battendo per salvare l’Istituto: «Il Preside ci ha rassicurato che per legge chi inizia la Prima a San Colombano dovrà proseguire qui sino alla Quinta – ci spiega Gianpaolo Burrofato – senza possibilità di trasferimenti. Ma la scarsa informazione ha portato l’Istituto a restare per due anni consecutivi senza classe Prima». Ecco che dal rischio di trasferimento si è passati a quello di non avere più alunni. Ma ora la situazione è stata chiarita: per gli studenti restare a San Colombano è cosa certa. Ci auguriamo quindi che molti giovani, in linea con tanti sparsi nel mondo, facciano questa scelta per occuparsi della terra con profitto e in modo rispettoso, cosciente e nobile.
Da sinistra: Burrofato Gianpaolo - Carneglia Ermanno - Laura Spinetto (rappr. classe) - Dondero Gianni (rappr. classe e membro consiglio istituto)
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