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    attualita, diritto, edizione cartacea

    05 Novembre 2018 | in categoria/e attualita diritto edizione cartacea

    Diamanti “gonfiati”: centinaia i chiavaresi truffati dalle banche... che ora speculano anche sui risarcimenti! Uno sportello per difendersi

    Diamanti “gonfiati”: centinaia i chiavaresi truffati dalle banche... che ora speculano anche sui risarcimenti! Uno sportello per difendersi

    I diamanti valevano un quarto della cifra a cui sono stati proposti
    In fumo risparmi per quasi due miliardi di Euro
    E dopo la frode le banche provano a speculare anche sui risarcimenti: ecco come tutelarsi

    Possono le banche truffare i propri clienti, quelli che le tengono in vita con i loro risparmi? Evidentemente sì.
    È successo a oltre centoventimila correntisti in tutta Italia ai quali sono stati venduti diamanti per due miliardi di euro, spacciandoli come “beni rifugio”ossia un bene che ha un valore intrinseco, “reale”, che tende a non perdere valore. Peccato che il valore era già perso in partenza dato che i diamanti erano quotati ad un valore di mercato gonfiato: alcune fonti parlano del 75% in più. E in tutta questa storia, che riecheggia a livello nazionale, il Levante e in particolare Chiavari hanno un ruolo centrale.


    Una frode miliardaria
    Il fatto che i diamanti fossero venduti ai piccoli risparmiatori come beni rifugio, ovvero come alternativa agli investimenti finanziari e spacciati come rivendibili al prezzo di acquisto proposto dalla banca, era noto da tempo. La trasmissione televisiva Report ne aveva parlato anni fa in diverse occasioni, aprendo un vero e proprio vaso di pandora. Altroconsumo, nota associazione di tutela dei consumatori, ha citato in giudizio le banche coinvolte, sino alla loro condanna formale. Si legge sul sito dell’associazione: «Nell'ottobre 2017 l’Antitrust ha multato per più di 15 milioni di euro due società venditrici di diamanti e quattro banche che hanno venduto a prezzi gonfiati le loro pietre a ignari clienti, spacciandoli per investimenti sicuri e senza informare dei rischi reali e dell'impossibilità di rivendere i preziosi acquistati. Le banche sanzionate sono Intesa San Paolo, Unicredit, Monte dei Paschi di Siena e Banco BPM, assieme alle due società IDB e DPI. Antitrust ha chiuso in questi giorni il procedimento aperto nei confronti di Diamond Love Bond e Ubi Banca, accettando i loro impegni».


    Il Levante “protagonista”
    Nella cittadina i casi appurati sono oltre cento, ma sembrano destinati a crescere. Per quanto Chiavari sia finita da subito al centro della vicenda, con diversi risparmiatori del Banco Popolare BPM tra i frodati, ciò che ha acceso i riflettori sono state le dimissioni dello storico responsabile di Adiconsum, Corrado Cicciarelli. Le cause, stando a quanto lo stesso Cicciarelli ha dichiarato dal suo profilo Facebook, sono da attribuire a “insanabili divergenze sulla gestione di una conferenza stampa sul tema con il segretario Cisl dell’area metropolitana Andrea Sanguineti”. Per dovere di cronaca si deve sottolineare che Andrea è fratello di Paolo Sanguineti, già capoarea del Banco Popolare BPM, la stessa che ha proposto ai clienti i diamanti a prezzi “gonfiati”. «Sono stato mandato via perché ho difeso 112 clienti del Banco di Chiavari – ha dichiarato Cicciarelli ai quali il Banco, oggi Bpm, aveva venduto diamanti a prezzi gonfiati (almeno al triplo del loro valore reale) per più di tre milioni di Euro». Andrea Sanguineti poi è tornato sulla vicenda, tramite le pagine de Il Secolo XIX, specificando le dimissioni volontarie di Cicciarelli e garantendo la riapertura dello sportello di Adiconsum e la difesa dei frodati. Una vicenda che appare più grande di un semplice problema interno ad Adiconsum e che in realtà manifesta l’importanza della questione a livello locale, con ripercussioni anche in Parlamento.


    Risarcimenti: le banche provano a speculare anche su quelli
    Anche altre associazioni hanno iniziato a muoversi, sollecitate dai casi che continuano ad emergere. ADUC (Associazione per i diritti degli utenti e consumatori) ad esempio continua a monitorare i rimborsi che Banco Popolare BPM sta proponendo ai propri risparmiatori (tra cui ovviamente quelli del Levante), denunciando che nel primo periodo i rimborsi proposti erano intorno al 20% del prezzo di acquisto pagato dal cliente, mentre ora, dopo ripetuti solleciti e nonostante l’accusa dell’Antitrust «L’offerta standard di Banco Bpm è diventata pari al 60% del prezzo pagato dal cliente, che rimarrebbe in possesso dei diamanti. Diciamo standard perché non poche volte “ci provano” e offrono solo il 40% o il 50%, mentre in alcuni casi si arriva anche al 70%. Sempre coi diamanti che restano al cliente ma che spesso hanno un valore netto di realizzo pari al 15% o poco più del prezzo pagato».

    Lo Sportello per i frodati per avere info e una prima assistenza gratuita
    Il cammino di denuncia non si è fermato. Infatti il deputato chiavarese del M5S Roberto Traversi, ha presentato un’interrogazione alla Camera con cui si rivolge al Ministero dell’Economia e delle Finanze per chiedere se fosse a conoscenza della vicenda e se siano previste iniziative a tutela dei risparmiatori truffati e a prevenzione di simili casi in futuro. Ma accanto a questo atto formale (qualcuno direbbe “dovuto”, ma che nessuno ancora aveva posto in essere) ne è stato pubblicato un altro concreto a tutela dei truffati: lo Sportello Diamanti. Basterà inviare una mail a sportellodiamanti@gmail.com per ottenere informazioni e ricevere una prima assistenza gratuita.
    «In tanti in questi mesi si sono rivolti a noi, e da subito abbiamo cercato di offrire un sostegno pratico, concreto. Con questo spirito è nata l’idea di creare uno sportello dedicato con cui poter fornire assistenza alle persone, sul modello degli sportelli anti-Equitalia lanciati in tutta Italia dal MoVimento 5 Stelle» hanno sottolineato Traversi e Silvestri.
    Nel frattempo anche la Lega si era mossa in Regione Liguria, con Vittorio Mazza e Giovanni De Paoli che avevano invitato l’istituzione a vigilare attentamente sulla vicenda.
    Se i rimborsi non saranno congrui e veloci ciò che abbiamo raccontato potrebbe essere solo la punta di un iceberg pronto a ribaltarsi.



     


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