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attualità
15 Dicembre 2017 | in categoria/e attualita
Perché questa pianta è la Stella di Natale? Scopriamo la dolce leggenda che viene dal Messico
Già il nome botanico significa “bellissima”, ma sono molte le curiosità, a partire dall’antica leggenda che viene dal Messico
Il nome scientifico scelto dal botanico tedesco Carl Ludwig Wilenow è già un complimento: Euphorbia Pulcherrima. E pulcherrima in latino significa “bellissima”. Ma dopo di lui un altro uomo se ne innamorò e le diede il nome con cui è conosciuta in America: nel 1825 Joel Roberts Poinsett mentre era ambasciatore in Messico vide una meravigliosa pianta rossa alta circa due metri e se ne innamorò tanto che la importò negli Stati Uniti con il nome di Poinsettia, e proprio dagli USA cominciò a “fiorire” il business di questa pianta. Ma per il suo significato simbolico dobbiamo tornare in Messico...
Perché è "la stella di Natale"?
Risale al Sedicesimo secolo la leggenda di Pepita, una bambina molto povera che non aveva soldi per comprare bei fiori da portare al bambin Gesù. Suo cugino Pedro, nel vederla sconsolata, le disse che anche delle erbacce sarebbero andate bene “perché anche il dono più umile, se offerto con amore, sarà il benvenuto agli occhi di Gesù”. Pepita seguì il consiglio e, appena posato l’umile bouquet davanti all’altare della chiesetta del villaggio, questo si trasformò in un meraviglioso mazzo di color rosso intenso. Da allora le stelle di Natale in Messico sono chiamate "Flores de la Noce Buena", fiori della Santa Notte.
Caratteristiche
Siamo abituati a vederla in piccole piante, ma in natura si sviluppa come grandi arbusti arrivando a superare i tre metri di altezza.
Vive in luoghi collinari o montuosi caratterizzati da un clima privo di sbalzi di temperatura e non sopporta temperature inferiori ai 12-15°C che possono causare la repentina e totale perdita del fogliame. Il suo caratteristico colore rosso non è dato dai fiori ma dalle brattee, particolari foglie che hanno il compito di proteggere il fiore. Nella “stella di Natale”, infatti, i fiori sono piccoli e di colore giallo, mentre le foglie vere e proprie, nel periodo invernale sono di colore verde ma vengono quasi nascoste da quelle rosse. Attenzione al lattice emesso dalle foglie e dai rami tagliati: può provocare irritazioni nelle persone più sensibili.
Come conservarla
Contrariamente a quanto siamo abituati a pensare, non muore dopo poche settimane dall’acquisto. Non va quindi buttata quando sfiorisce e perde le foglie rosse. E’ un processo naturale. Mantenerla in buona salute nelle nostre case è un po’ complicato ma non impossibile: occorre un po’ di pazienza. Intanto le regole per mantenerla mentre è fiorita: ha bisogno di massimo 7-8 ore di luce filtrata e non diretta, la temperatura ideale è intorno ai 18 gradi e deve stare lontana sia dalle fonti di calore dirette (camini, stufe e termosifoni) sia dalle correnti d’aria. Se nebulizzata regolarmente con dell’acqua, la fioritura dura più a lungo. Cadute tutte le foglie la pianta va potata lasciando steli di massimo 10 centimetri, rinvasata e posizionata all’esterno, in un luogo luminoso ma non esposta direttamente ai raggi del sole. Per tutto l’arco dell’anno annaffiamo solo quando il terreno è ben asciutto, questo può significare ogni giorno in giugno o luglio e una volta a settimana in inverno. Per aumentare l’umidità ambientale teniamo il vaso in un sottovaso pieno di argilla espansa, sempre immersa nell’acqua, in modo che l’evaporazione lavori per noi. A ottobre e novembre bisognerà tenerla al buio (o coprirla con una busta nera) per almeno 15 ore al giorno, dal pomeriggio alla mattina successiva: è proprio il buio, infatti, che favorisce la fase vegetativa e lo sviluppo delle caratteristiche foglie rosse. In genere è sufficiente effettuare tale operazione per circa una settimana per favorire lo sviluppo dei fiori; a questo punto, sospendiamo le concimazioni, lasciamo la pianta senza copertura e godiamoci le grandi infiorescenze e... il rinnovato clima natalizio.
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