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ecologia, edizione cartacea, itinerari, tempo libero, uscire
di Michela De Rosa | 10 Luglio 2017 | in categoria/e ecologia edizione cartacea itinerari tempo libero uscire
I GUARDIANI DEGLI ANIMALI - Avete trovato una volpe ferita nel bosco o avete un serpente in giardino? Ecco cosa fare
di Michela De Rosa
In questo periodo stiamo tutti più all’aperto e quindi è più facile imbattersi in animali feriti o in difficoltà. Ma spesso non si sa a chi rivolgersi e soprattutto come comportarsi: ne parliamo con il nostro Naturalista e Zoologo Davide Rufino che, oltre ad essere un divulgatore - attraverso la nostra rubrica sugli animali (in questo numero sostituita con questa intervista), il suo seguitissimo canale Youtube e presso scuole e associazioni -, è operatore presso il CRAS (Centro recupero Animali Selvatici) dell’Enpa Genova (Ente Nazionale Protezione Animali). Qui, insieme ad altre persone preparate, si occupa di tutto il ciclo riguardante il recupero animali selvatici: dalla telefonata, al recupero vero e proprio fino all’accudimento e infine il reinserimento in natura. E qui va la prima specifica: animali selvatici, appunto.
Per quali tipi di animali è corretto chiamarvi e per quali no, e perché?
Per qualunque animale non domestico. Il nostro centro non si occupa di cani, gatti (anche se randagi) e altri pet perché fortunatamente ci sono altre persone che se ne occupano.
Come dobbiamo comportarci davanti a un animale ferito o in difficoltà?
Bisogna chiamarci (010.7212178) per chiederci cosa fare. Nel frattempo l’animale va stressato il meno possibile evitando di fare schiamazzi o rumori bruschi. Purtroppo non sempre possiamo garantire il recupero perchè abbiamo tantissimi pazienti da seguire senza sosta.
Spesso credendo di aiutare un animale in realtà gli stiamo facendo del male o addirittura condannando alla morte, è vero?
Sì, ad esempio i piccoli caprioli, se non sono feriti, vanno lasciati esattamente dove sono senza avvicinarsi e soprattutto senza toccarli perché cambieremmo il loro odore e la madre, che sarà nei dintorni a cercare cibo, non li riconoscerebbe più. Stesso discorso con molti piccoli uccelli, come merli e gabbiani.
Cosa accade dal recupero dell’animale?
Vengono controllati, nutriti, idratati e visitati dal veterinario che provvede a fare eventuali lastre o anche operazioni. Poi stanno in convalescenza nel centro, dove vengono seguiti amorevolmente: allattiamo i cuccioli con biberon di latte di capra (quello bovino nuoce a molti animali), imbecchiamo i vari uccelli con un’apposita pinzetta, e via dicendo. Quando sono tornati in buona salute ci sono dei passaggi intermedi: ad esempio gli animali come caprioli, volpi, etc. vengono portati nei nostri recinti per riabituarsi alla vita all’aria aperta mentre gli uccelli vengono portati in grandi voliere dove riprendere in modo tutelato la capacità di volare. Quando vediamo che per loro è il momento, vengono liberati in natura. Ed è sempre commovente: da una parte la tristezza di vederli andare via, dall’altra la gioia di vederli stare bene e nel loro habitat naturale. (Continua sotto)
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I due paperi - Storia triste a lieto fine
Questa inseparabile coppia di anatre domestiche (i tipici paperi bianchi “da fattoria”) ci è stata portata un giorno di primavera. Erano state sottratte a dei veri aguzzini che si erano divertiti a torturarle, infatti erano in condizioni pietose: completamente spiumate, stressate e tremanti, si stringevano l’una con l’altra per scaldarsi. Le piume erano state strappate con violenza e in più punti la pelle era lacerata e sanguinante. Uno spettacolo che ha lasciato di stucco persino noi, che ne abbiamo viste tante. Una volta accolti, ci siamo adoperati per dare a questi sventurati paperi tutto quel che potevamo per farli stare meglio.
La situazione era apparentemente disperata, ma non ci siamo mai dati per vinti. Li abbiamo sistemati su un soffice letto di paglia e nutriti a volontà. Dopo i primi giorni, i segnali di stress hanno cominciato a sparire ed è arrivata la fame: i nostri paperi sono diventati in breve tempo gli animali più voraci del centro e pian piano le piume hanno cominciato a crescere. A causa della disavventura che hanno vissuto insieme, i due pennuti hanno dimostrato un grande attaccamento fra di loro. Ogni qualvolta ci trovavamo costretti a separarli per alcuni istanti, magari per pulire la loro casetta, cominciavano disperatamente a chiamarsi e a cercarsi. Dopo alcuni mesi erano ormai diventati dei paperi nuovi: felici, cicciottelli, tranquilli, col piumaggio completamente ricresciuto. E così, in un giorno di mezza estate, sono stati liberati nel giardino di un parco con tanto verde e un bel laghetto dove poter vivere assieme e in compagnia di altri paperi, svariati germani e oche. Ancora adesso alcuni di noi, di tanto in tanto, passano a dare un’occhiata e loro sono lì, a fare la loro vita da paperi felici.
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Spesso c’è confusione tra animalisti e naturalisti, che differenze ci sono?
Spesso l’animalista è convinto che un animale vada trattato come un essere umano e che pensi e agisca come noi. In questo modo si finisce per mancargli di rispetto e togliergli la dignità, o agire contro natura. Errori ovviamente fatti in buona fede. Il naturalista, invece, ama gli animali nel modo giusto grazie alle conoscenze e sa cosa è meglio ai fini del benessere generale dell’ambiente e delle specie.
Dal latte di capra al veterinario e medicinali è tutto a carico vostro: come si sorregge l’Enpa? C’è bisogno di volontari?
Enpa Genova si sorregge quasi esclusivamente sulle offerte e sulla generosità delle persone. Ci serve tutto l’aiuto possibile, e siamo sempre alla ricerca di nuovi volontari: gente che abbia voglia di rendersi utile e che sappia amare gli animali nel modo giusto.
Come sostenere Enpa Genova
> Per donazioni: IBAN IT88 A061 7501 4070 0000 1907 480
> Per donare il 5x1000: C.F. 80116050586
> Per adozioni a distanza: riceverete notizie costanti, potrete andare a trovarli e assistere alla liberazione: adozionigenova@enpa.org
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