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    edizione cartacea, storia locale

    di Simone Parma | 09 Dicembre 2016 | in categoria/e edizione cartacea storia locale

    IL TITANIC DI RAPALLO: 3 Gennaio 1961, una nave di cento metri e alta come una casa a quattro piani si scagliò sulla passeggiata - E nel 2013 toccò a Di Caprio...

    IL TITANIC DI RAPALLO: 3 Gennaio 1961, una nave di cento metri e alta come una casa a quattro piani si scagliò sulla passeggiata - E nel 2013 toccò a Di Caprio...

    “La Dida mi gridava: Iolanda! Iolanda! C’è una nave che entra in negozio!”
    - Iolanda Repetto


    “Il naufragio diventò un tema di classe”
    - Giorgio Giannello


    “Ricordo il suono ripetutto e violento di una sirena”
    - Giorgio Costa

    “Era tutto nero, il cielo, il mare, la nave. Pensai alla Madonna di Montallegro: per fortuna il suo sguardo era girato verso il nostro golfo”
    - Mino Balloni

    (tratte dal libro “Locarno, naugfragio in salotto”)



    La tempesta
    La nave Locarno, guidata dal comandante Sallustro, lasciò vuota (e non fu un particolare insignificante) il porto di Genova per un breve viaggio fino a Follonica. Quel giorno la situazione meteo non era delle migliori, ma un tratto di mare così breve e conosciuto non lasciava alcun dubbio al capitano, nemmeno dopo essere stato informato del pericolo di una burrasca di Libeccio forza 7. Fu così che, tra qualche perplessità, la Locarno lasciò il porto diretta in Toscana. Arrivata davanti al promontorio di Portofino la natura iniziò a ruggire: il vento era così forte che il comandante tentò di mettersi al riparo rifugiandosi a Paraggi. Ecco, immaginate un gigante da 100 metri ancorarsi, sferzato dal vento e dalle onde, nella minuscola baia di Paraggi. Una manovra che non bastò per mettersi al sicuro, tanto che il comandante tentò di uscire in mare aperto e lasciar sfogare la tempesta. La potenza della Locarno però non era minimamente sufficiente per affrontare quel mare così agitato che nel la spinge verso la baia di Rapallo. Nel buio del lungomare cittadino a poco a poco si fa strada l'incredibile stupore di chi ricorda l'immensa sagoma avvicinarsi al Castello, suonare le sirene e chiedere aiuto: il clamoroso naufragio stava per avvenire. Sulla Locarno intanto il personale di bordo si dava un gran da fare per evitare l'impatto con la costa, che però da terra i testimoni raccontano come inevitabile. Il gigante, grazie all'abilità del comandante, riuscì ad evitare il Castello, ma l'urto fu inevitabile ed avvenne pochi metri più in là, a metà passeggiata. Erano circa le 17:00.

    I soccorsi
    Il buio e la pioggia non aiutarono di certo a soccorrere i ventidue uomini dell'equipaggio e le difficili operazioni iniziarono alle 19:20 quando i Vigili del Fuoco illuminarono a giorno lo scafo, nel tentativo di comunicare con il comandante. Il fragore del mare però quella sera era così forte che nessun tentativo andò a buon fine. Poi finalmente arrivò un vero e proprio colpo di fortuna: la forza del mare fece ruotare lo scafo di novanta gradi, disponendolo parallelamente alla passeggiata a mare e agevolando le operazioni di salvataggio. Quando tutto l'equipaggio fu tratto in salvo erano ormai le 4 di mattina.


    Quando Leonardo Di Caprio naufragò a Portofino

    Naufragare nel Mar Ligure sembra un avvenimento raro, eppure i registi del film "The wolf of Wall Street" hanno immaginato che il panfilo del milionario Belfort, interpretato da Leonardo Di Caprio, sprofondasse al largo di Portofino. Una scena surreale, nella quale si vedono onde di 15 metri sferzare il vascello, ma che dopo la vicenda della Locarno sembra più credibile. Nella realtà il naufragio della nave di Belfort (una storia vera) avvenne sulla tratta Civitavecchia - Costa Smeralda, nel 1996.


    La nave in salotto
    Il giorno dopo lo spettacolo che si apriva di fronte agli occhi di rapallini e turisti era incredibile. La nave giaceva distesa su un fianco, alta quanto i palazzi del lungomare e divenne una vera attrattiva. L'evento fu talmente straordinario che molti media nazionali lo ripresero. L'articolo più celebre probabilmente rimane quello titolato appunto "Naufragio in salotto" della rivista Oggi. La nave però, con lo scafo compromesso e squarciato, rischiava di iniziare a riversare sostanze inquinanti in acqua e per questo le operazioni di rimozione furono celeri e precise: già il 13 febbraio i rimorchiatori riuscirono non senza fatica a disincagliare la Locarno e il 15 la nave lasciò il Golfo di Rapallo, per poi essere demolita.



     


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