attualita, edizione cartacea

30 Agosto 2016 | in categoria/e attualita edizione cartacea

Colpisce solo la Liguria ed è difficile da debellare: vi siete imbattuti anche voi nella "sindrome della TAL"? Scopritelo qui

Bagno di un locale a Sestri Levante: altrove ci si scuserebbe per il bango rotto assicurando la clientela di un'immediata riparazione, qui invece si da' dell'analfabeta a chi non capisce di dover tirare quel bellissimo e igienicissimo spago rosso.

Che si tratti di ristorazione, negozi, alberghi o bar, tornano sempre di attualità gli sketch comici del trio Ceccon, Balbontin e Casalino sulla “torta di riso finita” che mostrano prima come viene trattato il turista nelle altre regioni e poi il trattamento “alla ligure” che gli viene riservato qui. Per chi non lo conoscesse consigliamo vivamente di vederli per farsi della grasse - e amare - risate sulla nostra (in)capacità di fare turismo. E pensare che c’è chi se ne vanta.

Accoglienza, questa sconosciuta.
Tutto parte da una segnalazione di un lettore che ci informa di aver prenotato presso un agriturismo dell’entroterra chiavarese dove ha vissuto un’esperienza tragicomica: <“Chi èèèè?”. Pensiamo di aver sbagliato numero, invece no, è la tipica accoglienza. “Buonasera volevamo prenotare per domani a pranzo” - “ah, va bene...” (con entusiasmo travolgente) - “arriveremmo intorno alle 14 perché alcuni di noi lavorano”. Qualche secondo di sospensione poi il verdetto “eh, va bene ma dovete arrivare prima delle due perché poi abbiamo altro da fare”. Consideriamo la prenotazione fatta, non senza dubbi. Qualche ora prima del nostro arrivo richiamiamo per aggiungere un posto a tavola “no, in 11 non ci state” tu-tu-tu, cade la linea. Noi a bocca aperta proviamo a richiamare: “Va bè, vi stringerete. Però muovetevi che stiamo finendo il cibo..”, erano le 13:00! Abbiamo pranzato quasi imboccati dai camerieri che avevano una fretta tremenda. Poi abbiamo capito: c’era la festa di paese e nessuno poteva perdersela, nemmeno il cuoco.>>
E che dire del bagno di un locale a Sestri Levante? In tutti gli altri ci si scuserebbe per il bango rotto, qui invece si da' dell'analfabeta a chi non capisce di dover tirare quel bellissimo e igienicissimo spago rosso.

E la taccagneria non si smentisce
C’è chi poi racconta tramite Facebook le proprie disavventure: <<Novità dell'estate 2016: una nota gelateria di Castelletto ti fa pagare la scatola di polistirolo se compri una torta gelato, ovviamente senza dirlo prima. Quando compri il gelato puoi scegliere se portarlo via nella vaschetta o mettertelo in tasca>>.
Un altro episodio di taccagneria ai limiti dell’assurdo: “A proposito dei negozi cosiddetti di vicinato e della filosofia dei commercianti chiavaresi: panificio, ore 11, la commessa mi da un bigliettino, euro 12,02. Mi reco alla cassa, preparo alla cassiera 12 euro. Lei mi guarda e mi chiede: "Ha i 2 centesimi?". (...)A quel punto (...) le do 20 euro. Risultato? Resto di 98 centesimi con varie monetine da 1/2 centesimi. Spero che i 2 centesimi che ha guadagnato in più le facciano buon pro>>, conclude laconica la testimone.

Il viaggio prosegue con un’altra testimonianza: <>

Poi capitano anche a noi della redazione: < “quello da 80 cent l’ho finito e ve ne ho dato uno migliore che costerebbe 1€. Ma per me è uguale eh...” E si tiene il resto>>.

Se tutto ciò non vi colpisce e pensate “eh vabbé, che sarà mai”, allora siete portatori della sindrome di TAL (Tipica Accoglienza Ligure). L’unica cura è uscire dai nostri confini, basta una regione più in là, in qualsiasi direzione: e capirete che le cose funzionano diversamante. E, guarda caso, funzionano.