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    attualita, ecologia, edizione cartacea, storia locale

    di Simone Parma | 23 Giugno 2016 | in categoria/e attualita ecologia edizione cartacea storia locale

    ORERO E IL BIO-DIGESTORE INDIGESTO - E' ecologico o inquina? Porta vantaggi o solo grane? E' utile per la comunità o fa gli interessi di pochi? Facciamo chiarezza

    ORERO E IL BIO-DIGESTORE INDIGESTO - E' ecologico o inquina? Porta vantaggi o solo grane? E' utile per la comunità o fa gli interessi di pochi? Facciamo chiarezza

    di Simone Parma

    Un nuovo impianto per lo smaltimento dei rifiuti sembra dover approdare in Val Fontanabuona, dopo quello di Rio Marsiglia. Non una discarica, non un inceneritore, ma questa volta un bio-digestore. La zona scelta dalla Città Metropolitana è Piana di Orero, ed è appunto qui che il 30 Maggio si è svolto un incontro aperto al pubblico organizzato dalla lista “Insieme per Orero” con molti dei diretti interessati (mancava il Sindaco, pare non invitato). Corali le voci degli abitanti, rotte dalla paura per gli effetti dell’impianto: odori, rumori, camion, container, inquinamento, deprezzamento, impossibilità di proseguire con attività di ricezione turistica e gestione di situazioni di emergenza come le alluvioni sono le domande che tutti hanno rivolto ai relatori, anche se le risposte sono state generiche. Quel che è certo è che è un impianto che nessuno vuole. Non lo vuole il Sindaco Gnecco, non lo vuole l’antagonista Bacigalupi e non lo vorrebbe nemmeno la Città Metropolitana. Alla fine però o tutti i contrari si uniranno facendo fronte comune, oppure l’impianto potrebbe davvero essere costruito e mal digerito da tutti.


    Il consigliere della Città Metropolitana
    Enrico Pignone

    La Città Metropolitana aveva il compito di trovare una zona plausibile per il posizionamento di un impianto di biogas entro il 15 di Maggio e così, dopo tutte le valutazioni tecniche, la scelta è ricaduta su Orero, soprattutto perché il Project Financing previsto dalle precedenti valutazioni del Comune risultava già depositato. Per noi si è trattato di un tacito assenso del comune, che aveva in precedenza già mostrato la sua volontà. In ogni caso i cittadini, il Comune stesso e quelli limitrofi potranno portare alla nostra attenzione tutte le osservazioni del caso, anche perché esiste la possibilità che gli impianti già costruiti siano sufficienti a sostenere il fabbisogno provinciale. Ora la competenza passa alla Regione Liguria, che dovrà redarre una Valutazione Ambientale Strategica, con un iter che sicuramente non si concluderà prima di Dicembre 2016.

    Il sindaco di Orero
    Mino Gnecco

    Negli anni abbiamo valutato due differenti proposte relative a un impianto di questo genere nel nostro territorio, ma entrambe non sono mai state approvate. La prima fu rifiutata, mentre per la seconda non ci fu la possibilità di proseguire, anche viste le considerazioni relative all'impatto ambientale e al deprezzamento immobiliare della zona in caso di costruzione dell'impianto. Questa volta però non siamo stati avvisati e solo a cose fatte è arrivata la telefonata dalla Città Metropolitana, senza nemmeno permetterci di esprimere il nostro parere contrario all'impianto. Essendo in piena campagna elettorale ci è sembrato un modo di procedere poco trasparente.


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    Il parere del Tecnico
    ING. Luca Ricci
    Quello previsto ad Orero sarebbe un impianto produttore Biogas (formato da metano al 55/60%) mediante fermentazione anaerobica della frazione organica raccolta nei differenti comuni. Questo metano può essere venduto come biometano,  o bruciato in motore per produrre energia elettrica (come previsto per l’impianto di Orero) e le implicazioni di questa ultima opzione sono diverse:

    1. Lo spazio: minimo richiesto è di circa 20.000 m2 con una altezza di circa 13 metri e un un diametro di 24 metri. Lo spazio ad Orero sarebbe davvero sufficiente?
    2. Il metano prodotto viene purificato e bruciato producendo energia elettrica, funzionante almeno 5000 ore/anno, ovvero 210 giorni/anno 24 ore su 24, il che produce una emissione di circa 7,6 tonnellate all’anno (emissione giornaliera dall’impianto pari a a 6000 automobili che percorrono 20 km) di sostanze inquinanti.
    3. Per spargere le 7,000 tonnellate di digestato (scarto di lavorazione, assimilabile al compost) occorrerebbero 400 ettari di terreno agricolo.
    4. Per il funzionamento dell’impianto occorrono 19.000 tonnellate/anno di FORSU (Frazione Organica di Rifiuti Solidi Urbani) derivati dalla raccolta differenziata porta a porta (che produce la migliore qualità). Per il trasporto di tale materiale occorrono dai 3 ai 5 containers scarrabili al giorno.
    Tanto per fare un esempio, Lavagna, che ha la raccolta differenziata al 65%, raccoglie circa 950 tonnellate di FORSU all’anno, quindi per arrivare alla quantità a regime di 19.000 tonnellate/anno occorre un bacino di utenti pari a 220.000 abitanti, che facciano tutti la differenziata dell’umido, quindi siamo ben oltre il comprensorio del Tigullio e relativo Entroterra, per questo si parlava di necessità di utilizzare anche la raccolta proveniente da Genova.

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    L’antagonista al sindaco
    Jolanda Bacigalupi

    Quello che più stupisce è il fatto che il progetto di finanziamento per la costruzione di un tale impianto fosse già stato previsto e che i cittadini non ne sapessero nulla. Si sarebbe dovuto convocare un’assemblea a suo tempo, spiegandone le implicazioni, invece non si è fatto. Noi (lista Insieme per Orero) siamo contrari a questo impianto, oltre che per l'impatto sulla zona di Piana anche per i molti camion che attraverserebbero la valle, giorno e notte, vista la già precaria situazione delle nostre strade. Invitiamo anche i comuni limitrofi a prendere posizione su questa vicenda, che interessa tutti.


    IL CONSIGLIERE REGIONALE M5S
    Gabriele Pisani

    Dalla serata è emerso che è una scelta sconsiderata, gestita malissimo dalla Città Metropolitana e fatta praticamente “sulla carta”: Orero infatti è il posto peggiore per un impianto del genere, sia perché è in mezzo alle case sia perché esiste già l’impianto di Rio Marsiglia. La scelta dovrebbe essere di potenziare quello, che essendo aerobico, produce compost di qualità per le colture.


    IL CONSIGLIERE REGIONALE PD
    Sergio Rossetti

    L’obiettivo primario di tutta la valle dovrebbe essere quello di muoversi come comprensorio e capire davvero cosa ha intenzione di fare la Regione.
     






     


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