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edizione cartacea, itinerari, storia locale, uscire
di Pier Luigi Gardella | 02 Maggio 2016 | in categoria/e edizione cartacea itinerari storia locale uscire
PERCHE' SI CHIAMA COSI'? Cogorno: una storia di nobili, meli e cuculi e il mistero dell'antica Basilica di San Salvatore... che non è un santo
Campanili - alla scoperta dell’origine dei nomi dei paesi
E' situato tra la bassa val Fontanabuona e la val Graveglia, con il territorio che, dal piano del bacino dell’Entella, sale sulle sovrastanti colline, tra le quali spicca il monte San Giacomo, antico luogo di estrazione dell’ardesia. Risalente probabilmente a insediamenti di epoca pre-romana, il comune avrebbe preso il nome dalla famiglia Cogorno, feudataria del luogo. Tuttavia l’origine dei cognomi è fatta risalire all’XI secolo e nel XII l’uso non è consolidato, eppure già alcune fonti ecclesiastiche del XII secolo citano la chiesa de Cucurno o Cugurno o ancora Cudurno. è stata la famiglia a dare il nome al paese o viceversa?
Resta comunque da chiarire l’etimologia della parola e la più accreditata sembra quella fornita dal Dizionario Toponomastico UTET, confermata anche da Rosella Bruschi e Sandra Leborroni, nella pubblicazione “Ritratto di Cogorno” del 2000.
In esso il nome è caratterizzato dal: suffisso ‘urno’ che serve a derivare un toponimo da nomi di piante: e dal prefisso ‘cog’ che potrebbe essere un’alterazione di ‘cod’ già verificatasi in Cogoleto (citato in passato come “Codoleto”) e riconducibile pertanto al latino “cotonea” il cotogno, una delle più antiche piante da frutto conosciute. Non sappiamo tuttavia dell’esistenza oggi o in passato di tali coltivazioni nel territorio di Cogorno.
Nel citato volume le autrici riportano anche altre derivazioni giudicate tuttavia abbastanza fantasiose e inattendibili: c’è chi fa derivare il suffisso ‘ornu’ dal germanico ‘horn’ (corno) senza spiegarne il motivo, o chi traduce Cogorno come formato dal greco ‘kukkus’ (cuculo) e ‘ornis’ (uccello’).
Il San Salvatore non è un Santo! Ecco di chi si tratta
Tra le frazioni di Cogorno, oltre a Breccanecca della quale ce ne siamo occupati in passato, merita un cenno San Salvatore dei Fieschi: prende il nome dall’antica presenza di questa nobile famiglia originaria di Lavagna con possedimenti nella Fontanabuona e nelle circostanti valli. A San Salvatore era già dedicata la primitiva chiesa parrocchiale che ancor oggi possiamo vedere antistante la celebre Basilica ed edificata nell’XI secolo in epoca antecedente la Basilica stessa. Nel corso del Seicento la vecchia chiesa assunse l’attuale aspetto barocco e fino al 1798 fu sede della parrocchia; sconsacrata, è oggi destinata ad uso espositivo assieme all’attiguo Palazzo Fieschi.
Ma attenzione, il Salvatore cui la chiesa e la stessa Basilica sono dedicate, non è un Santo, bensì Gesù Cristo. Infatti il simbolo del pesce riferito a Cristo, ricorrente nella iconografia cristiana antica, rimanda al greco “ichthýs” è l’acronimo di “Iēsoùs Christòs Theoù Yiòs Sōtèr” vale a dire: Gesù Cristo Figlio di Dio Salvatore. E in effetti non esistono Santi con il nome di Salvatore vissuti in secoli antecedenti al XV secolo, mentre la chiesa e la Basilica come visto, son ben anteriori.
I commenti dei lettori
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