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    attualita, diritto, ecologia, edizione cartacea, salute

    di Simone Parma | 03 Maggio 2016 | in categoria/e attualita diritto ecologia edizione cartacea salute

    BOLLETTA ACQUA conguagli dei conguagli, irregolarità e nessuno che sappia dare spiegazioni: possibile che per capire serva un avvocato? - Ecco come due cittadine hanno vinto contro i colossi.

    BOLLETTA ACQUA conguagli dei conguagli, irregolarità e nessuno che sappia dare spiegazioni: possibile che per capire serva un avvocato? - Ecco come due cittadine hanno vinto contro i colossi.

    Allo stesso utente sono arrivate diverse bollette (altissime) di CONGUAGLIO + ACCONTO, ma per periodi che si accavallano tra loro, com’è possibile?


    Non è la prima volta che ci occupiamo di acqua e probabilmente non sarà l'ultima. Questa volta siamo stati chiamati da un gruppo di cittadine del Golfo Paradiso, che ci hanno segnalato diverse anomalie sulle bollette di Mediterranea delle Acque e IREN. Le nostre lettrici, infatti, dopo aver scritto, chiamato i vari servizi clienti, visitato uffici, fatto chiamare da nipoti e parenti, hanno ottenuto soltanto dei rimpalli: «a breve uscirà una guida», «ci scusiamo per il disagio», «errori ne possono capitare con tutte le utenze che ci sono!».

    Nessuno che sappia dare una spiegazione al perché le bollette abbiano tutte l’intestazione “Conguaglio + Acconto” in periodi tra l’altro che si accavallano, e inoltre con aumenti rispetto al 2013 del 50/100% per lo stesso periodo. Ancora più grave il caso di una bolletta addebitata, ma senza aver mai recapitato la fattura, nemmeno dietro sollecito. Ci siamo fatti così carico del problema e abbiamo provato a “smuovere noi le acque”, sentendo associazioni, responsabili ATO e sindaci ma anche in questi casi dall’altra parte del telefono solo caos, mezze giustificazioni e rimbalzi da un ufficio all'altro. E la bolletta, con i suoi errori, rimane incomprensibile. Comunque, dalla nostra piccola indagine abbiamo scoperto che gli aumenti dovrebbero essere del non più del 5/7% all'anno e che le bollette non recapitate non devono essere assolutamente pagate. 


    Vittoria di due cittadine contro i colossi dell’acqua: i loro casi fanno scuola








    L'avvocato lo hanno interpellato prima Elisabetta Del Signore (a sin.), per opporsi alla “remunerazione del capitale” che appariva ancora in bolletta nonostante l'esito referendario la vicenda su Corfole Settembre 2013 -, e recentemente Silvana Viacava (a destra), contraria all'applicazione di una tariffa di depurazione che comprendeva già un depuratore di secondo livello che a Rapallo non c'è ancora (n.d.r. L'impianto di primo livello tritura solamente, mentre l'Unione Europea ne richiede uno di secondo livello, che al termine del ciclo produca esclusivamente acque bianche, pena sanzioni a carico dei Comuni inadempienti, cioè dei cittadini).  In entrambi i casi il Giudice ha dato ragione alle utenti, che caparbiamente e grazie ai loro legali hanno raggiunto un risultato per niente scontato, ottenendo il rimborso e creando un precedente che sicuramente è un segnale per sedare il caos a livello legislativo nazionale. Nel caso di Rapallo, seguito dall'avvocato Riccardo Aloisi, la sentenza arriva dopo tre precedenti contrarie e pertanto ha un valore molto importante, tanto che gli esponenti del Movimento Cinque Stelle della città, rappresentati dal capogruppo Federico Solari, hanno ufficialmente richiesto al Comune di tenerne conto per tutelare i cittadini e permettere un risparmio del 30%, l'intera voce di depurazione.


    L'acqua è un bene comune? Sì, no, boh. E’ ancora caos a livello nazionale
    I cinque anni dal Referendum che hanno visto gli italiani votare “Acqua bene comune” non sono bastati per schiarire le idee a elettori ed eletti. M5S e SEL stanno ancora cercando di far approvare una legge che garantisca che l'acqua venga effettivamente trattata come bene comune, mentre il PD tergiversa e riscrive le regole di un referendum già votato. Pochi giorni fa la deputata PD Bargero ha affermato che “L’acqua pubblica che arriva nelle nostre case non può essere considerata un bene pubblico”, il caos è assicurato.



     


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    Le richieste ex art. 7 Dlgs n.196/2003 potranno essere inoltrate all'indirizzo info at corfole.com , oppure Tel/Fax 0185.938009
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