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attualita, edizione cartacea
di Giansandro Rosasco | 03 Novembre 2015 | in categoria/e attualita edizione cartacea
Semafori trappola, furbetti e strade colabrodo: cittadini in rivolta. La soluzione di Vassallo: abbassare a 40 km il limite di velocità.
I Sindaci: basta “tappullare”, occorrono interventi seri
“Prima o poi ci scappa il morto e co-responsabile, oltre all’investitore, sarà l’amministrazione dove succederà”.
Queste parole, che speriamo non siano profetiche, si sentono aleggiare nell’aria da un po’ di tempo. Sotto inchiesta i semafori rallentatori sparsi qui e là sulla SP225. Diventano sì rossi se si supera il limite ma non fanno scattare la fotografia e la conseguente sanzione: il risultato è che molti furbetti invece di rallentare accelerano proprio in prossimità dell’impianto semaforico, cosicché il rosso scatta per la macchina di seguito. La cosa avviene ormai senza alcun ritegno e senza rendersi conto del pericolo di questo comportamento. Sorvegliato speciale il semaforo di Pianezza (Cicagna) e subito i commenti sui social si scatenano “Un papà era molto preoccupato, perché stava insegnando al figlio ad attraversare col verde e invece si è ritrovato l’auto che sfrecciava!” – “A me è successo due volte di fermarmi al semaforo e vedere una moto sgasare per sfrecciarmi accanto”.
Ma anche gli altri sparsi in tutta la vallata non sono da meno: ricordiamo Acqua di Ognio, o Moconesi dove interviene un po’ seccata una cittadina “Ho sollecitato in Comune (...) e mi hanno fatto pure il disegnino di come funziona per via del radar e che più di averlo controllato (male evidentemente) non possono fare nulla. Prima o poi ci rimane qualcuno su quelle strisce, preghino che non sia uno dei miei anche perché ogni giorno ci sono mamme e bambini che attraversano per andare a scuola, ed ogni mattina c’è sempre chi passa con il rosso!”.
La controtendenza: tre semafori a controllo in arrivo a San Colombano?
Sembra invece di tutt’altro avviso la minoranza del Comune di San Colombano Certenoli che ha chiesto nella seduta consiliare il posizionamento di ben tre semafori ma di quelli che scattano le foto ai trasgressori (es. in foto). Decisione coraggiosa perché sappiamo benissimo che le multe non sono uno strumento per attirare voti e molti si lamenterebbero, ma sicuramente si darebbe un senso a questi semafori e sarebbe un deterrente efficace per prevenire gli incidenti nei punti più pericolosi della Provinciale. Insomma, una giusta via di mezzo tra gli autovelox piazzati a sorpresa che sanzionano chi va ai 60 km orari e creati solo per “fare cassa” nei Comuni e le persone dotate di scarso senso civico che bruciano i semafori a 100 km nel pieno del rosso, vera causa del fallimento della politica non sanzionatoria dei Comuni.
A San Salvatore basterebbe una rotonda ma costerebbe 300.000 Euro di... mancato guadagno
Anche sulla SP33 di San Salvatoreproliferano i mugugni: sono infatti presenti due semafori che creano code nelle ore di punta per chi proviene da Lavagna. La stessa cosa succedeva a Caperana di Carasco, miracolosamente risolta con l’installazione di una rotonda. E infatti dopo molte proteste, soprattutto perché l’intenzione del Comune sembra essere quella di mantenere i semafori in quanto fruttano in multe circa 300 mila euro ogni anno, gli amministratori hanno varie volte affermato che era “sotto studio l’esame di fattibilità per la creazione di due rotonde in base al flusso di traffico, allo spazio e tutti i criteri necessari”. Dopo successive lamentele c’è stato lo scarica barile sulla defunta Provincia, e ora nulla, solo smog e multe.
La soluzione dei burocrati: abbassare il limite a 40km
E a proposito della ex Provincia a riscaldare gli animi ci ha pensato Giovanni Vassallo (in foto) consigliere del Comune di Genova e consigliere di genova Città Metropolitana che nel bel mezzo dell’estate, probabilmente affannato dalla calura, ha proposto di ridurre i limiti di velocità a 40 chilometri orari, soprattutto sulla SP225. Si è alzato il coro di no dei Sindaci:
Ubaldo Crino (Favale di Malvaro) “Un intervento del genere non produrrebbe risultati e ci sarebbe una sollevazione popolare”
Marco Limoncini, Presidente del consiglio di Cicagna: “La soluzione non è farci andare tutti a piedi”.
Sigilla il tutto Mino Gnecco (Orero) che respinge la balzana idea al mittente “Ho idea che non si trovino i soldi per coprire le buche e allora si cerchi questo escamotage per fare cassa, ma saremmo tutti decisamente contrari”.
A vigilare sulla sicurezza stradale restanoi...“Non morti”
A sottolineare con puntiglio i problemi sulla sicurezza ci pensa poi l’associazione per la difesa del territorio dei Non Morti con il portavoce Gian Luca Grippo (in foto) che da sempre richiama l’attenzione sulle problematiche stradali: “si spera nella continuazione dell’asfaltatura della 225 oltre al bivio di Serra, dove si erano fermati, così come da Carasco fino a Scaruglia perchè tutto il territorio in mezzo, compresa Cicagna, sembra essere stata abbandonata dalle istituzioni”. Segnala inoltre molti punti critici come il dosso all’interno della galleria delle Ferriere dovuta ad una infiltrazione d’acqua, la situazione a Camposasco dove hanno asfaltato ma continua pericolosamente a cedere, la messa in sicurezza del ponte di Comorga e la pericolosità dal bivio di Soglio dove pochi giorni fa è nuovamente uscita di strada un’auto e si potrebbe risolvere con poche decine di metri di asfaltato drenante. Non solo segnalazioni ma anche atti di indirizzo, ricordati durante la sentita partecipazione per il ricordo delle vittime dell’alluvione sul ponte di Carasco, durante la quale l’associazione ha chiesto che i Comuni alluvionati siano esentati dal patto di stabilità e un maggiore aiuto dalla Regione per combattere il dissesto idrogeologico.
Tratto da CORFOLE! del 11/2015, con 25.000 copie gratuite: la testata più diffusa del Levante © Riproduzione vietata
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