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di Giansandro Rosasco | 03 Giugno 2015 | in categoria/e agenda aiuola attualita edizione cartacea sport

L'AIUOLA di Giansandro Rosasco - Tre bandierine, due fischietti, una molletta per i panni e tante buche. Quel che resta del Giro.

Ritiro tutto. Ritiro lo sdegno che ho provato per il Giro d’Italia perchè al suo passaggio per un momento mi sono sentito bene, ringiovanito! Fino a pochi giorni prima ero pronto ad unirmi a gruppi anarchici sovversivi disposti a mollare una bomba molotov per denunciare lo schifo della politica che non è nemmeno riuscita ad asfaltare la tanto martoriata SP 225, tapullando qui e là e solo nei tratti rigorosamente interessati, ma poi all’improvviso proprio di fronte alla trattoria dove ero seduto a prendere un caffè, si ferma una carovana di furgoncini allegri, colorati e dopo cinque minuti di “tunz e tunz” comincia a suonare una sirena apocalittica come in Resident Evil.
Al posto di saltar fuori zombie fuoriescono da tutte le parti meravigliose donne succinte alla Benny Hill pronte ad abbracciarmi e regalarmi qualcosa con un sorriso a trentadue denti. Che fossero venute appositamente a Gattorna per me? In effetti erano vestite di rosa, sono quello del giornalino rosa, non fa una piega!

Comunque non sottilizziamo, ecco il bottino che mi ha fatto ricordare di quando ero un ragazzo spiantato e brufoloso che assaltava lo Smau di Milano con zaino al seguito:
numero tre utilissime bandierine di cui due rosa e una verde per mimetizzarmi alla perfezione con i festanti
numero sei miniconfezioni di Lego tarocchi
due fischietti rossi con cinturino della Algida per fare festa
numero quattro cappelli, uno verde delle Dolomiti Friulane, uno blu della Mediolanum che non metterò mai perchè c’ho Fineco
e due rossi di Pittarosso che mi fanno venire in mente la pubblicità della Ventura ma che non ricordo cosa sia precisamente.
Infine numero tre razioni di filetti di sgombro grigliati della Rio Mare assieme ad una bottiglietta d’acqua, manco fossimo in guerra!
Ma il gadget che mi ha fatto tornare tristemente alla realtà della crisi che stiamo vivendo è stato quello del Bio Presto: signore e signori, una molletta! Ma non una molletta speciale come quella della Regione Veneto con su una bella calamita da attaccare al frigo. No, no una normalissima di plasticaccia cinese con su attaccato un adesivo posticcio.
Belin ma almeno una dose per la lavatrice potevate darmela con generosità così come ha fatto quella stangona bionda con le tette grandi che ha voluto a tutti i costi abbracciarmi: non mi voleva mollare più! Ben tre portamonete e una fascia girocollo marchiati Balocco mi ha tirato! Oppure mi ha dato tutto questo affinchè la lasciassi andare? Non ricordo, erano momenti concitati e comunque non è importante. In ogni caso i gadget li regalerò ai bambini che verranno al museo del videogioco, escluso il filetto di Sgombro che me lo pappo io e i Lego che mi servono per addormentarmi.
Ah dimenticavo, se ricapita ricordatemelo che vengo da subito a festeggiare con voi, anzi speriamo proprio che la carovana passi anche il prossimo anno, ci sono ancora un sacco di buche da asfaltare e così accontentiamo tutti: sia i veri appassionati che per dieci minuti ogni dieci anni riscoprono il senso di comunità che i mugugnoni come me!

Tratto da CORFOLE! del 6/2015, con 25.000 copie gratuite: la testata più diffusa del Levante © Riproduzione vietata

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