attualità

00 Settembre 2008 | in categoria/e attualita

La magia della carta fatta a mano e un museo dal fascino antico

I mastri cartai Caviglia Angelo, Tiragallo Edoardo con il Sindaco di Mele Clio Ferrando

Devo ammetterlo, sono figlio di Internet. Grazie alla rete sono cresciuto professionalmente, e trovato persone con cui condividere le mie passioni.
Ma da quando abbiamo acquisito il Corriere della Fontanabuona e del Levante l'amore per la carta è cresciuto incessantemente e l'ultima folgorazione cartacea, della mia anima costantemente in pena, è avvenuta sulla Via di Mele, comune situato appena sopra Genova.
In realtà l'illuminazione è avvenuta in pieno territorio fontanino all'Expò Fontanabuona-Tigullio grazie ai mastri cartai che hanno portato i macchinari e la dimostrazione pratica di un lavoro vecchio di quattro secoli.
Caviglia Angelo e Tiragallo Edoardo (in foto con il Sindaco Clio Ferrando) ci hanno svelato molte curiosità :dai segreti della macchina che “macinava” gli stracci, dai quali un tempo si ricavava la carta ,agli aneddoti più curiosi che sono da ricercarsi oltre oceano: il primo in Inghilterra dove nel 1600 tutti gli atti notarili, i registri navali e le più importanti pratiche cartacee dovevano essere redatte unicamente su carta di Mele per via dell'altissima qualità.
L'altro in America: perchè dopo la guerra di secessione i primi dollari venivano stampati esclusivamente nel "comune della carta".
La storia ha però avuto un triste epilogo: nel 1700 le aziende del settore cartario erano oltre cento per arrivare a quota quarantatre nel 1945 e alle due odierne. Anche qui la concorrenza cinese ha sbaragliato tutti ma la fantasia, impossibile da duplicare in serie, potrebbe nascondere delle opportunità davvero ghiotte: “Siamo molto contenti di portare per le piazze e le fiere queste dimostrazioni; l'unica cosa che ci intristisce un pochino – confidano i due mastri cartai – è che non c'è un giovane che sia disposto ad imparare il mestiere. Ci sarebbe da lavorare moltissimo viste le richieste che pervengono continuamente al Comune in quanto si tratta di un lavoro di alto artigianato ma bisogna dedicarci parecchio tempo per apprenderne l'arte e i giovani vogliono prima guadagnare e poi imparare”. Non c'è da aggiungere altro se non consigliarvi di visitare questo museo (010-638103) e ricordare a qualche giovane di buona volontà una citazione latina ormai “trita” come la “poltiglia” di carta dalla quale si scatena l'incantesimo di Mele: carpe diem!
Giansandro Rosasco