attualita, diritto, edizione cartacea, esperti

13 Aprile 2015 | in categoria/e attualita diritto edizione cartacea esperti

DIRITTO UTILE - Come guadagnare dalla casa senza venderla e cosa fare se il vicino fa passare tubature dal vostro terreno

GUADAGNARE DALLA CASA SENZA VENDERLA
Recentemente il Parlamento ha approvato una legge che consente di ricavare liquidità da un immobile senza perderne la proprietà: l’istituto del prestito vitalizio ipotecario. Tale istituto consente al proprietario di un immobile – di età superiore a 60 anni – di convertire parte del valore del bene in contanti, per soddisfare esigenze di liquidità, senza essere tenuto a lasciare la proprietà dell’immobile, che viene comunque ipotecata a garanzia del finanziamento. E’ possibile concordare con la banca mutuante modalità di rimborso graduale di interessi e spese, anziché corrisponderle contestualmente alla scadenza del finanziamento. Gli eredi del beneficiario, nel caso in cui il proprietario non decida di rimborsare anticipatamente il finanziamento, potranno decidere di estinguere il debito nei confronti dalla banca, oppure vendere l’immobile.

SE IL VICINO FA PASSARE NEL MIO TERRENO DELLE NUOVE TUBATURE SENZA PERMESSO
Marco (nome di fantasia) ci scrive in quanto proprietario di un fondo nel quale passano - in forza di un regolare contratto di servitù - le tubature dell’impianto fognario del vicino e che vanno a sfociare in un fondo di terzi. IA queste, non molto tempo fa, il vicino ne ha affiancate altre per lo scarico di servizi igienici nuovi, senza però aver chiesto a Marco l’autorizzazione. Marco ci chiede se possa opporsi o se il predetto contratto di servitù rende comunque legittimo il passaggio sul suo fondo anche della nuova tubatura. Va detto che la condotta posta in essere dal vicino è illegittima, in quanto l’art. 1067 c.c. afferma che “Il proprietario del fondo dominante non può fare innovazioni che rendano più gravosa la condizione del fondo servente”. Certamente il passaggio di una nuova tubatura rappresenta “un’ innovazione che rende più gravosa la condizione del fondo servente”. Ma la giurisprudenza arriva anche ad affermare che “quand’anche il rifacimento della condotta non configurasse una nuova servitù invocando la sopravvenuta inutilizzabilità della vecchia condotta, dovrebbe pur sempre ravvisarsi, nella fattispecie, un inammissibile aggravamento della servitù stessa, considerato che al divieto di aggravare l’esercizio della servitù si può contravvenire, non solo attraverso la costruzione, ma anche la modificazione delle opere materiali già destinate al normale funzionamento della servitù stessa” ( Si veda Cass. 21 agosto 2012 n. 14582). Quindi, l’operato del vicino è illegittimo sia nel caso in cui affianchi del tutto arbitrariamente alla tubatura preesistente una nuova, sia nel caso in cui (senza aver raggiunto un accordo con Marco) esegua sulle tubature preesistenti opere tali da modificarne la struttura.



Diritto utile - A cura dell’avv.  Gabriele Trossarello
CONTATTI: Tel 0185.938009 redazione@corfole.com

Tratto da CORFOLE! del 4/2015, con 25.000 copie gratuite: la testata più diffusa del Levante © Riproduzione vietata

Vedi la pagina del giornale che contiene questa notizia