edizione cartacea, storia locale

di SImone Parma | 03 Febbraio 2015 | in categoria/e edizione cartacea storia locale

Gianni “Fessûa” ed Eleonora: 60 anni d'amore tra voti, poesie in genovese e sfide con Bud Spencer!

Poeta, cantautore, ma soprattutto marito d’altri tempi. Tra le tante qualità di Gianni Raffo, 85 anni, in arte Fessûa, ce ne sono alcune magari non esilaranti quanto le sue poesie in “cogornino” (la lingua di noialtri, la chiama lui), ma altrettanto importanti. Una è sicuramente il rapporto con sua moglie, Eleonora Daneri.

Arrivati alle nozze di diamante, dopo 60 anni passati insieme, nei loro occhi brilla ancora l’amore. Lo si vede quando parlando della loro vita i ricordi scorrono con una lucidità incredibile. Così Eleonora mi confessa «Quando ci siamo conosciuti ho subito dovuto prendere una decisione: avevo l’opportunità di entrare nel coro della Rai, ma Gianni non mi avrebbe potuto seguire, così decisi di fare un voto, se mi avesse chiesto di sposarlo non avrei più cantato per dedicarmi completamente a lui. Dopo poco tempo mi chiese la mano, ed eccoci qui».

Una scelta che non rimpiange anche perché Gianni, oltre a essere il perfetto compagno di tutti i giorni è anche un romantico: «Mi ha dedicato una poesia proprio per le Nozze di Diamante (a lato). Ma il regalo più bello me lo ha fatto dieci anni fa quando mi chiese quale fosse il mio desiderio per festeggiare i 50 anni di matrimonio: gli chiesi di smettere di fumare e lui lo fece, un atto d’amore per me, per lui e per la nostra famiglia».
Anche se i due non lo vogliono ammettere qualche trucco per essere innamorati dopo così tanto tempo c’è: «L’unione è sempre stata la nostra forza. Soprattutto nei momenti di difficoltà abbiamo fatto fronte comune, tenendo la famiglia unita e alla fine abbiamo avuto ragione. Nella quotidianità poi non ci separiamo praticamente mai» confida Eleonora.
Il marito esce allo scoperto e sdrammatizza con uno dei suo detti genovesi che tradotto suona più o meno così: “Se vuoi che il matrimonio vada bene quando uno dei due parla, l’altro deve ascoltare”.
Oltre che al grande amore per la moglie, Gianni, o forse meglio chiamarlo ora con il suo nome d’arte Fessûa, coltiva infatti da sempre la passione per il nostro dialetto e la poesia: «Amo la nostra lingua e ho sempre cercato di esaltarne le doti musicali, senza tralasciare però l’aspetto ironico e divertente. Ho una passione per le rime, infatti in questi anni ho scritto poesie un po’ singolari, come quella che per 75 versi fa rima solo con minestrone!». Nel suo studio custodisce parte di tutti i suoi premi letterari alcuni davvero di prestigio «Sono molto affezionato al Premio Caravella dell’89 e al premio Belà Speza, ma tra tutti quello a cui tengo di più è il tricolore vinto ai Campionati Italiani di Nuoto nel 1949. Ne avrei dovuto avere anche un altro ma purtroppo non ci fu assegnato perché un membro della nostra squadra (n.d.r. la Chiavari nuoto) aveva più di quindici anni. La cosa curiosa è che il premio fu assegnato ai nostri rivali, in cui nuotava un certo Carlo Pedersoli, pooi diventato noto come Bud Spencer, anche lui più grande dei quindici anni imposti dalla Federazione per partecipare! Certo però non si poteva controbattere ad uno della sua stazza!».
Il pensiero torna ad Eleonora «Eleonora i è innmorata di me proprio in quegli anni, quando nuotavo e avevo un fisico! Come avrebbe potuto resistermi?» confida ridendo. E per il futuro? «Spero di riuscire a continuare a scrivere, ma finchè uno ha voglia di scherzare, tutto va bene».
San Valentino come lo festeggerete?
Eleonora con il sorriso gira la domanda al suo consorte che con il solito piglio risponde «Ti porto al ristorante, che domande!».

Tratto da CORFOLE! del 2/2015, con 25.000 copie gratuite: la testata più diffusa del Levante © Riproduzione vietata

Vedi la pagina del giornale che contiene questa notizia