ecologia, edizione cartacea, storia locale

03 Febbraio 2015 | in categoria/e ecologia edizione cartacea storia locale

Che verso fa il barbagianni? Perché ha la faccia a cuore? E' vero che porta sfortuna? Conosciamo gli animali del terrtitorio con la nuova rubrica del nostro "Naturalista romantico" Davide Rufino

Le sue fattezze unite alle sue abitudini notturne e ai richiami piuttosto striduli, hanno generato sciocche superstizioni che lo vedono come portatore di sventura. La realtà è ben diversa e non si può non restare affascinati da una delle creature più eccezionali che Madre Natura ci ha donato. Con una lunghezza media di 35 cm, un’apertura alare di 90/95 cm e un peso che supera raramente i 500 gr, il barbagianni (Tyto alba) è un uccello di medie dimensioni. Lontano parente di gufi e civette, nella parte superiore è di uno splendido color miele con screziature argentate e in quella inferiore è bianco candido. Bianca è anche la faccia a forma di cuore, adornata da due bellissimi occhi scuri.
Nonostante possieda una vista assai acuta, il suo miglior senso è l’udito: tanto per rendere l’idea è capace di percepire i passi di un topolino a parecchi metri di distanza! La faccia cuoriforme convoglia i suoni verso le orecchie, che sono asimmetriche (poste ad altezze diverse) per individuare con precisione assoluta la fonte del suono. Completano il quadro becco affilato e artigli aguzzi e ricurvi, senza dimenticare il piumaggio particolarmente soffice che rende il suo volo perfettamente silenzioso. È un formidabile cacciatore di topi: li ingoia interi, per poi rigettare le parti indigeribili compattate in palline dette “borre”. Non costruisce un nido, ma elegge a sua dimora cavità naturali così come campanili, granai e soffitte. È qui che passa le giornate sonnecchiando, mentre di notte esce a caccia. Lo si ritrova nelle zone rurali, ma anche in paesi e città.
È presente in gran parte del mondo con svariate sottospecie, in Italia è considerato comune anche se in alcune zone, come la Liguria, sta diminuendo per vari motivi legati all’uomo. Incontrarlo di notte è davvero un’esperienza suggestiva e dobbiamo impegnarci ad apprezzare, amare e difendere questo bellissimo “fantasmino”!

Davide Rufino
Guida zoologica presso Acquario di Genova
Precedentemente: GENOVA - MUSEO DI STORIA NATURALE
Laureato in Zoologia presso Università degli Studi di Genova
Auutore del romanzo Sulle orme di Tempesta, di cui vi abbiamo parlato in questo articolo
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Tratto da CORFOLE! del 2/2015, con 25.000 copie gratuite: la testata più diffusa del Levante © Riproduzione vietata

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