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attualita, edizione cartacea, storia locale
di Michela De Rosa | 03 Febbraio 2015 | in categoria/e attualita edizione cartacea storia locale
La faccia dietro la fascia: conosciamo meglio i nostri sindaci - Paolo Donadoni, Santa Margherita Ligure
Michela De Rosa incontra i Sindaci del territorio per farci conoscere meglio i progetti e gli intenti per la loro cittadina ma soprattutto la persona e il lato umano dietro la carica ufficiale.
L’uomo
39 anni, fidanzato, avvocato specializzato in diritti degli animali, sportivo, pittore, autore di libri e poesie.
> Paolo da piccolo come si immaginava Paolo grande?
Sono sempre stato appassionato di diverse cose quindi non mi immaginavo una professione o un ruolo in particolare: mi immaginavo con una vita piena. E così è andata.
> Il suo ricordo più bello? Una cosa che le fa piacere ricordare
Gli anni del Liceo. Li ricordo molto volentieri. E’ stata una fase formativa importante e anche divertente e poi sono nate amicizie che durano tuttora. L’altro ambito che ricordo volentieri è quello sportivo: per tanti anni ho giocato a pallone, tra partite e spirito di squadra. Infine i miei ricordi legati alla pittura, di quando stavo nella casa in campagna (in zona Borzonasca, Levaggi, Recroso) in un borgo di ben tre case. I nostri vicini erano contadini quindi stavo nel verde, tra gi animali, conigli, maiali... la mattina mi alzavo presto e andavo al pascolo con le mucche.. e poi appunto dipingevo. Una cosa che voglio riprendere.
> La cosa che la fa ridere di più, che la mette di buonumore?
Sono sempre di buonumore.
> E invece cosa la fa arrabbiare?
Mi arrabbio difficilmente, sicuramente una cosa che mi urta in ambito di amministrazione è vedere persone a cui sono state affidate responsabilità verso la cittadinanza che per dirla in modo carino se la prendono comoda. Ecco, mi vien da dire fai dell’altro.
> A cosa non potrebbe mai rinunciare?
A leggere e scrivere. Sono appassionato di letteratura e poesie, ho progetti che porto avanti da 20 anni con perseveranza. E’ uno spazio mio che ho conservato nonostante gli inevitabili cambiamenti della vita e al quale non potrei mai rinunciare.
> In una frase: chi è Paolo Donadoni?
Mi viene in mente una poesia che scrissi a 17-18 anni e si intitolava “Intensa-mente però limpido”. A distanza di anni ancora oggi è quella che mi rappresenta meglio.
Il sindaco
Eletto a maggio 2014 col 34.65%
> Lei punta molto sul rilancio turistico, cosa ne pensa del progetto Volpi-Briatore di realizzare una sorta di Billionaire e del tipo di immagine e turismo che ne conseguirebbe?
Se intendiamo recuperare i fasti e il turismo di un tempo questo è in effetti in linea con la storia locale. Al contempo intendiamo puntiare a un turismo nazionale e internazionale che sia legato alla territorialità: penso ad esempio a un sistema escursionistico del Monte di Portofino, ma anche a una programmazione culturale che valorizzi la musica, la letteratura e l’arte locale. Più che inventare di nuovo intendo valorizzare quello che c’è. Che è molto.
> A proposito di turismo internazionale: con i Sindaci di Rapallo e Portofino avete avanzato la richiesta di collegamenti aerei con il Nord Europa. Perché proprio questo target e cosa pensate di offrire?
Questo target è molto affine a noi e non dimentichiamo che amano l’Italia e in particolare queste zone. In Comune abbiamo creato un team apposito per sviluppare questo turismo: abbiamo creato un calendario con le festività dei Paesi europei in modo da organizzare in quei periodi un’offerta turistica attrattiva, il tutto allacciato anche a servizi di accoglienza. Ad esempio possono venire qui in vacanza e godere di concerti, mostre, visite guidate o escursioni beneficiando di baby parking gratuito, navette per girare nel territorio e tariffe agevolate nei parcheggi.
> Lei sa che questo è rivoluzionario per la Liguria? Cioè voler offire qualcosa e non dire “vi lasciamo guardare il nostro mare cosa volete ancora?”
Non si può ragionare così: oggi prendere l’aereo è a portata di tutti e siamo in competizione col mondo, dove l’offerta turistica è molto ricca e quindi dobbiamo renderci all’altezza del turista di oggi. In questo occorre rivedere molte cose in Liguria, specie nei collegamenti: mancano treni, bus e molti servizi andrebbero rivisti.
> A proposito di collegamenti, nel resto del mondo si punta proprio ad agevolare altre forme di spostamento in modo da limitare il più possibile l’uso delle auto, qual è il vostro intento?
Anche noi stiamo ragionando su ipotesi di questo tipo: intercettare le auto ai bordi della città e dare l’opportunità di muoversi comodamente in altri modi, senza dover attraversare avanti e indietro strade intasate. Questo significa un notevole risparmio di soldi e di tempo per gli automobilisti e un guadagno in qualità della vita e vivibilità della città per tutti. Senza contare che intere aree potrebbero essere recuperate e valorizzate, utilizzandole anche per eventi. Ci vorrà qualche anno ma ci stiamo lavorando su.
> Quali critiche si sente di fare al nostro territorio e alla Liguria in genere?
Beh, la mancanza di una organizzazione programmatica. In altri posti in estate si trova già il calendario delle manifestazioni dell’inverno e viceversa. Una programmazione porta diversi benefici: delineare una linea da seguire e non realizzare eventi un po’ a caso; non disperdere energie e denaro; poter definire a priori un budget; fare una promozione a lungo termine e anche fuori dal territorio.
> Se avesse una bacchetta magica, potendo osare, cosa realizzerebbe per Santa?
In verità è come se l’avessi già avuta perché sono arrivati 33Milioni per fare lo scolmatore, opera che si aspettava da anni. Quindi mi ritengo soddisfatto così.
> Rimaniamo nell’ambito dell’immaginazione. Dal Colosseo a uno stadio, fino alle Dolomiti: se potesse prendere un’attrazione e portarla a Santa quale sarebbe?
Il nostro territorio è già talmente bello che è già un’attrazione di per sé. Però se potessi scegliere penserei a qualcosa strettamente legato al nostro territorio come un Museo del mare in cui salvaguardare il patrimonio culturale e lavorativo del passato in un’ottica di sviluppo del futuro.
> Tre cose che porterebbe nel futuro
In realtà ritengo che non ci sia niente di indispensabile. Porterei un mio quadro a cui sono affezionato (n.d.r. quello in foto) e un bel libro da leggere.
> Le domande dei lettori <
>Gianluigi Grondona: come mai i locali della stazione non vengono più chiusi durante le ore serali e notturne per evitare che diventino un ricovero di barboni?
Abitualmente sono chiusi durante le ore serali. Tuttavia nella stagione invernale, limitatamente alle notti in cui sono previsti rilevanti abbassamenti delle temperature, vengono lasciati aperti per offrire un riparo, se necessario. Ovviamente in tali frangenti abbiamo richiesto sia una particolare attenzione da parte degli agenti della Polizia Municipale sia un maggiore impegno al personale che svolge le pulizie, in modo da limitare al massimo eventuali disagi ai frequentatori della stazione. Occorre saper contemperare l’esigenza di decoro urbano con il principio di solidarietà sociale. Prossimamente proprio l’area della stazione e le zone limitrofe saranno oggetto di particolare cura.
> Corrado Sanguineti: 1) fa azioni e/o ha iniziative a favore dell'Ambiente?
2) E' a favore del casello autostradale per il suo comune?
1) Intendo puntare molto sulla tutela e sulla promozione dell’ambiente. Ma occorre anzitutto ricordare che “ambiente” è un termine ampio: comprende sia la pregevolezza del patrimonio paesaggistico (e, dunque, la straordinaria biodiversità dell’Area Marina Protetta e del Monte di Portofino), sia il valore della storia e delle tradizioni che hanno interagito con la natura dei luoghi. Nella mia visione Ambiente - Cultura - Turismo sono indissolubilmente collegati.
2) Prima delle grandi infrastrutture ritengo si debba pensare alla cura del quotidiano.
Tratto da CORFOLE! del 2/2015, con 25.000 copie gratuite: la testata più diffusa del Levante © Riproduzione vietata
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UNA RICHIESTA DAL PERU’Articolo molto interessante sul cognome Sanguineti, il cognome di mia madre....