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attualita, edizione cartacea
07 Ottobre 2014 | in categoria/e attualita edizione cartacea
Effetto crisi: sempre più persone sognano una nuova vita all'estero. Dove andare? Australia, Svizzera e nord Europa. Ma anche in... Trentino
Se da un lato assistiamo a continui sbarchi di clandestini sulle coste italiane che tentano di sfuggire ad una vita ben più grama della nostra dall'altro notiamo una fuga all'estero non solo dei connazionali ma anche di chi è venuto a cercare fortuna nei decenni scorsi e ora non vede l'ora di tornare da dove era venuto. E non stiamo parlando di disperazione ma di capitale umano di notevole valore che se ne va per situazioni legate alla crisi, alla mancanza di lavoro, all’insostenibile pressione fiscale o altri disastri causati dall'inefficacia della politica, dall'insulsaggine della burocrazia, dallo strapotere di banche e lobbies. Abbiamo quindi voluto tastare l'argomento su Facebook ed ecco lo spaccato di realtà che ne è venuto fuori con sogni, progetti ed esperienze concrete basate su modelli di lavoro, sanità, stipendio, servizi sociali, lingua, clima etc.
Tra rabbia e nostalgia
Come Sara: “Quando siamo fuori ci manca l’Italia e ci fa male vederla cosi e quando si prova a tornare ci fanno subito ricordare perché ce n’eravamo andati”.
Simone poi scrive: "Se potessi andrei in nord Europa. Ma una volta oltrepassato il confine mi sentirei comunque umiliato, perché se è vero che anche i nostri nonni emigrarono nel secolo scorso, molti lo fecero per via delle guerre che lasciarono dietro di sé morte, distruzione e carestia; dover abbandonare una nazione in cui per decenni si sono sprecate risorse preziose è un boomerang che prima o poi, era inevitabile, sarebbe tornato indietro. Infine credo che la cosa davvero più inaccettabile sia quella di veder fallire piccole e medie imprese, spesso a conduzione familiare, per fare posto all'ennesima sala slot machine".
Dove andare?
Micaela ha le idee chiare: "In Svezia danno uno stipendio anche a chi studia e poi una volta trovato lavoro li restituisci con pochi Euro al mese dalla busta paga. In più tutte le spese mediche, dentista etc sono gratuite".
Chiara invece, con un figlio, vive da qualche mese a Valencia in Spagna e punta il dito contro le tasse inutili in Italia: "Il principale vantaggio è che si riesce a vivere anche con poco, nel senso che tante spese come in Italia non ci sono (niente riscaldamento, bollo auto, canone Rai)".
Maria invece fa parte di una grande fetta della popolazione italiana in crisi, i pensionati, ed è preoccupata dalle incognite "Mio marito è andato in pensione e facciamo fatica ad andare avanti. Anche noi abbiamo pensato di andare alle Canarie".
Fa da contraltare Donatella: "Noi come pensionati viviamo per sei mesi in Messico e non avessi mia figlia in Italia prenderei la residenza là: la vita non è cara e il tempo è eccezionale. Da due anni andiamo a Playa del Carmen, ci troviamo bene e non manca niente, ci sono supermercati, tante botteghe, medici preparati e consultori. La gente è molto cordiale e gli italiani sono la terza popolazione".
Clara invece tra sogno e realtà afferma "A me piacerebbe il Canada solo che sono molto selettivi. A mio modesto avviso prima che l'Italia si riprenda da questo collasso ci vorrano circa 10 anni e quindi bisogna fare di necessità virtù".
C'è poi chi pensa all'est come Paola "Ho visto uno speciale che parlava di chi si è trasferito in Bulgaria! Pare che si viva alla grande e addirittura dicevano che andavano al ristorante quasi tutte le sere e che potevano permettersi la carne anche diverse volte alla settimana".
Poi c'è Lorella che emigrerebbe in un paese pacifista: "Nel Costa Rica non hanno nemmeno l'esercito e puntano tutto su sanità e istruzione! Pensando ai miei bimbi un pensiero lo stiamo già facendo!".
Antonio va sul sicuro: "Consiglio l'Australia, conosco parecchie persone che son partite per un solo mese per vedere se c'erano possibilità, bene non son più tornate. Opportunità di lavoro tantissime, alloggi ovunque e a basso costo".
Nora abita all’estero ma a due passi dal confine: "Vivo nella Svizzera italiana, un bel paese ma il costo della vita è un po' caro, quello che fa star bene sono tutti i servizi per il cittadino a cominciare dagli ospedali e anche se costa parecchio c'è la cassa malati che aiuta, se non hai un lavoro c'è l'ufficio disoccupazione, c'è poi l'ufficio per gli immigrati che devono integrarsi, c'è tutto quello che serve".
Ci sono poi i saracastici Gianni e Antonella che sono di orgini pugliesi e vivono all’estero...in Trentino: “Ci sembra di non essere in Italia vale lo stesso?”.
Esame di coscienza
Giovanna è molto informata ed oltre alle esperienze personali mette sul piatto alcuni discorsi che la dicono lunga su molti aspetti: "Sono stata in Spagna all'inizio dell'anno non mi sembra proprio che vada meglio e costi meno che qui. Sia chiaro, se pensi di andare all'estero ed avere tutto a gratis te lo togli dalla testa. Soprattutto se non vuoi fare l'immigrato clandestino, devi dimostrare che hai un reddito certo o una professionalità, nella quasi totalità del mondo. Italia a parte. La sanità la paghi, se vai in paesi del terzo mondo, devi pagarti anche la sicurezza personale. Vero che con poche centinaia di Euro le hai, ma se non lavori per ditte internazionali, hai stipendi adeguati alla popolazione locale. Poi bisogna stare attenti a non fare come alcuni miei conoscenti che sono andati ad aprire locali in paesi tropicali, oppure a Ibiza, senza aver nessuna idea delle usanze locali, così dopo due o tre anni, si sono trovati in situazione da non poter neppure tornare perché non avevano i soldi per l'aereo. All'estero senza soldi non si vive, si lavora il doppio che in Italia e le leggi le fanno rispettare. A meno che tu non accetti di vivere come un abitante del terzo mondo, in una capanna, senza nessun servizio, senza nessuna copertura sociale. Andare all'estero significa accettarne le regole. Quindi mi chiedo, perché non le cambiamo qua? Perché all'estero accetti di lavorare dodici ore al giorno, senza nessuna copertura sociale o pensione e qui no? Ognuno fa quello che gli pare, ma mi chiedo se vai a vivere a Londra, dove gli affitti sono cari come due stipendi italiani, quindi per sopravvivere ti fai cento km di metro e autobus per lavorare perché non lo fai qui? In quale paese del mondo hai persone ancora attive che sono a casa da anni tra cassa integrazione e mobilità in attesa che qualche politico in caccia di voti, li mandi in pensione a cinquanta anni? NESSUNO".
E se provassimo a cambiare qui?
C'è infine chi propone soluzioni alternative come Lorella: "Il segreto per vivere bene in qualsiasi posto oggi è crearsi un'alternativa, per esempio un lavoro da poter svolgere da casa (se si hanno figli), autoprodursi quello che serve per vivere il più possibile. Anche creare una rete sociale con altri genitori o persone che hanno lo stesso stile di vita può risultare importante come aiuto. Insomma adottare uno stile di vita che, nel peggiore dei casi, possa garantirti un pó di sostentamento e autonomia!"
DOVE INFORMARSI
Ecco alcuni siti per chi vuole passare dalle parole ai fatti: italiansinfuga.com; voglioviverecosi.com e mollotutto.com.
Tratto da CORFOLE! del 10/2014, con 25.000 copie gratuite: la testata più diffusa del Levante © Riproduzione vietata
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