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attualita, edizione cartacea, storia locale, vergogna
di Luca Bagnasco | 05 Settembre 2014 | in categoria/e attualita edizione cartacea storia locale vergogna
Da miniera a galleria: così un cavillo ha chiuso Gambatesa. E in Val Graveglia è morìa di ristoranti e attività. La speranza: in primavera possibile la riapertura
Una media di 14.000 visitatori l'anno, per un totale di circa 180.000 visitatori dall'inaugurazione dello “storico” trenino: la miniera di Gambatesa è stata il sito turistico-culturale più importante di tutto l'entroterra ligure, e secondo solo all'Acquario di Genova. gestita da Sil.Ma fino al 2009, poi ceduta alla regione e passata nelle mani dell'ente Parco dell'Aveto, era a tutti gli effetti il principale traino del turismo e delle attività della zona. Con la chiusura delle visite all'interno delle gallerie, nel 2012, e poi del museo è avvenuto il drastico crollo dell'economia della vallata. Molte attività turistiche e ricettive hanno dovuto cessare l'attività per il conseguente drammatico calo del turismo, con un danno incalcolabile per l'intera Val Graveglia che deve moltissimo della sua sopravvivenza all'attività del Museo minerario.
Una perla buttata al vento: gambatesa era la prima miniera visitabile in Italia
Nel 2001 Gambatesa fu la prima miniera in Italia a consentire l'accesso attiva ai visitatori (sotto la diretta responsabilità dell'ingegnere minerario che garantiva la sicurezza dei luoghi e l'efficienza dei mezzi), e veniva applicata per il visitatore la regolamentazione vigente, come per i minatori. Per questo erano previsti gruppi limitati di persone, con due supervisori insieme ai visitatori. Le leggi vigenti che regolano la materia, nello specifico caso delle miniere, sono inserite nell'ambito della cosiddetta legislazione mineraria italiana. Tutto ciò vale ovviamente anche per le miniere di Gambatesa, che applicano tutte le disposizioni necessarie per la messa in regola e in sicurezza del sito in funzione delle visite turistiche. Questo, però, solo fino a marzo del 2012, anno in cui la miniera viene dichiarata esaurita.
Chi ha chiuso le miniere? Ancora una volta la burocrazia
Una miniera, se non estrae niente, non è più considerabile miniera. Quindi a partire dal 2012, quando avviene la rinuncia della concessione mineraria (causa l'esaurimento del manganese), per legge le gallerie di Gambatesa sono tornate a essere considerate “gallerie qualunque” e passa tutto sotto la legislazione del diritto comune e le norme valide fino al giorno prima per decine di migliaia di visitatori ora non vanno più bene.
Da “miniera” a “galleria” e così il trenino è paragonato a... una metropolitana!
Secondo il diritto italiano, non trovandosi più in una miniera ma in una normale galleria il trenino di Gambatesa che trasporta persone e va sottoterra è da considerarsi o un treno da miniera o una metropolitana. Quindi tra il trenino (ops! metropolitana) e la parete della galleria devono esserci un metro e mezzo di distanza. Da entrambi i lati. Cosa ovviamente inapplicabile in una miniera. E d'altra parte, senza questi requisiti è impossibile ottenere una qualsivoglia copertura assicurativa, problema persino maggiore del precedente.
Beffa 1: in altre Regioni la stessa questione è stata risolta con facilità
Problemi simili sorsero per i siti minerari in tutta Italia al momento (o precedentemente) gli esaurimenti delle miniere. Cos'è successo in questi casi? Le regioni si mossero mettendo a regime una loro legge ad hocche si interfacciasse tra le due leggi. Quelle a statuto speciale in particolar modo riuscirono facilmente e in tempi rapidi e furono le prime a vararle. Non basterebbe copiare?
Beffa2: i turisti continuano ad arrivare, ma non c’è niente da vedere e se ne vanno
Ancora oggi si incontrato turisti che, ignari della cessata attività della miniera, si incontrano sul piazzale di Gambatesa ormai sbarrato. Disavventura capitata ad alcuni turisti proprio poche settimane fa, segno che la miniera piace ancora e che non è stata dimenticata.
La possibile riapertura in primavera
Dopo più un anno di appelli e di dichiarazioni della Regione Liguria dell'interessamento alla vicenda, alcuni passi importanti si stanno compiendo. Il 3 giugno è stata approvata in giunta una proposta di legge proprio per il “recupero e la valorizzazione dei siti estrattivi ai fini museali, turistici e ricreativi”, per cercare di coprire il vuoto legislativo esistente. L'ultimo punto va a riferirsi proprio al caso specifico di Gambatesa, che, citando il testo, “necessita di condizioni tecniche ed amministrative necessarie ai fini del rilascio dell'autorizzazione per la riapertura del Museo minerario”.
Dal canto suo anche il Parco dell'Aveto sta cercando di fare il possibile per mantenere quantomeno in ordine il sito in prospettiva di una futura riapertura e sta valutando anche piccoli interventi di riparazione e messa in sicurezza di strutture, trenino e impianti.
La speranza di tutti è che il Museo minerario di Gambatesa possa riaprire nella primavera del 2015 e che il Levante possa di nuovo fregiarsi di avere la seconda attrazione più visitata di tutta la provincia e che la Valle torni a vivere e riempirsi di vita, ristorantini famigliari e profumo di cose buone.
Tratto da CORFOLE! del 9/2014, con 25.000 copie gratuite: la testata più diffusa del Levante © Riproduzione vietata
I commenti dei lettori
bruno:
andate a visitare le miniere in valle aurina e nei pressi di vipiteno li funzionano alla grande , poi gambatesa non è stata la prima in italia visitabile ma bensi quella in valle aurina prov di bolzano
Diego Marchiolè:
Solleva un vero tema del nostro territorio. E' una vicenda pazzesca e paradossale...
Vorrei solo sapere se, quando e come il sito sia stato acquistato dalla Regione o altro ente pubblico... oppure sia ancora in mani private... speriamo comunque che riapra..!
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