attualità

03 Settembre 2014 | in categoria/e attualita

Acqua Santa Rita: ancora quattro mesi di cassa integrazione in deroga ma poi si riparte. Nuove speranze di ripresa per la Val Graveglia

Incontro in Regione Liguria tra il sindacato, la curatela fallimentare della Minerali Investimenti srl, dott.ssa Lorena Di Cesare e il dottor Andrea Tempofosco, rappresentante della nuova proprietà, alla presenza dell'assessore Enrico Vesco. Durante l'incontro si è convenuto di prorogare il periodo di Cassa integrazione in deroga sino al 30 novembre 2014 per i cinque lavoratori attualmente ancora dipendenti della azienda fallita in attesa della ripresa produttiva. La nuova proprietà ha espresso la volontà di iniziare al più presto la produzione, terminate le necessarie opere di ristrutturazione e ammodernamento degli impianti. I sindacati esprimono grande soddisfazione per l'esito positivo della vicenda e auspicano che la ripresa produttiva permetta un forte aumento dell'occupazione e un significativo sviluppo economico per la Val Graveglia e il comprensorio.

L’azienda
Situata a Né (lo stabilimento è invece nella frazione Valletti di Varese Ligure), con un potenziale di 20 milioni di bottiglie l'anno, esercita l’attività produttiva su una superficie di circa 7.000 mq. Le tre fonti da cui l’acqua viene attinta sono situate a 680 metri sul livello del mare e hanno una portata complessiva di circa 2,1 milioni di mc all’anno. Negli ultimi decenni l'azienda ha vissuto un vero calvario di cambi di proprietà: aperta negli anni Cinquanta dalla famiglia Garuzzo, era poi passata alla Boglianco spa di Milano e quindi al gruppo Italfin dell’imprenditore laziale Giuseppe Ciarrapico. Nel 2002 la fonte genovese passò sotto il controllo del gruppo San Paolo di Roma che, nel 2008, la cedette alla Minerali Investimenti srl. La nuova proprietà andò in crisi appena un anno dopo e nel 2011 è stata dichiarata fallita. Da allora si sono susseguite le aste giudiziarie: dalla prima con base 3,1 milioni di euro alla nona dello scorso giugno quando le Fonti sono state assegnate per 360 mila euro ad ATGestioni di cui il genovese Andrea Tempofosco è amministratore. Nel giugno 2013, la Regione Liguria aveva deliberato di concedere la licenza di estrazione dell'acqua per 30 anni a 1800 euro l'anno a chi avesse gestito lo stabilimento.