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attualita, edizione cartacea
31 Marzo 2014 | in categoria/e attualita edizione cartacea
La truffa dei ricambi degli aspirapolveri, la festa degli alberi, l'origine dei paesi, gli pneumatici da neve e per qualcuno un po' di commozione
Attenzione allla truffa dei ricambi dell’aspirapolvere
Salve! Vorrei raccontarvi quel che mi è successo onde evitare che qualche altra ingenua e fiduciosa persona come me incappi in questo increscioso inganno. Venerdì 8 marzo ricevo una telefonata nella quale una zelante signorina si presenta come referente di una nota casa tedesca produttrice di aspirapolveri per la casa (sottolineo che in quei giorni, come spesso accade, i rappresentanti erano in zona). Mi propone di acquistare il “set farfalla”: ricambi composti da filtro, sacchetti, profumini e griglia per motore....mi invoglia ulteriormente offrendomi anche una serie di sconti per i pezzi di ricambio da utilizzare nei negozii specializzati...il tutto per il prezzo di 35 euro. Ho considerato che l ‘offerta fosse conveniente perchè solo i sacchetti (che normalmente acquisto a Genova) costano 22 euro...quindi aderisco fiduciosa e certa data la serietà della ditta produttrice della quale, ripeto, la signorina si faceva portavoce. Il lunedì successivo mi viene tempestivamente recapitato a mezzo corriere il pacco, contenente sì i ricambi concordati, ma con mio disappunto mi accorgo che questi non sono originali e prodotti da un’anonima società; la ditta speditrice è un altrettanto anonima ditta di Aversa che ho provato a contattare, ma naturalmente nessuno risponde ed il sito indicato è in...costruzione. Ho contattato la ditta “seria” ed ho esposto il problema facendo notare che queste persone utilizzano il loro marchio famoso per piazzare i loro “pacchi”: mi hanno risposto che non è la prima segnalazione che ricevono (erano anche a conoscenza del nominativo della ditta truffaldina) ma soprattutto mi hanno riferito che loro non propongono acquisti di ricambi telefonicamente al cliente, bensì è il cliente stesso che se ha bisogno li contatta per le forniture, oppure esse vengono proposte dai rappresentanti mentre eseguono le dimostrazioni a domicilio. Scopo di questa mia è appunto mettere in guardia le persone e di diffidare di questo spregievole inganno, onde evitare ripeto che come me ci caschino!
Distinti saluti, Alessandra Colombo
CORFOLE VIAGGIA CON NOI!
Lo ribadisco: leggere la Vostra pubblicazione e’ una gioia, diventa una goduria quando la perpetro sull’Intercity per Milano delle 5.52! Vi diro’ di più, non sono neppure l’unico pendolare che “emigra” verso Piemonte e Lombardia con la Vostra pubblicazione sotto-braccio! Grazie davvero per quello che fate!
Vittorio Devoto
CHE BELLO CONOSCERE L’ORIGINE DEI NOMI DEI PAESI!
Ho letto con interesse e curiosità l’articolo molto documentato e dettagliato sulle origini di Lumarzo, dove abito da ben 40 anni. I miei due figli sono nati qui e così pure due dei miei sei nipotini. Ci siamo sempre trovati molto bene e ci piace considerarci ormai quasi originari del posto. Mi piace credere che il nome Lumarzo derivi dal latino “Lucus Marcinus” che ben si adatta anche a Lagomarsino che fa parte del nostro comune. Ho letto con interesse anche la pubblicazione del dottor Franco Sena, nostro vicino confinante che molto si era dedicato alla storia di questa località. Un grazie quindi a Pierluigi Gardella per averci fornito questo spaccato di storia locale con l’auspicio che possa e voglia darci ancora informazioni sulle località della Fontanabuona.
Mirella Pomilia Gambadoro
FESTA DEGLI ALBERI: ME LA RICORDO!
La festa degli alberi! Io me la ricordo e l’ho anche menzionata in una mostra su Camogli che ho curato per Stintino nel lontano 2001. Andavo alle elementati, ma ricordo ancora quelle mattine di primavera in cui si andava sul Monte con la processione, la messa su un picciolo altare di pietra che credo esista ancora poco dopo l’abergo, tanta gente, genitori, insegnanti, le autorità e poi le piantine messe a dimora, era una festa. Mi sono sempre chiesta dove sia finita questa festa quando si parla tanto di proteggere l’ambiente.
Lilla da Camogli
Grazie maestro vittorio
Carissimo maestro Vittorio, leggo sempre con grande piacere gli articoli che lei scrive con generoso desiderio di condivisione, pubblicati su Corfole. Mi pervade ogni volta un insieme di emozioni, un misto tra nostalgia e gratitudine per ciò che è stato, ciò che ho vissuto nell’infanzia e le persone che ho avuto la fortuna di incontrare e che sono state così importanti per la mia crescita ed il formarsi del mio essere adulto. Lei è naturalmente tra queste e nonostante non sia mai stato “il mio maestro” le tante attività scolastiche condivise e le occasioni extra-scolastiche mi hanno offerto l’opportunità di apprendere da lei cose molto importanti per la mia formazione. Certo solo da adulta me ne sono resa conto e più volte ho pensato di parlargliene…ma si sa… per pudore, per timidezza non l’ho mai fatto. La passione con cui trasmetteva – e continua a fare – il suo sapere, il desiderio di mettere tutto questo patrimonio a disposizione della comunità è stato un esempio per me e sono convinta abbia guidato le mie scelte nella mia vita di cittadina attiva e partecipe. Oggi trovo l’occasione per scriverle e per dirle tutto il mio grazie dal profondo del cuore. Leggendo commossa il suo ultimo articolo sulla Festa degli Alberi ho trovato con stupore infinito un ricordo di mio padre. La ringrazio per averlo fatto con tanta semplicità e delicatezza e con parole che sento davvero sincere. Ho trovato l’aggettivo che lei ha usato per definirlo così centrato e assolutamente vero….“un uomo gentile” … questo aggettivo racchiude in sé la vera essenza di mio padre, uomo mite, onesto, pacifico e allo stesso tempo forte, sicuro di sé e dei suoi valori, aperto all’altro senza mai invadere. Mai come in questo periodo della mia vita adulta mi manca la sua presenza. Molte domande avrei da fargli ora che la nostra vita è diventata così difficile, le relazioni così complesse e le scelte richiedono coraggio e resistenza. Lui, che aveva conosciuto la durezza della povertà, l’orrore della guerra, la passione della resistenza sui monti della Val Camonica, dove avrà trovato la forza di tornare in equilibrio non per dimenticare ma per andare oltre raggiungendo uno stato di serenità che gli ha consentito comunque di essere un cittadino esemplare, un padre amorevole e attento, un amico sempre presente per tanti…. Questa forza, questa energia la ricerco anche nei suoi scritti, caro maestro, abbiamo ancora tanto bisogno di ascoltarvi e di apprendere dall’esperienza, dall’ impegno, dagli errori, dai traguardi della vostra generazione. Grazie ancora di vero cuore anche da parte della mamma e delle mie sorelle che commosse hanno letto il suo ricordo. A presto, l’abbraccio con affetto e riconoscenza.
Mariarita Savardi
Quale benessere? La penso come il sig. oneto
Vorrei esprimere anticipatamente la mia solidarietà al signor Oneto di Rapallo che con la sua lettera “Più furbi in Bangladesh” apparsa sul numero di marzo si attirerà certamente strali di “fascista” e “reazionario” ecc. Secondo me, bisogna riconoscergli il coraggio di aver messo il dito in una piaga ormai purulenta. Il tanto sospirato “benessere” che avrebbe dovuto significare più accessibilità ai servizi, meno burocrazia, sicurezza per strada e sul lavoro, si è tradotto in una corsa sempre più frenetica al possesso di beni spesso inutili. Al punto che ciò che un tempo era ritenuto superfluo, oggi è divenuto indispensabile, con la conseguente penalizzazione di quanti, quel superfluo, non possono concederselo. Piccolo esempio: la riduzione del trasporto pubblico, “tanto ormai tutti hanno un’auto”; la chiusura dei piccoli ospedali, “tanto, con l’auto, si va ovunque”; il “6 politico” che ha portato al diritto alla laurea per tutti, con il conseguente abbassamento del livello qualitativo dell’istruzione; un crescente snobismo nei confronti di alcune attività lavorative adesso delegate agli stranieri perché considerate “umilianti”... Tutto ciò perché una fetta di società che aveva il potere di trattativa concesso dallo sciopero è stata spinta ad abusarne, non soltanto per vedere riconosciuti diritti fondamentali ma, da un certo punto in avanti, per accedere ad un consumismo di tipo americano. E il cane ha continuato per anni a mordersi la coda...
Gloria Barberi, Recco
Oggi è meglio perdere le elezioni ed evitare i guai
Si parla sempre del debito pubblico che aumenta ma nessuno ricorda che i debiti dei Comuni si appaiano al debito pubblico. Poi c’é il degrado del territorio, poi la rete idrica, poi i problemi della malavita che assorbe buona parte del reddito nazionale. Poi c’é una politica di dilettanti nessuno dei quali é in grado di risolvere il benché minimo problema. Ed anche questo é un passivo reale. La qualità di tutti noi che peggiora ogni giorno, sia per l’ignoranza, sia per la debolezza morale. Poi la delinquenza “spicciola” che lede la sicurezza. L’evasione fiscale quasi sempre é legata ai problemi di sopravvivenza per cui se si colpisce si toglie circolante cosi utile e si fanno chiudere le aziendine piu piccole. I confini con trastevere che sono sempre stati occasione di sfacelo del Paese..... lo Ior .... l’Opus Dei.. E si vuole risolvere tutto cio combattendo i quattro soldi dell’evasione e sperando che i cittadini paghino tutto questo sfacelo che risale ai tempi in cui si passava direttamente dall’Oratorio al Governo? Ora la gente comincia a domandarsi: come mai litigano ancora per andare al Governo? Io cercherei di perdere le elezioni proprio per evitare i guai. Se siete informazione sincera, dovete dare risposta a questo interrogativo.
Gianni Oneto - Rapallo
Obbligo pneumatici neve: ci fate spendere per niente
I guidatori della Regione Liguria a partire dal 15 novembre 2013 sono tenuti a rispettare l’obbligo di montare pneumatici invernali o di avere catene a bordo fino al 15 Aprile 2014. Per chi non lo sapesse,chiarisco che la citata regione include le strade costiere,dall’estremo Ponente (Latte) a quello del Levante,ossia alle foci del Magra. Durante l’inverno (si fa per dire) che stiamo vivendo la temperatura minima notturna,sulla costa,è di parecchi gradi sopra lo zero,mentre durante le ore diurne,sia quando piove,ossia quasi sempre,oppure ancor più quando il sole splende,il termometro non scende mai sotto i quindici gradi. Chi,ligio al civismo più “civile”,monta pneumatici invernali viene penalizzato perché oltre una determinata temperatura,se uno ha la sventura di far rotolare le ruote della sua vettura sulle autostrade (e meno male che quelle liguri non permettono velocità elevate a chi la testa la conserva ancora sulle spalle),vede i costosi pneumatici disfarsi come neve al sole, Mi auguro che la stagione anomala che ci ha tormentato con il suo mancato salutare freddo convinca gli amministratori liguri a rinsavire,almeno a partire dall’anno prossimo…
Luigi Fassone,Camogli
Tratto da CORFOLE! del 3/2014, con 25.000 copie gratuite: la testata più diffusa del Levante © Riproduzione vietata
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di Giansandro Rosasco
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UNA RICHIESTA DAL PERU’Articolo molto interessante sul cognome Sanguineti, il cognome di mia madre....