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    attualita, edizione cartacea

    di Giansandro Rosasco | 07 Febbraio 2014 | in categoria/e attualita edizione cartacea

    Viaggio alla scoperta del lavoro che c'è: studiano, si laureano, fanno stage e tirocini per il lavoro dei sogni ma nel frattempo si mantengono lavorando nei week-end e nelle feste; è il volenteroso esercito di camerieri della Trattoria Aurelio

    Viaggio alla scoperta del lavoro che c'è: studiano, si laureano, fanno stage e tirocini per il lavoro dei sogni ma nel frattempo si mantengono lavorando nei week-end e nelle feste; 
è il volenteroso esercito di camerieri della Trattoria AurelioI titolari Corrado e Romano assieme al cameriere storico Mirko e il jolly Wilma

    Ci capita di bazzicare tra i ristorantini tipici dell'entroterra, tra cui la trattoria Aurelio di Acqua di Ognio in Val Fontanabuona. Distratti dai sempre ottimi e abbondanti manicaretti solo negli ultimi tempi abbiamo focalizzato una particolarità che potrebbe passare quasi in secondo piano, cioè il fatto che i tantissimi ragazzi e ragazze che servono ai tavoli con cordialità hanno trovato qui un modo per fare un po’ di soldi durante gli studi, i tirocini o gli stage in qualche azienda o studio professionale. Tutti a lavorare nel week-end e non solo al posto di farsi le cosiddette "vasche" in carruggio dritto. Forse è il clima familiare, forse sono gli scherzi goliardici, fatto sta che tutti gli intervistati hanno trovato da Corrado e Romano (i titolari) un posto dove fare esperienza e crescere per poi magari trovare altre strade ma con un unico imperativo: non rimanere mai con le mani in mano per attendere il lavoro dei propri sogni, specie in questi periodi di crisi. C'è l'ingegnere tornato da poco dopo due anni di lavoro in Australia; l'architetto che ormai è spesso all'estero, chi sta facendo il tirocinio dal commercialista, chi ha un altro lavoro e chi una scuola di danza: insomma una vera e propria fucina di ragazzi volenterosi, prova vivente che adattandosi un po' e sacrificandosi la pagnotta uno riesce a guadagnarsela.

    Tra questi abbiamo incontrato Annalisa Di Napoli, 23 anni che ci confida: "Ho iniziato a lavorare al ristorante nel 2011,quando ho iniziato l'università; avevo deciso di darmi da fare per racimolare un po' di soldi che mi garantissero un minimo di indipendenza. Ho scelto questo lavoro perchè mi permetteva di gestire liberamente il mio tempo durante la settimana per la maggior parte dell'anno, anche se sapevo che comportava qualche sacrificio come lavorare tutti i week-end e nella maggior parte delle feste, mentre i miei amici uscivano. Ho lavorato al ristorante due anni e mezzo e il clima gioioso e familiare con i capi e i colleghi ha reso il lavoro molto gradevole ed i sacrifici molto più sopportabili. Ho imparato molto da questa esperienza: a lavorare collaborando in gruppo, a pormi in modo adeguato con i clienti e ad assumere una certa professionalità in questo tipo di lavoro. Appena arrivata ero molto timida e arrossivo per qualsiasi battuta (e lì le battute e gli scherzi sono all'ordine del giorno!) ma alla fine ho subito una sorta di "metamorfosi" e questo credo che sia stato un processo di maturazione importante per la mia vita. Dopo il mio primo anno al ristorante ho deciso di lasciare l'università perchè non ero poi così convinta della strada che avevo scelto ma non mi sono scoraggiata e avendo provato molta soddisfazione nel lavoro a contatto con la gente ho deciso di iniziare una strada totalmente differente e da lì altre prospettive si sono aperte".

    Giada Arata, 25 anni inizia a lavorare da Aurelio finito il liceo perchè non aveva voglia di continuare con l'università ma nemmeno di stare con le mani in mano aspettando un lavoro che soddisfacesse al 100% le sue esigenze: "Considerando che un lavoro del genere, specialmente nella stagione invernale, mi lasciava troppo tempo libero, ho pensato che forse l'idea dell'Università non era da scartare e infatti ho deciso di fare il test delle Professioni Sanitarie per diventare Educatrice Professionale. Durante il mio periodo di studi è stato molto importante avere questo tipo di lavoro perché mi ha permesso una certa autonomia. Dopo un po' di tempo ho potuto permettermi una macchina che mi consentisse di andare al lavoro e di spostarmi in generale senza dipendere dagli altri, ho potuto pagarmi gli studi universitari ed arricchire la mia cultura viaggiando un po' con gli amici. Ricordo molto bene il primo giorno di lavoro, ero molto timida e tutto mi sembrava difficile, ma con il tempo ho "imparato" a rapportarmi con i clienti, cosa che mi è stata molto utile anche all'università nel sostenere gli esami, proprio perché il rapporto tra professori e studenti non è lo stesso del Liceo. L'ambiente del Ristorante Aurelio è estremamente familiare e con il passare del tempo è stato bello scoprirsi come una famiglia; alcuni mi avevano detto che era bello vedere tanti ragazzi giovani e mi avevano persino chiesto se il ristorante fosse a conduzione familiare! Da poco ho concluso l'esperienza e sto per intraprendere un nuovo lavoro nell'ambito di ciò che ho studiato e questo è stato possibile anche grazie a Corrado perché dandomi l'opportunità di lavorare, ho potuto permettermi di studiare ciò che mi appassiona".

    Luisa Tripoli, con il sogno nel cassetto di diventare biologa e lavorare all'acquario di Genova o in un parco, è molto pragmatica e inizia con questa battuta: "con la crisi che c'è adesso ogni lavoro è un buon lavoro!" Parte bene la ragazza se pensiamo che non ha nemmeno 20 anni e deve ancora terminare la scuola superiore. Ha iniziato a lavorare per cominciare a essere un po' indipendente senza pesare sui genitori: "Lavoro nel week-end tutto l'inverno e d'estate anche in settimana; questo tipo di esperienza aiuta a crescere perchè bisogna confrontarsi con gli altri, imparare a dare il proprio aiuto e ricevere insegnamenti".

    Chiudono il cerchio altri due laureati.
    Lorenzo Queirolo di 27 anni: "Sono capitato da Aurelio alcuni anni fa, per prendere il posto di un mio amico che lavorava lì, anche lui studente di Architettura, pur se non è stato il mio unico lavoro. L'idea di lavorare nei week end è nata dal poter avere una discreta indipendenza economica per far fronte senza troppi pensieri alle spese quotidiane della vita universitaria e per levarsi qualche sfizio senza dover sempre chiedere ai genitori. La facoltà di Architettura richiede la frequenza nella maggior parte delle lezioni e tra abbonamento del bus, pasti fuori, materiale da disegno e libri, diventa una spesa non indifferente. Poi è arrivata l'agognata laurea, ho iniziato a dare una mano a mio padre (architetto anche lui), ma non me la sono ancora sentita di lasciare il ristorante. Un po' perchè un secondo stipendio, soprattutto di questi tempi, fa sempre comodo, un po' perchè l'ambiente che si respira lì dentro è qualcosa di unico. Questa esperienza mi ha insegnato molto anche dal punto di vista umano: quando d'estate hai centinaia di persone che aspettano di sedersi a tavola (con più o meno pazienza) tutto deve andare liscio, nessuno può permettersi di distrarsi o di commettere troppi errori, perchè ogni problema si ripercuote anche sul lavoro dei tuoi compagni".

    Last but not least il "nostro" Dott. Francesco Mandolfino esperto contabile, revisore dei conti e consulente del lavoro nonchè titolare della rubrica "Lavoro e Fisco" su Corfole che contemporaneamente studiava, faceva tirocinio e intanto si adoperava per la gavetta al ristorante pur arrivando da ben due generazioni di commercialisti. "Ho iniziato nel 2006 perché volevo essere indipendente e non volevo pesare più sulla famiglia per cose diverse dal vitto e alloggio, e avendo amici che ci lavoravano già è stato facile trovare questo lavoro che mi ha aiutato a relazionarmi con la gente nel modo migliore, anche perché dovrò farlo sempre col mio lavoro. In particolar modo aiuta ad essere gentili, pazienti, comprensivi educati con i colleghi ma soprattutto con i clienti".
    Insomma qui carta canta e forse non sarebbe male come consiglio ai ventenni prima di gridare alla crisi, alla politica e al mondo intero cominciassero a scoprire parole come sacrificio, buona volontà e necessità di fare esperienza prima ancora di chiedere al datore di lavoro:"Quanto mi date? E le ferie?".

    Trattoria Aurelio, speciale anche per il menù
    Oltre a dare lavoro a tanti ragazzi la Trattoria Aurelio ha un’altra carattersitica che lo rende attraente anche da parte dei clienti: si mangia bene, abbondante e si spende poco. Qui chiunque può permettersi una grigliata di carne o di pesce e non si deve rinunciare al dolce per paura di un salasso. Inoltre in estate si può mangiare nel caratteristico spazio esterno, a ridosso di un torrente con tanto di affaccio su una cascata.
    E’ chiuso il giovedì e la domenica è meglio prenotare allo 0185.94020


    Tratto da CORFOLE! del 2/2014, con 25.000 copie gratuite: la testata più diffusa del Levante © Riproduzione vietata


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