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attualita, edizione cartacea
di Silvia Franchi | 10 Dicembre 2013 | in categoria/e attualita edizione cartacea
Rapallo Città dello Sport 2014: ma invece di gioire i rapallesi si chiedono “perché noi?” Un post su Facebook ha dato il via a un'animata discussione: "non siamo all'altezza"
TRA SCETTICISMO E SPERANZA
A dare il la alla bagarre è un post di Barbara Sergiolini, dell'omonima agenzia immobiliare: «Non abbiamo più un campo regolamentare dove venivano squadre di serie A che occupavano un albergo intero, non abbiamo più gli off-shore, non abbiamo più il terzo campo di golf in Europa, né la più famosa scuola di scherm. A parte il nuoto non mi pare abbiamo altre eccellenze. Le strutture sono decrepite, non abbiamo un palazzetto dello sport... perché siamo Città Europea dello Sport?»
A tu per tu davanti a un caffè, Barbara contestualizza meglio i motivi che l'hanno portata a scrivere quel post: «La vera domanda da porsi è: ora che siamo Città dello Sport, cosa si aspettano turisti e ospiti? È il Comune a dover dare le direttive, dopodiché bisogna muoversi in sinergia per coinvolgere tutto il Tigullio. Da questo punto di vista i rapallesi sono abituati male.”
Quali iniziative si potrebbero intraprendere?
“Degli “open day” che permettano a tutte le società sportive di avere maggiore visibilità e ai cittadini e ai turisti di essere informati sulle attività che si possono praticare in città. Importante è poi garantire il diritto allo sport soprattutto ai più piccini: pratiche come basket e volley magari sono meno dispendiose, diversamente ad esempio da corsi di danza, che però a loro volta dovrebbero essere accessibili a tutti. Ecco perché sarebbe bello se si potesse aumentare il contributo comunale alle società sportive per poi, magari in base alle graduatorie Isee (V. pag 21), permettere a tutti i genitori di far praticare sport ai figli. Poi in estate bisogna organizzare eventi sportivi e discoteche all'aperto, perché anche il ballo è attività fisica: ma non si può certo fare spegnendo la musica a mezzanotte. Serve un cambio di mentalità. L'imperativo è svecchiare Rapallo”.
La parola a chi vive nello sport
Tra gli ottimisti c'è Andrea Molinari della Palestra Viva Rapallo: «Credo che la cosa migliore sia prendere quello che c'è di buono dalle situazioni e viverle come opportunità: magari avremo qualche pecca dal punto di vista delle strutture, però, avendo ottenuto questo riconoscimento, ora è il caso di pensare a come sfruttarlo al meglio». A proposito di impianti sportivi, molti tirano in ballo la famigerata pista di atletica rimossa tempo fa dallo stadio Macera e mai più ripristinata. Nicola Fenelli, presidente dell'Atletica Due Perle non risparmia le “bacchettate”, ma incrocia le dita: «E' da 14 anni che lotto per lo sport, dalle passate amministrazioni, targate Bagnasco e Campodonico, abbiamo avuto solo delusioni: vedi la pista di atletica. Ora, anche se le risorse economiche sono modeste, qualcosa sta cambiando: c'è il progetto per realizzare una campo scuola di atletica leggera e credo che finalmente questa importante struttura vedrà la luce. Lasciando perdere sterili polemiche e rimboccandoci le maniche».
Le idee
«Con poche risorse potrebbero essere restaurati i sentieri collinari e creati circuiti per mountain bike e trekking, che avrebbero ritorni anche turistici durante tutto l'anno – osserva Miguel Angel Garcia Niccoli, uno tra i più attivi frequentatori dei gruppi Facebook attenti alle problematiche della città -. Potrebbe essere uno scenario stupendo per ospitare gare di coppa del mondo di corsa campestre, mountain bike e soprattutto un'occasione per famiglie e appassionati di vivere le nostre colline come si faceva una volta. In chiave comprensoriale, ci sarebbe lavoro di recupero per 50 anni perché il nostro petrolio ce l'abbiamo già: è verde come i dollari e profuma di bosco. Basta lasciare per un attimo il mare alle spalle. Oltre all'ovvio richiamo turistico per alberghi, ristoranti e negozi, si potrebbero costituire piccole cooperative agricole che restaurino e gestiscano i ruderi sparsi in giro, offrendo ospitalità e ristorazione ai visitatori, e al tempo stesso tenere pulita una parte di bosco».
Le proposte non mancano. I soldi in molti casi sì. E c'è chi comincia a chiedersi, a fronte delle disponibilità economiche, quali saranno le iniziative promosse dal Comune. «Sappiamo tutti che si tratta di un'operazione mediatica che non porta nessuna facilitazione o diritto di prelazione su contributi specifici nel settore – puntualizza Loriana Rainusso, titolare del negozio di articoli sportivi Pendola Sport e Cicli – Una volta capito questo, mi sarebbe piaciuto vedere almeno un lancio mediatico di Rapallo con iniziative per lo sport. Invece, non è stato neanche formato il tavolo di lavoro per stilare il programma.Per fortuna A Rapallo ci sono 65 associazioni sportive di ottimo livello e penso che grazie a loro avremo comunque un anno interessante. Spero che questa amministrazione non si fermi a convegni e relazioni di teorici. Con la mia attività sono a stretto contatto con il mondo dello sport di Rapallo e mi capita di sentire spesso lamentele sullo stato drammatico in cui versano impianti e palestre e l'assenza di un palazzetto che possa contenere un numero di spettatori adatto ad eventi di alto livello. Questa amministrazione ha il merito di aver parlato di Sport, cosa nuova a Rapallo: speriamo che ora lo "giochi" anche e con lealtà».
«Le società sportive di Rapallo hanno idee interessanti – fa eco un giovane cittadino, Luca Queirolo – Bisogna vedere cosa il Comune è in grado di dare per supportarle. Serve sinergia, perché al di là del fatto che lo sport sia cultura e aggregazione, l'occasione può rappresentare un indotto per tutti. Pubblicizzare gli eventi nei primi tre mesi dell'anno per poi partire a spron battuto dalla primavera in poi potrebbe essere una buona tabella di marcia. Perché non metterci in rete con altre Città Europee dello Sport?».
C'è chi è più critico: «Apprezzo l'impegno del sindaco per far riconoscere Rapallo come Città dello Sport, purtroppo le attrezzature sportive cittadine non potranno permettere di organizzare l'evento in modo degno – puntualizza Luigi Galli, altro attento osservatore delle questioni rapallesi – A parte il fatto che Rapallo è sempre troppo “calciocentrica”, ci sono problematiche che saranno d'intralcio: in primis, viabilità e parcheggi in caso di grande affluenza. E poi gli atleti dove alloggeranno? E a quale prezzo, visto che alcune strutture costano 140 euro a notte?».
La replica del Sindaco
Il sindaco Giorgio Costa replica partendo dalla domanda iniziale di Barbara Sergiolini: «Perchè siamo Città Europea dello Sport? Avevo promesso che, se fossi stato eletto, avrei candidato Rapallo per ottenere il riconoscimento e così ho fatto. È venuta qui una commissione che ha valutato la città e l'ha ritenuta meritevole di ricevere l'onorificenza non tanto per le strutture, che comunque sono numerose, ma per lo spirito sportivo di cui è animata. Contiamo più di 60 società sportive, di cui alcune hanno sfornato campioni di livello mondiale ed altre hanno dirigenti altrettanto autorevoli in ambito sportivo: questo è stato fondamentale per la nomina».
- C'è però da dire che le osservazioni riguardo le strutture sportive non sono del tutto infondate.
«Gli impianti sono numerosi: dal campo da golf al maneggio, dalle piscine ai campi da tennis al tiro a segno. E non dimentichiamo il mare e tutti gli sport ad esso connessi, come il canottaggio, altra fucina di campioni. D'accordo, manca un palazzetto dello sport, ma ci stiamo muovendo per realizzarlo, così come la pista di atletica; ci stiamo adoperando anche per la copertura della vasca olimpionica al Poggiolino, abbiamo sostituito il manto erboso dello stadio Macera. E ancora abbiamo acquistato il terreno attiguo alla palestra della scherma, che quindi verrà ingrandita. Logico, tutto è migliorabile. Ma d'altronde non siamo Londra, per una città di 30mila abitanti mi pare che le strutture non manchino».
- Quindi, cosa si aspetta il Comune dai cittadini?
«Mi aspetto che vedano questo riconoscimento come una bella opportunità, perché lo sport è gioia e salute e niente come lo sport aggrega le persone. A breve verrà formata una commissione che avrà incarico di coordinare tutte le attività in programma per il 2014, che saranno molte: non abbiamo diramato il calendario perché siamo ancora in attesa dell'ok definitivo da parte di alcune importanti federazioni, ma di certo ospiteremo eventi sportivi e convegni di spicco. Sì, alcune manifestazioni potrebbero tenersi fuori Rapallo, ma la ricaduta sarà positiva per il comprensorio, visto che si parla tanto di fare sistema».
- E la discoteca all'aperto fino alle 4 del mattino? «Quella non credo si farà - chiude sorridendo Costa – Fare le ore piccole, magari bevendo alcolici, non ha niente a che vedere con quello che dovrebbe essere lo stile di vita di un atleta».
Tratto da CORFOLE! del 12/2013, con 25.000 copie gratuite: la testata più diffusa del Levante © Riproduzione vietata
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I commenti dei lettori
marenco:
Un consiglio se me lo permettete....si parla sempre di carenza di soldi sia nel Tigullio che in Regione .E venuto il momento visto che ormai siamo ai livelli di una Regione sottosvillupata alla pari di altre Regioni del Meridione ( o Settentrione ormai..)di fare come in Spagna ( o Germania ) che sono Regioni Autonome e federali o come la Regione dell'Alto Adige Vall DAosta o Sicilia...ecc.cioe' facciamo bene i conti e tratteniamo 85% delle tasse e solo il 15% lo mandiamo a Roma...e se in Regione non sono daccordo mollino la poltrona e provino a campare come un comune Cittadino della Liguria.
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