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attualita, edizione cartacea
06 Novembre 2013 | in categoria/e attualita edizione cartacea
Tragedia di Carasco: sotto accusa politica e dipendenti pubblici. I segni di cedimento erano stati segnalati più volte ma sono rimasti inascoltati; l'inedia di chi doveva intervenire accende ancora di più la rabbia di chi ora subisce le conseguenze
“Non ci troviamo in uno stato di emergenza”. Il Prefetto, diretto referente del Governo Letta, si è così espresso alla riunione dei Sindaci. Ma ha fatto ancora meglio il Commissario della Provincia di Genova, Piero Fossati: “Mai ricevuto segnalazioni in 12 anni”. Peccato che l’Ing.Traldi nella sua denuncia del 2012 aveva documentato e previsto tutto ed è ancor più tragico che al posto di far monitorare la situazione dagli addetti anche i “tecnici” dipendenti pubblici, strapagati, giocano allo scaricabarile come i politici.
>Pericolo evidente.
GoogleMap non lascia dubbi: da anni c’erano evidenti crepe che attraversavano da una parte all’altra il manto stradale. Perchè nessuno è intervenuto?
> Le vittime
Claudio Rosasco e Lino Gattorna, entrambi di Moconesi, hanno pagato con la vita l’indifferenza ai tanti appelli di pericolo.
> La proposta di un imprenditore: con un ponte Bailey ripristino della viabilità in 48 ore
Perché aspettare mesi per un ponte provvisorio in attesa degli anni necessari alla ricostruzione di quello definitivo? Pochi giorni dopo la tragedia il nostro lettore Ivo Dondero ci ha esposto una soluzione veloce ed economica: un ponte Bailey (Vedi pag. 21). sullo Sturla con deviazione sulla SP586 a San Pietro come si evince dall’immagine. Per rendere l’idea: pochi mesi fa una squadra di cantonieri specializzati del Servizio strade della Prov. di Bolzano ha montato un ponte simile in meno di 48.
> La provincia informa in maniera distorta!
E’ stato chiesto alla Provincia di far sostituire tutte le segnalazioni: cartellonistica, pannelli luminosi, google maps, autostrade, siti internet, etc. con la dicitura S.P.225 CHIUSA con DEVIAZIONE CON LIMITAZIONE A 10 TONNELLATE. Questo per non far apparire agli automobilisti che la Fontanabuona non sia accessibile con ripercussioni economiche per il commercio di tutta la valle.
> Rabbia, disperazione e voglia di ricominciare tra gli imprenditori: cali del lavoro di oltre il 40%
Il pensiero condiviso: togliere i dipendenti pubblici dalle scrivanie e renderli utili sul territorio, con monitoraggi e manutenzione
- Alessandro Soracco (La Ferramenta - Carasco): "I politici vengono qui a fare dei gran discorsi, i dipendenti pubblici giocano alle macchinette nei bar al posto di lavorare e accompagnano i figli a scuola con le macchine pubbliche e noi non possiamo portare i nostri figli con la macchina delle nostre ditte. Poi succede tutto questo e nessuno interviene. Siamo alla frutta, oltre al danno la beffa"
- Milva Gnecco (Pizzeria Robertone - Orero): "Potremo andare noi a togliere le pietre delle due piccole frane (San Colombano e Carasco) che facciamo prima! Se le autorità saranno celeri come lo sono state per questi due frangenti stiamo pensando di chiudere l'attività almeno temporaneamente. Dalla data del crollo del ponte abbiamo avuto un calo del 40%"
- Luiso Marzia e Francesco (Mercatino dell'usato Pontevecchio S. Colombano C.): "Occorre conoscere le tempistiche di ripristino della viabilità, altrimenti stiamo già pensando di trovare un'altra location per il mercatino, i clienti sono spaventati ma ricordiamo che il mercatino è raggiungibile normalmente"
- Arata Vittorio Quarto (imprenditore ardesiaco): "Quando gli ardesiaci, che davano lavoro a migliaia di persone, estraevano ardesia i controlli erano di mille tipi, serrati e pressanti. Se avessero fatto un controllo del ponte ogni dieci anni non saremmo a questi punti.
- Domenico Vercellotti (Mectron- Carasco): “Bisognerebbe staccare la spina dei computer delle migliaia di inutili dipendenti pubblici e metterli al lavoro trasformandoli in utili operai con pala e piccone affinchè si faccia manutenzione e prevenzione”.
- Raffaella Arata (Boat Service- Orero): “Noi e altre due ditte che operano nel settore del rimessaggio barche siamo disperati perchè il transito ai mezzi pesanti non è consentito, tutti ci chiediamo quali saranno le tempistiche perchè aziende come la nostra soffriranno ancor di più rispetto alle altre”
- Elena Viale (Autocarrozzeria autocarri Campodonico - Carasco): “Anche noi abbiamo gravissimi problemi in quanto lavoriamo molto con i mezzi pesanti. Non credo però servano le polemiche, serve cercare una soluzione alternativa al ponte perchè la situazione rasenta il ridicolo. Ci sono inoltre molte situazioni pericolose da monitorare come la briglia nel fiume vicino al nostro capannone (a monte del ponte crollato) che è in condizioni molto precarie e qualora dovesse cedere si abbasserebbe provocando inevitabilmente grossi problemi come il modificarsi dell’assetto del fiume”.
- Sonia Lagomarsino (Gioielleria Gardel Calvari - S. Colombano C.): "La segnaletica è completamente da rivedere. Stavamo pensando di stampare dei manifesti con indicazioni esatte per far capire che la Fontanabuona non è interrotta e le nostre attività sono tutte raggiungibili".
> La Valle non si arrende e si organizza nel Comitato “Salviamo la Fontanabuona”
Durante un'infuocata riunione svoltasi a fine ottobre a Leivi si è costituito il Comitato "Salviamo la Fontanabuona" a cui hanno aderito un centinaio di persone fra imprenditori, cittadini e associazioni di categoria tra cui la Società Economica di Chiavari, Coldiretti, C.I.A., Confesercenti, Confindustria e la C.N.A. per affrontare le esigenze attraverso gli organi competenti, con questa scaletta:
1 -Chiedere un incontro urgente con l’Assessore alle infrastrutture della Regione Raffaella Paita, il Commissario straordinario della Provincia Piero Fossati e tutti gli amministratori locali con i tecnici competenti.
2 - Verificare e perseguire la possibilità di realizzazione di un ponte provvisorio per il passaggio di mezzi anche superiori alle 10 tonnellate tra la S.P.586 e la loc. Pian di Rocco.
3 - Rivedere con urgenza la cartellonistica che indica la chiusura della S.P.225 sostituendola con limitazione a 10 T, onde non danneggiare ulteriormente le attività produttive.
4 - Chiedere un incontro con Italgas per verificare il problema della fornitura invernale della valle nel tratto interessato.
5 - Sollecitare la Provincia togliere le due restrizioni della carreggiata della SP225 in loc. Perella e San Pietro di Sturla e non consentire lavori sulla se non urgenti onde evitare nuovi blocchi della circolazione stradale.
6 - Conoscere i tempi tecnici precisi per la ricostruzione del ponte di San Pietro di Sturla.
7 - Richiedere alla Provincia un monitoraggio documentato dei ponti lungo la S.P.225 ed in particolare di quelli di Comorga e di Settembrin a Graveglia.
8 - Richiedere al Comune di Leivi di avviare ogni iniziativa per ripristinare la viabilità nella strada denominata “dei Boschi” quale snodo viario veloce fra San Colombano e Leivi.
9 - Far ripristinare ad ATP tutte le linee per la Fontanabuona.
Il Consiglio direttivo
Sono stati eletti: Marisa Bacigalupo Presidente del GAL Genovese, Claudio Solari in qualità di Portavoce, Domenico Vercellotti della Mectron di Carasco, Milva Gnecco della Pizzeria Robertone di Orero, Francesco Sabatino dell’omonima azienda di San Colombano Certenoli, Andrea Zerega imprenditore ardesiaco di Cicagna, Antonio Bacigalupo titolare del negozio La Franchezza di Gattorna, Vittorio Quarto Arata imprenditore di Cicagna, Elena Campodonico della Carrozzeria Campodonico di Carasco.
> La raccolta firme
Nei prossimi giorni verranno raccolte firme a sostegno del Comitato nei seguenti locali pubblici: Bar Spadella-Comorga, Edicola-Carasco, La Rete Rosa-Bavaggi, Ostaia di Storti-San Colombano, Mondo Casa-Perella, Galabar-Aveggio, Inosteria-Calvari, Pizzeria Robertone-Pian dei Ratti, Dondero&Porro-Cicagna, PuntoC-Ferrada, La Franchezza-Gattorna, Bar Cuneo-Donega, Società Economica-Chiavari. Invitiamo la popolazione e quanti interessati al problema ad aderire al Comitato compilando e firmando i moduli.
Tratto da CORFOLE! del 11/2013, con 25.000 copie gratuite: la testata più diffusa del Levante © Riproduzione vietata
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I commenti dei lettori
Giovanni arado:
Buongiorno, in relazione al senso unico alternato attualmente in atto in via Gazzo a causa del crollo del ponte di San Pietro vorrei far rilevare che:
Mancanza totale di illuminazione lungo via Gazzo, occorre installare una rete di illuminazione provvisoria finchè si vuole, ma sufficiente a garantire un minimo di sicurezza in più nelle ore serali e notturne
Sistemazione fondo stradale nei punti più dissestati, con buche e cordoli in rilievo, pericolose per le auto e soprattutto per i motociclisti
Gli autobus transitanti sul ponte azzurro fanno scendere i passeggeri prima del ponte per poi farli risalire al di là del ponte, per diminuire il peso transitante sul ponte. Peccato che poi , spesso e volentieri,come ho potuto constatare personalmente, mentre i passeggeri transitano a piedi sul ponte, l'autobus riparte per attendere i passeggeri dall'altra parte, col risultato che sul ponte sono contemporaneamente presenti autobus e passeggeri; alla faccia della sicurezza!!
Ho fatto presente la cosa ad un autista, mi ha detto che così si risparmia tempo!!!!
Ringraziando se vorrete tener conto di questa mia invio
Cordiali saluti
Ing. Giovanni Arado
Via Nino Perazzo 102
Loc.S.Martino del Monte
S.Colombano Certenoli
Tel.0185351068
Cell. 3920780974
home e-mail: gianniarado@alice.it
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