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attualita, ecologia, edizione cartacea
di Silvia Franchi | 02 Settembre 2013 | in categoria/e attualita ecologia edizione cartacea
Il caso che sta incendiando gli animi: i cassonetti “scoppiano” e con questi anche l'ira dei cittadini che chiedono l'adesione al sistema “RIFIUTI ZERO”
Sacchetti di ogni dimensione che traboccano dai cassonetti, bottiglie e cartacce che occhieggiano al di là dei coperchi, immancabilmente aperti. E poi una sfilza di tv, lavatrici, frigoriferi, divani e scaffali più o meno integri, che neanche nei saloni dell'Ikea. Sono le immagini che si rincorrono quotidianamente tra i gruppi Facebook di “mugugnoni” rapallesi, accompagnate da commenti più o meno coloriti e i vari “io sì che saprei cosa fare!”, come quando la Nazionale partecipa ai Mondiali e tutti diventano allenatori. Certo è che quei bidoni traboccanti e gli ingombranti abbandonati ai margini delle strade o nel greto dei torrenti non rendono giustizia a Rapallo e rovinano l’ambiente.
Esempi virtuosi e il paradosso rapallese
Niente a che vedere con Capannori, Comune di 45mila abitanti, che con la raccolta “porta a porta” ha raggiunto la percentuale record del 90% di differenziata; per non parlare di quello che succede nel resto d'Europa. Dalla Svizzera, da sempre modello di rigore ed efficienza per quanto riguarda pulizia e decoro, a Svezia e Norvegia: forti di uno dei sistemi di raccolta differenziata più efficienti del continente, i due Paesi scandinavi, grazie all'impiego di termovalorizzatori, ne ricavano energia per riscaldare le case. Pura utopia? Eppure, nonostante la situazione non certo idilliaca, il sistema di raccolta differenziata rapallese adottato nel 2010, con l’affidamento alla ditta Aimeri Ambiente della gestione del servizio di pulizia, ha avuto esiti positivi. Lo dimostra il fatto che la città, stando ai dati diramati di recente dalla Regione, ha raggiunto il quarto posto nella classifica dei Comuni più virtuosi della Provincia, con una percentuale del 50,35% nel 2012 (rispetto al 22,22% del 2010), prima fra i Comuni con più di 10mila abitanti. Un buon risultato, considerato che la vicina Santa Margherita viaggia sul 38,89%. Ma allora, come si spiega questa contraddizione? Ce lo spiega l'assessore ai Servizi Ecologici, Paolo Iantorno.
Ed è quanto accaduto a Rapallo. Facciamo un passo indietro. Dopo anni di gestione del servizio da parte di Amiu e diverse proroghe contrattuali, l'amministrazione allora capitanata da Mentore Campodonico affidò (per 14mila euro) a due tecnici esterni esperti del settore l'incarico di redigere il nuovo capitolato per il servizio di raccolta rifiuti. Parteciparono due ditte e vinse Aimeri Ambiente, in quel periodo azienda leader nel settore a livello nazionale. <All'inizio il sistema sembrava funzionare: i nuovi cassonetti erano all'avanguardia e anche grazie ad una campagna su come effettuare la raccolta i frutti stavano arrivando, con l'aumento della percentuale di differenziata – prosegue Iantorno – Purtroppo, la passata amministrazione fece capire ai cittadini solo i lati positivi del sistema, tacendo sulle problematiche, che nel frattempo erano già conclamate>. La ditta Aimeri iniziò a registrare una crisi sotto l'aspetto gestionale.
I cassonetti sono sbagliati
<I cassonetti piccoli avrebbero dovuto essere destinati solo alle attività commerciali: invece, data la conformazione di Rapallo, estesa su un territorio in prevalenza collinare, con strade strette che si diramano in periferia e nelle varie frazioni, si è visto necessario posizionarne molti anche per le utenze domestiche, raggiungibili solo da mezzi di piccole dimensioni, guidati da personale della ditta. Operatori che, essendo stati destinati in un secondo tempo a questa mansione, hanno ridotto il personale destinato alle operazioni di spazzamento: da qui, le lamentele per marciapiedi sporchi e quant'altro>. Non è tutto. <Molti criticano il fatto che i bidoni della differenziata nel fine settimana siano traboccanti – continua Iantorno – Il punto è che i rifiuti differenziati vengono trasportati per il pretrattamento a Sampierdarena, dove l'ecocentro chiude il sabato alle 14. L'ultimo camion, quindi, passa alle 12; poi stop fino all'inizio della settimana successiva. Mettiamo poi qualche errore umano, con gli operatori che dimenticano di transitare in alcune vie; e ancora, il fatto che il camion adibito alla raccolta della plastica possa riempirsi prima che il giro venga ultimato. Per risolvere in parte il problema sarebbe stato utile, tempo fa, attrezzare il centro di raccolta in località Tonnego per il pretrattamento della differenziata: invece può ricevere solo l'indifferenziato>.
Ed ecco esplodere le ire dei cittadini.
Da qui la domanda che in molti si pongono: c'è modo di ovviare al disagio, magari rescindendo il contratto con Aimeri, come hanno fatto alcuni Comuni? <Il contratto scadrà nel novembre 2014 – risponde Iantorno – Abbiamo sondato il terreno, ma non è semplice rescindere per poi affidare temporaneamente l'incarico ad altri. Il problema è questo: il modello di cassonetti richiesti nel capitolato si possono agganciare, e quindi svuotare, solo tramite mezzi dotati dell'apposito “braccio. Questo tipo di camion costa ben 250mila euro. A Rapallo ne sono attivi quattro ed è difficile trovare un'azienda disposta a fare un simile investimento a solo un anno dalla scadenza del contratto e dal nuovo bando di gara, senza avere garanzie per il futuro. Non possiamo nemmeno far ritorno ad Amiu, perché è una municipalizzata. Non vogliamo nemmeno aumentare la Tares: meglio inserire servizi aggiuntivi nel nuovo capitolato: ad esempio, l'impiego di un mezzo lavamarciapiedi >.
Rifiuti ingombranti, vera e propria piaga che ha ripercussioni anche sull'ambiente
<Questo ha a che fare con il terzo sostegno dello sgabello: i cittadini. L'abbandono selvaggio degli ingombranti continua nonostante il conferimento all'ecocentro del Poggiolino sia gratuito, così come il loro ritiro e del verde sfalciato previo avvertimento telefonico.>
Impiegare un sistema di videosorveglianza? <Sul territorio abbiamo 107 telecamere, ma solo 7 o 8 puntate sulle isole ecologiche. E comunque solo le forze dell'ordine hanno accesso alle riprese, senza contare che bisogna riuscire a identificare le persone. In generale vedremo di fare il possibile, a partire dal pungolare l'azienda per garantire stipendi regolari, fino all'inasprimento delle sanzioni per il conferimento improprio dei rifiuti. Contro Aimeri il Comune ha aperto un contenzioso: dal settembre dello scorso anno ad oggi la ditta ha accumulato più di 250 mila euro di multe per mancato raggiungimento dello standard di differenziata previsto per legge (il 65% entro il 2012). Loro però si appelleranno a quanto scritto nel capitolato, dicendo di aver svolto servizi aggiuntivi rispetto a quanto previsto, perché, come ho detto in precedenza, il capitolato stesso si è rivelato insufficiente rispetto alle esigenze della città. Modificarlo in corso d'opera ha fatto saltare gli schemi: se non altro, in questo modo, abbiamo capito cosa e come implementare nel servizio quando verrà redatto il nuovo bando di gara. Il mondo va avanti, l'operatore che spazza con la scopa di saggina non è più sufficiente. A Ibiza, ogni giorno partono due spazzatrici, ciascuna ad un'estremità del lungomare: canalizzano la spazzatura al centro, dopodiché arriva un terzo mezzo che raccoglie il tutto, dopo aver lavato la strada. A questi modelli bisogna ispirarsi>.
Chissà perché all’estero ci riescono.
I cittadini non ci stanno e chiedono l'adesione al sistema “RIFIUTI ZERO”
“La situazione attuale è insostenibile, la volontà dei cittadini è di mettere la parola fine allo schifo dei rifiuti abbandonati. La raccolta differenziata doveva essere per legge al 65% già nel 2012, la tassa sui rifiuti è un salasso per i cittadini, l’attuale gestione dei rifiuti ha causato innumerevoli disservizi causando le proteste di larga parte della popolazione e costa al comune ben 4.400.000 euro all’anno, il contratto con la ditta Aimeri scade nel 2014 e in base all’art.12 di detto contratto può essere liberamente revocato senza penalità.”
Ma limitarsi al semplice “mugugno” e alla sterile protesta non serve: occorre portare proposte alternative e concretamente realizzabili. Alla luce di tutto questo e con l’obiettivo di azzerare o quasi i rifiuti entro il 2020 come imposto dall’Europa, il Comitato Rifiuti Zero Rapallo ha protocollato in Comune una petizione con 268 firme di cittadini per richiedere l’adesione al sistema di gestione dei rifiuti denominato “Rifiuti Zero”, già in uso in più di 130 comuni, affinché il comune:
- elimini i cassonetti dalle strade rendendo obbligatoria la raccolta porta a porta
- adotti una tariffa per cui il cittadino più ricicla meno paga
-riduca, riutilizzi e recuperi i rifiuti creando isole ecologiche e una filiera produttiva
-avvii impianti di compostaggio e di compostaggio domestico
Dei comuni vicini (Campomorone, Cogorno, Bogliasco e Levanto) hanno già adottato questo metodo da un anno. In particolare va evidenziato il “miracolo” del comune di Levanto avviata dall'assessore all'ambiente Gino Lapucci, che ha raddoppiato la raccolta differenziata passando in un solo anno, tra il 2011 e il 2012, dal 32 a quasi il 70%: gestisce in proprio la raccolta dei rifiuti dando lavoro a 13 giovani; ha ottenuto la pulizia del territorio liberandolo da cassonetti e fosse interrate di raccolta puzzolenti; ha ridotto di un terzo i costi del comune per il conferimento in discarica. Ora il comitato attende un riscontro da parte del Comune, con la speranza che un qualche consigliere lungimirante e di buona volontà prenda l’iniziativa di portare la petizione come mozione nei prossimi Consigli Comunali.
Informazioni: mattiu63@facebook.com
Tratto da CORFOLE! del 9/2013, con 25.000 copie gratuite: la testata più diffusa del Levante © Riproduzione vietata
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I commenti dei lettori
Luca:
Una precisazione: ne' Campomorone, ne' Bogliasco hanno adottato la strategia Rifiuti Zero ad oggi 3/9/2013. Bogliasco in particolare dal 15/2/2012 ha cambiato sistema di gestione dei rifiuti con buoni risultati, ma il sistema di raccolta è misto Porta a Porta + di prossimità. Inoltre mancano ancora incentivi al compostaggio domestico e tariffa puntuale. Comunque col nuovo sistema a fine 2012 la RD è al 62% e il Comune ha risparmiato un bel po' di soldi per evitati conferimenti in discarica, già reinvestiti per migliorare il servizio; nel 2013 si potranno sicuramente superare i limiti minimi di legge.
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