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attualita, cucina, diritto, ecologia, edizione cartacea, il tappiro
di Giansandro Rosasco | 09 Luglio 2013 | in categoria/e attualita cucina diritto ecologia edizione cartacea il tappiro
Funghi: I ‘furbetti' del tesserino. Regole non chiare e multe non dovute ma puoi difenderti con un ricorso gratuito al Giudice di Pace
La vicenda interessa un po' tutti: chi non ha almeno un parente o un amico fungaiolo che si trova a doversi alambiccare nei meandri dei tesserini? Magari qualcuno sarà anche stato sanzionato e per togliersi di lì avrà pure pagato senza sapere che, molto probabilmente con un semplice ricorso al Giudice di Pace, l'importo non era affatto dovuto. Ma facciamo un passo indietro. Sono passati quasi quattro mesi da quando Stefano Roberto che svolge regolare, puntuale e corretto servizio presso un locale Consorzio (nella fattispecie è Guardia Particolare Giurata Micologica con regolare giuramento presso la Prefettura di Genova), ha interpellato con lettera raccomandata la Regione Liguria senza però ricevere nessuna risposta in merito a diverse anomalie sul tema. "In particolare - riferisce Roberto - l'art.7 co. 1 lett. c, peraltro conforme all'art.7 della legge 23 agosto 1993, n.352 statuisce che le comunità montane e i consorzi di comuni per l'esercizio delle deleghe in agricoltura (omissis) possono disporre, per motivi di salvaguardia dell'ecosistema, limitazioni temporali alla raccolta dei funghi solo per periodi definiti e consecutivi".
E qui si vedono i regolamenti dei Consorzi che cominciano a traballare. Il Consorzio Alta Valle Sturla stabilisce che la raccolta funghi è vietata nelle giornate di martedì, giovedì e venerdì ai non soci, quello del Consorzio Monte Aiona vede il divieto ai non soci il martedì, giovedì e venerdì; quello delle foreste demaniali lunedì e venerdì per i non residenti, il Comune di Nè lunedì, mercoledì e venerdì, il Consorzio per la disciplina e regolamentazione della raccolta funghi e frutti silvestri il martedì e venerdì, il Comune di Neirone, dulcis in fundo, vieta il mercoledì e l'unica mosca bianca pare essere al momento l'Orama in Val d'Aveto che non ha giorni di chiusura. Roberto continua "ritengo che detti regolamenti conducano all'inclusione nella condotta sanzionatoria anche comportamenti da ritenersi pienamente leciti". Pertanto essendo lui (e non solo lui) titolare del controllo e incaricato di sanzionare i comportamenti che contravvengono a detti regolamenti, ha il fondato timore di poter incorrere egli stesso in comportamenti sanzionabili e non si capisce perchè nel Ponente abbiano risolto il problema e qui a Levante no. Legato a questo aspetto vi è anche un fattore economico: chi paga la tessera per un periodo di tempo limitato incappa necessariamente in giorni in cui non può raccogliere funghi e a rimetterci è il solito Pantalone o meglio il fungaiolo che ha pagato diligentemente la tessera senza poterne usufruire completamente. Il terzo "problema" dei Consorzi riguarda la distinzione tra soggetti residenti e non residenti, soci e non soci: "siamo sicuri che sia tutto regolare?" è la domanda senza risposta di Roberto. E non parliamo poi del dedalo delle tariffe: ognuno ha le proprie e ci sono casi come il Monte Ramaceto dove si intrecciano ben tre Consorzi. Per risolvere la situazione basterebbe copiare il vicino Piemonte dove con 60€ annuali (tranne i periodi limitati ben definiti per la salvaguardia dell'ecosistema) si risolve tutto. I denari potrebbero venir sempre erogati in parte per il reinvestimento nella salvaguardia del bosco e in parte per le strutture e le spese di vigilanza ma in piena trasparenza e senza far impazzire i cittadini e di fatto trasgredendo la legge. Anche coloro che vendono tesserini vedrebbero maggiori introiti perchè a quel punto chiunque desiderasse andare a funghi sarebbe costretto a pagare la tessera di "competenza regionale", mentre invece, stante la legge attuale, se un fungaiolo venisse beccato senza tesserino basterebbe un semplice e praticamente gratuito (senza spese di avvocato) ricorso a un qualsiasi Giudice di Pace spiegando che i funghi sono stati presi in zone in cui i Consorzi non hanno "potere": esistono infatti migliaia di acri, ad esempio quelli dei migranti dove non vige nessuna legge se non quella regionale/nazionale e nessuno è tenuto a pagare alcunchè pur se magari nei pressi vi è un terreno consorziato, ma a quel punto chi può dire dove sono stai raccolti i funghi?.
Lasciamo adeguato spazio sui prossimi numeri a chiunque volesse controbattere ma visti anche i precedenti (vedi articolo sul numero 90 novembre 2007) e le conseguenti pretestuose pretese risarcitorie paventate nei confronti del nostro giornale da parte di un particolare Consorzio siamo certi che la miglior ipotesi per coloro che ricevono una multa (sempre rispettando il buon senso, il bosco e le ordinanze delle leggi come quella sulla quantità dei miceti raccolti) sia il ricorso in massa dal Giudice di Pace per far sì che una volta per tutte questa storia poco chiara dei tesserini possa venir adeguatamente regolamentata con buona pace di tutti.
Tratto da CORFOLE! del 7/2013, con 25.000 copie gratuite: la testata più diffusa del Levante © Riproduzione vietata
I commenti dei lettori
:
Abito in riviera e le spiagge in estate sono terra di nessuno. Se dobbiamo pagare tesserini per andare a funghi facciamo i tesserini anche ai bagnanti per nuotare nelle nostre acque.
Mal comune .................
Roberto:
Io ho già da anni fatto una battaglia in favore del tesserino unico regionale, o per lo meno provinciale (oggi sarebbe dell'area metropolitana). Ho scritto petizioni all'assessore del territorio della giunta Burlando e, più recentemente all'assessore Giampedrone della giunta Toti. Non ho mai ricevuto nessuna risposta. Per cui mi sono fatto l'idea che il problema sia come al solito politico, della paura di perdere i voti che alcuni consorzi e comunità garantiscono a patto che si lasci loro libera facoltà di imporre tributi e balzelli anche non dovuti... Sic est dicevano i latini. Cambiano i professori d'orchestra ma la musica è sempre la stessa.
In ogni caso avete il mio (e non solo mio, perché avevo persino indetto una raccolta di firme, ottenendone oltre 200 e senza fare particolare pubblicità) totale appoggio per questa iniziativa
piero:
E' una situazione veramente imbarazzante e che anche le persone oneste che pagano il tesserino ad un consorzio subiscono per sconfinamento, diversità' dei giorni di raccolta. Francamente non si possono pagare 3 tesserini al giorno per poter essere tranquilli di non incorrere in sanzioni. Forse meglio non andare più, ci stanno togliendo anche le nostre passioni per qualche migliaio di euro di multe. Per chiarezza stessa situazione di Daniela a consorzi invertiti con il problema dei giorni diversi. Cosa dovrei fare ?
Daniela:
ieri sono andata a funghi con alcuni amici in un posto nuovo. Abbiamo sbagliato a fare il tesserino (alta valle sturla al posto di rezzoaglio). Al nostro rientro alla macchina abbiamo trovato due guardie baldanzose pronte a farci la multa come se non avessimo fatto alcun biglietto...... ora ho in mano un bel verbale, secondo voi cosa dovrei farci?
Fungaiolo della Domenica:
Giusto, la legge deve essere uguale per tutti e se una legge regionale consente di disporre dei divieti per salvaguardare l'ecosistema, non vedo perche' debbano rispettare la natura solo i fungaioli "della domenica" e non i privilegiati soci o residenti, liberi di sfruttare il bosco quando e quanto vogliono.
Quindi e' accettabile il pagamento di in tesserino ma non lo e' una discriminazione sui giorni in cui deve essere lasciato "riposare" l'ecosistema,
Fungaiolo della Domenica:
Giusto, la legge deve essere uguale per tutti e se una legge regionale consente di disporre dei divieti per salvaguardare l'ecosistema, non vedo perche' debbano rispettare la natura solo i fungaioli "della domenica" e non i privilegiati soci o residenti, liberi di sfruttare il bosco quando e quanto vogliono.
Quindi e' accettabile il pagamento di in tesserino ma non lo e' una discriminazione sui giorni in cui deve essere lasciato "riposare" l'ecosistema,
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