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attualita, edizione cartacea, il tappiro
di Giansandro Rosasco | 03 Aprile 2013 | in categoria/e attualita edizione cartacea il tappiro
Il “PATTO DI STUPIDITÀ”-Europa sempre più sanguisuga, fa pagare a noi gli sprechi di altri e così i Comuni virtuosi si ritrovano a non poter spendere un Euro: Tappiro ai Sindaci, a Roma per protestare
Con il Patto di Stabilità e Crescita (PSC) stipulato ad Amsterdam nel 1997 i Paesi membri dell’Unione Europea hanno aderito al controllo dei rispettivi bilanci e delle politiche connesse, con l'obiettivo di mantenere i requisiti di adesione all'Unione Economica e Monetaria europea (la famosa Eurozona), ossia di rispettare i criteri fissati nel 1992 con la sottoscrizione del Trattato di Maastricht. A tal fine gli Stati aderenti sono tenuti a presentare, periodicamente, dei programmi di stabilità, finalizzati a garantire il pareggio di bilancio. Nel caso in cui un Paese aderente dovesse presentare un deficit di bilancio eccessivo, incorrerebbe in una sanzione.
Ma tutto questo come si cala nella realtà dei nostri piccoli Comuni?
La contestazione da parte delle amministrazioni comunali locali avvenuta a Roma nel mese di marzo è una promanazione dell'ennesima castroneria europea: il Patto di Stabilità Interno che è da intendersi come l’insieme delle disposizioni con cui lo Stato Italiano definisce gli impegni che gli enti decentrati devono rispettare, affinché il Paese possa mantenere l’impegno assunto con l’adesione al suo ‘fratello maggiore’, il sopra citato Patto di Stabilità e Crescita. Nell'idea del legislatore il Patto di Stabilità Interno è lo strumento con cui si mira a contenere l’aumento incontrollato della spesa pubblica, adeguandola alle effettive possibilità di spesa, quindi si propone lo scopo di ridurre l’indebitamento ma oggi, praticamente, si traduce nella paralisi totale dell'amministrazione pubblica locale perchè, paradossalmente, potrebbe avere le risorse finanziarie per realizzare nuove opere ma di fatto non può eseguirle in quanto non potrebbe pagarle perché tenuto al rispetto dal limite imposto dal Patto di Stabilità. è evidente che questo sistema restringe decisamente l’autonomia dei comuni, che gli impedisce di realizzare nuove opere pubbliche o di realizzare interventi di manutenzione straordinaria.
Sei un Comune virtuoso? Allora ti blocco tutto
E dal primo gennaio 2013 tutto è peggiorato: anche i piccoli comuni (da 1000 a 5000 abitanti) concorrono alla "stabilizzazione" del debito generale italiano verso l'Europa e tra questi ci sono comuni definiti "virtuosi" come quello di Moconesi in cui alla fine dell'anno, invece di avere una perdita (disavanzo) si ha un risparmio (avanzo di bilancio): "Normalmente il nostro avanzo di bilancio negli anni scorsi si aggirava sui 150 mila Euro - spiega il Sindaco Gabriele Trossarello - un gruzzoletto con il quale si poteva andare a rispondere alle esigenze concrete dei cittadini: nel 2012 essendo virtuosi siamo riusciti ad estinguere i mutui precedenti ed accenderne altri per nuove opere. Ora con il patto ci impediscono di usarli. Noi potremmo iniziare molti lavori domattina (alcuni sono addirittura già cantierabili) ma non possiamo usare i nostri soldi!". In pratica, se non cambierà nulla il cittadino rischia di sentirsi sbattere la porta in faccia per tutte le richieste perchè lo stato di fatto è questo: non si può spendere 1 Euro per lavori (nemmeno per coprire una buca o per sistemare delle piccole ma pericolose frane così come spesso accade) se non dopo aver incassato 60 mila Euro di oneri; in un momento in cui non costruisce nessuno significa che il lavoro del sindaco e della Giunta rimarrebbe limitato alla sola parte corrente di bilancio, senza nessuna possibilità di amministrare. "Tanto vale allora che mandino un Commissario Prefettizio - conclude il Sindaco di Moconesi - perchè così si è svuotato di fatto la possibilità di amministrare un Comune. Per non parlare degli imprenditori che hanno già fatto i lavori e non possono essere pagati: un'assurdità! “
Bloccati anche i soldi della beneficenza
Un altro esempio recente delle difficoltà poste alle Autonomie Locali, è costituito dalle copiose nevicate avvenute in alcune zone d'Italia, la cui gestione ha comportato da parte dei comuni spese assolutamente necessarie e straordinarie, in aperto conflitto con quanto previsto dal Patto di Stabilità: addirittura i comuni emiliani e quelli alluvionati si sono trovati a non poter neppure incassare i soldi avuti in beneficenza così come avvenuto a Bondeno (Ferrara) comune terremotato con 1.200 sfollati. Qualora il comune non rispettasse il Patto di Stabilità, sarebbe soggetto a sanzioni molto pesanti, quali: la drastica riduzione dei trasferimenti finanziari annuali da parte dello Stato; la riduzione delle opere di manutenzione ordinaria, dei servizi assistenziali; il divieto di assunzione di personale, a qualunque titolo; il divieto di contrarre mutui per il finanziamento di opere pubbliche. Un'altra cialtronissima legge europea per il bene di chi?
Tratto da CORFOLE! del 4/2013, con 25.000 copie gratuite: la testata più diffusa del Levante © Riproduzione vietata
I commenti dei lettori
Gino de Barbieri :
a me non risulta che i comuni della fontanabuona siano virtuosi.
Però magari sbaglio
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