edizione cartacea, storia locale

di Vittorio Rosasco | 05 Marzo 2013 | in categoria/e edizione cartacea storia locale

RANGHINELLI - Erano gli anni ‘60: quando a scuola si andava in gita all'aeroporto a vedere decollare gli aerei, degli animali in classe e degli esperimenti

Segue dal numero scorso

Gli anni di permanenza a Neirone furono intramezzati da due esperienze non volute ma sollecitate molto fortemente dall’Ispettore Galardi. Nell’anno 1958/59 mi fu assegnato un compito da pioniere, un’esperienza nuova: la “post-elementare”. Si trattava di recuperare alunni che terminate le elementari non avevano frequentato né le superiori né le professionali pur rimanendo nell’obbligo scolastico. Erano ragazzi di varia estrazione sociale, provenienti da varie località dell’Alta Fontanabuona. Non avevo indicazioni né programmi, dovevo inventare tutto di sana pianta e il compito non era semplice anche perché alcuni avevano lasciata la scuola da anni e necessitavano di tornare alle nozioni dei primi anni. Ma quei ragazzi furono meravigliosi per volontà e impegno. Da parte mia non lesinavo iniziative atte ad invogliare e spronare, dall’allevamento dei pulcini alle colture di verdure, dalle ricerche scientifiche alle esperienze audiovisive. Soddisfazioni enormi  che ebbero il culmine il giorno della visita in una sola mattinata del Provveditore agli Studi, dell’Ispettore Scolastico e del Direttore Didattico che mi fruttò un premio di 25mila lire, premio inusuale e consistente per quei tempi.  
Nell’anno 1960/61 fui assegnato come segretario alla Direzione Didattica di Gattorna, un lavoro che non mi piaceva perché non ho mai avuto dimestichezza con le scartoffie. Fu un anno intenso per lavoro ma con soddisfazioni limitate al lavoro d’ufficio così l’anno successivo con una scusa tornai a Neirone ma, malauguratamente, si intromise la politica ed io, ingenuo, ne fui travolto. Chiesi ed ottenni il trasferimento alla sede di Moconesi Alto che per un meccanismo burocratico mi avrebbe dato la possibilità di ottenere Gattorna. Vi rimasi un solo anno gratificato da alunni, colleghi e popolazione. Ne ho un ricordo indelebile e tra l’altro quell’anno nacque la mia prima figlia Maristella.
L’anno successivo iniziai il lungo periodo di insegnamento a Gattorna. Mi fu assegnata una “quinta” e per me, abituato ad aver sempre pluriclassi (da due a cinque) insegnare in una monoclasse era proprio un sogno. Avrei avuto la possibilità di incrementare il Museo e fu proprio così; non solo, cominciai a realizzare un altro sogno, quello del Museo etnografico per il quale avevo già accumulato molto materiale, utensili e attrezzi della cosiddetta “civiltà contadina” al fine di conservare la memoria del passato che sarebbe col tempo svanita.
Memorabile la gita a fine anno a Genova quando non era facile avere l’autorizzazione, con un itinerario pieno: Cimitero di Staglieno e visita alla tomba di Mazzini, Museo di Storia Naturale, Duomo e casa di Cristoforo Colombo, ma anche all’aeroporto per vedere decollare o atterrare un aereo, esperienza straordinaria per bimbi che non avevano mai visto un aereo da vicino, poi visita allo Scoglio di Quarto, al monumento di Garibaldi e finalmente colazione al sacco nel magnifico Parco di Nervi. Una giornata indimenticabile!
Degli anni di insegnamento a Gattorna dirò soltanto che ricordo con nostalgia gli occhi espressivi e meravigliati dei miei monelli quando facevamo qualche esperimento nuovo o  quando in classe portavo qualche animale (coleottero, salamandra, orbettino, colubro, vipera!). Erano meravigliosi!

Tratto da CORFOLE! del 3/2013, con 25.000 copie gratuite: la testata più diffusa del Levante © Riproduzione vietata

Vedi la pagina del giornale che contiene questa notizia