agenda, uscire

"Bollire un uovo per il tempo di un miserere": una volta, quando si doveva definire una durata, si usava anche questo sistema. Ma fu il sole, con il suo movimento nella volta celeste, a dare indicazioni attendibili sul tempo che scorreva, e fu il tempo delle meridiane.E' qui che inizia il racconto affascinante di Diego Mecca, ospite sabato 9 febbraio dell'Associazione "Spazio Aperto di Via dell'Arco": un tema trasversale alla scienza, alla filosofia, alla biologia, alla geografia, all'arte. Fino all'Ottocento il tempo era considerato, più che per la sua misura esatta, per la sua qualità: nel medioevo ci si orientava non grazie alle date, ma con l'ausilio dei nomi dei santi le cui leggende conferivano uno specifico carattere ad ogni singola giornata.Alle meridiane seguirono le clessidre e congegni meccanici sempre più precisi, fino alla scoperta della regolarità del moto del pendolo. Poi venne il tempo della sostituzione dell'oscillazione del pendolo con l'oscillazione degli atomi, molto più precisi: oggi, diversamente da quando la vita era molto semplice, non possiamo più fare a meno di uno strumento in grado di misurare con precisione il tempo per prendere il treno, oppure per firmare regolarmente il cartellino.

 

Diego Mecca stimolerà la riflessione e l'approfondimento sul tempo e sulla società, rendendoci più consapevoli dei nostri affanni e della frenesia che ci opprime.

 ore 16.00 Spazio Aperto di Via dell'Arco