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edizione cartacea, sport, uscire
di Claudia Sanguineti | 06 Settembre 2012 | in categoria/e edizione cartacea sport uscire
Subbuteo: sapete chi l'ha inventato o a cosa deve il nome? E che fece una delle prime pubblicità? A Chiavari un Club dedicato a questo storico gioco, oggi in rilancio
Subbuteo, che passione! A Chiavari esiste una realtà dedicata a questo gioco da tavolo che riproduce, in miniatura, il calcio: il circolo ricreativo “La Caravella” in via Bancalari 1 (lato caserma dei Carabinieri) riunisce un gruppo di over 40 che, periodicamente, si vedono per sfidarsi. “E’ un gioco che continuiamo ad amare ancora oggi – confessa Andrea Bottiglioni – La nostra realtà è nata alcuni anni fa per mantenerne vivo il ricordo e trasmettere questa passione ai più giovani, spesso più impegnati ai videogiochi . Son duri da scalzare, ma quando si appassionano se ne vedono delle belle!”.
Il gioco inventato da un esperto di uccelli
La storia di questo gioco è particolarmente affascinante. “Nasce da un’idea dell’ornitologo inglese Sir Peter Adolph, che riprende, modificandolo, un gioco degli anni ‘30 chiamato New Footy’” racconta Andrea. “Il primo nome scelto per il suo nuovo gioco fu ‘The Hobby’, ma l’ufficio brevetti inglese negò la registrazione in quanto hobby era un termine troppo diffuso e troppo generico per poter essere un marchio registrato; e così la scelta di Sir Peter Adolph cadde su una parte del nome scientifico di un uccello rapace, il Falco Subbuteo”.
La prima campagna pubblicitaria della storia e la conseguenza: troppi ordini!
Dopo qualche settimana dalla sua ideazione, Peter Adolph fa quella che si può definire la prima campagna pubblicitaria della storia, pubblicando decine di annunci su quotidiani e riviste, annunciando la nascita del suo gioco. “La data ufficiale viene fatta risalire all’agosto del 1946 e la rivista che per prima ospita l’annuncio del nuovo gioco Subbuteo è ‘The Boy’s Own Paper’. Decine e decine sono le prenotazioni della scatola-gioco, che non è ancora stata messa in produzione creando non pochi problemi a Sir Peter, che in quel periodo è in viaggio negli Stati Uniti per motivi di lavoro/studio” ricorda Andrea. “Ai primi di marzo del 1947 inizia la produzione, trasformandocosì il brevetto un vero e proprio prodotto finito”. La prima fabbrica del Subbuteo è nata a Langton Green, vicino a Tunbridge Wells nella contea del Kent. Il Subbuteo viene prodotto in 3 fabbriche: a Langton Green, a Chiddingstone Causeway in Tonbridge e a Durgates in Wadhurst.
Quando le basi erano dei bottoni e come campo si consigliava di usare una coperta
Nella scatola iniziale non ci sarebbe il campo, il famosissimo panno in cotone, al cui posto il nostro inventore consiglia di utilizzare una vecchia coperta militare sulla quale tracciare le righe per delimitare il perimetro di gioco. “Nelle prime edizioni del gioco, l’area di tiro è delineata da un semi-cerchio e non da un rettangolo come siamo abituati a vederlo da sempre. Le porte hanno la rete fatta di cartoncino, i palloni di plastica e le miniature sono piatte e stampate su cartoncino con divise di colore rosso per una squadra e blu per l’altra (colori per altro utilizzati in tutte le successive scatole)”. Le basi sono semplici bottoni appesantiti con piccole rondelle di ferro; anche in questo caso la leggenda vuole che Sir Peter abbia trovato un bottone del cappotto della madre e abbia avuto l’intuizione di farlo diventare la base per i suoi giocatori!
Il boom negli anni Sessanta
La vera rivoluzione e l’enorme successo del gioco inizia nel periodo natalizio del 1961 quando Sir Peter introduce le miniature tridimensionali in plastica, quelle in scala 00 C.100, colorate a mano, prendendo spunto dalle più importanti squadre inglesi. Sull’onda di questo nuovo successo il nostro amato Peter nel 1967 mette sul mercato la Miniatura (con la emme maiuscola), quella che ancora oggi vanta il più alto numero di imitazioni e repliche e quella che fa ancora impazzire tutti i collezionisti: la miniatura HW o heavyweight. Il successo di vendita si sparge a macchia d’olio in tutto il continente, grazie anche ad un catalogo di squadre che oramai contiene tutti i più importanti club europei con le rispettive nazionali: “I campionati mondiali svolti in Inghilterra nel 1966 e gli europei di calcio del 1968 giocati in Italia sono stati il volano naturale che hanno portato fama e gloria al Subbuteo – dice Andrea -. Campionati mondiali ed europei di calcio da tavolo vengono svolti parallelamente alle edizioni giocate sui campi in erba, raccogliendo sempre più partecipanti”.
Dal picco del successo alla chiusura
Oltre alle nuove miniature, anche le basi vengono ridisegnate e divise in due parti: il dischetto (inner) e la base (outer). Entrambe possono essere di colori differenti. All’interno della base viene incollato un pesetto (rondella) per assicurare stabilità alla miniatura, che con il passare degli anni viene modificata, ma non riesce più a superare il successo delle prime HW. Nel 1968 Sir Peter Adolph decide di cedere la sua società all’azienda produttrice di giocattoli Waddingtons Games per la stratosferica cifra di 250 mila sterline! All’interno della nuova società al Subbuteo è riconosciuta piena autonomia, tanto da diventare una vera e propria società chiamata Subbuteo Sports Games Ltd. “Purtroppo l’avvento dei videogiochi relega il Subbuteo a gioco di nicchia – fa notare Bottiglioni -, fino a quando anche la Waddingtons Games cede il marchio alla statunitense Hasbro (1994) che cessa definitivamente la produzione all’inizio degli anni 2000, dichiarando il Subbuteo non più un brand competitivo e remunerativo”.
Poi arrivò il ‘Zeugo’ della ditta genovese
Parodi, poi i cinesi, per finire con la nuova versione appena presentata a Londra
La produzione del gioco è continuata, in Italia, fino al 2003 grazie ad una licenza concessa al distributore locale, la ditta Edilio Parodi, che ha inoltre creato una nuova versione del gioco da tavolo chiamata ‘Zëugo’ (gioco in genovese). “Questa versione ripropone i giocatori in plastica dipinti e una nuova gamma di basi, con figurini in miniatura dipinti con i colori delle squadre di calcio originali sia di club che nazionali”. Le miniature si differenziano dal Subbuteo per la forma più schiacciata delle basette, che le rende meno basculanti. Successivamente la produzione è stata affidata ad una azienda cinese. Oggi la NetCam ha acquisito dalla Hasbro lo sfruttamento del marchio e alla fiera di Londra del 2012 sono state esposte le nuove scatole Continental Edition: l’avventura continua!
Tratto da CORFOLE! del 9/2012, con 25.000 copie gratuite: la testata più diffusa del Levante © Riproduzione vietata
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I commenti dei lettori
andrea:
ciao Paolo....
rispondo volentieri anche a te.
puoi scrivermi direttamente a cobi63@yahoo.it per qualsiasi altra info e per essere aggiornato sulla nostra nuova attività di club che inizierà con la nuova stagione di partite e tornei, a metà settembre.
www.subbuteo.org è il sito di riferimento per le ns comunicazioni.
andrea
Paolo:
Quanti ricordi !!! ... questo articolo mi ha fatto venire la voglia di andare a rispolverare la mia "vecchia" Aston Villa !! MI interesserebbe molto mantenermi aggiornato sulle iniziative che vengono organizzate in zona è possibile iscriversi a qualche mailing list o avere un contatto diretto? Grazie in anticipo, Paolo
andrea:
ciao alessandro..
sono andrea (quello citato nell'articolo).
puoi scrivere una email direttamente a me a questo indirizzo:
cobi63@yahoo.it
aspetto di leggerti in modo da metterci d'accordo per una serata fra amici e subbuteo. esiste anche il sito del club, ed in genere del subbuteo, che gestisco sempre io, visitalo a questo link www.subbuteo.org
a presto
andrea
:
ciao!
non trovo una email per contattare il club: qualcuno può darmi qualche info?
grazie
alessandro
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