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    attualita, edizione cartacea, il tappiro

    di Claudia Sanguineti | 01 Marzo 2011 | in categoria/e attualita edizione cartacea il tappiro

    Passo carrabile: Tappiro d'ardesia a Patrizio Arata per la sua lotta contro una tassa ingiusta e facoltativa

    La battaglia portata anche in Provincia dal Consigliere Massimo Pernigotti
    Passo carrabile: Tappiro d'ardesia a Patrizio Arata per la sua lotta contro una tassa ingiusta e facoltativa

    Passi carrabili a raso? Occhio, non sempre sono da pagare! A segnalarlo, un noto imprenditore di Cicagna, Patrizio Arata, che per tre passi carrabili si è sentito chiedere dei soldi che, per Legge, non è obbligato a pagare. A lui quindi va il nostro Tappiro d’ardesia del mese: perché come Patrizio ci sono altri, numerossimi cittadini, vittime di un sistema confuso che non fa chiarezza sull’esatto pagamento del canone di occupazione del suolo e delle aree pubbliche. Ma procediamo con ordine: Arata ha tre passi carrabili, due a Cicagna, uno a Orero: “Nel 2006 denuncio regolarmente alla Privincia l’esistenza di questi passi carrabili, ma non richiedo il cartello di divieto di sosta: dopo alcuni mesi, mi viene sollecitato che devo saldare comunque il canone. Mi sono rifiutato perché ero informato che non era obbligatorio pagare la Cosap, la tassa sulla concessione di suolo pubblico: ho chiesto spiegazioni agli uffici della Provincia, e ho avuto anche minacce verbali intimatorie che se non pagavo, mi chiudevano il passo. In realtà io volevo solo esercitare il mio diritto”.
    Minacciate? E io vado dal giudice
    Così Arata, dopo varie raccomandate e telefonate senza risposta o risposte minacciose, ricorre al Giudice di Pace, che però a sua volta rimanda il caso al Tribunale poiché la vicenda riguarda dei “canoni di natura patrimoniale”: “Richiederò anche il rimborso dei danni subiti, non è possibile una trafila del genere: una stessa sentenza della Cassazione del 2004 (n°8106 del 28 aprile) ha obbligato il Comune di Genova, che da allora ha modificato i moduli di richiesta di passo carrabile, a fare distinzione tra passi carrabili non a raso, su marciapiede (obbligatorio il pagamento della Cosap e obbligatorio mettere il cartello perché si sottrae all’uso pubblico una porzione di bene destinata alla viabilità o sosta); passi carrabili a raso con segnale (obbligatoria la Cosap, dà diritto al cartello) e passi carrabili a raso senza segnale, dove non esiste il marciapiede (diritto a fruizione di varco carrabile, senza cartello segnaletico, esente dalla Cosap!)”
    Ma allora pagare o no?
    Facoltà e quindi non obbligo mettere il cartello se non lo si vuole, tantomeno pagare la Cosap: “Di fatto è una vera e propria truffa quella relativa alla tassa dei passi carrabili, una truffa che, se non hai voglia né coraggio di andare a fondo, esaurisce gli interessati” conclude Arata.
    La mozione in Provincia
    “E’ da tre anni che i cittadini devono lottare contro illogiche interpretazioni a vantaggio della Provincia di Genova – fa notare Massimo Pernigotti, consigliere Lista Biasotti di opposizione in Provincia che a metà marzo discuterà una mozione sui passi carrabili a raso, dove, punto per punto, si segnalano contraddizioni e difficoltà -  Molto probabilmente verrà bocciata, ma è bene che rimanga scritta per informare tutti i proprietari dei passi carrabili che non hanno fatto ricorso e hanno pagato in silenzio gli accertamenti e le sanzioni, che le richieste di canone non erano pertinenti per i passi carrabili a raso senza segnaletica di divieto. Chi troverà i soldi per restituire quanto pagato e non dovuto ai sensi di quanto stabilito dell’articolo 40 comma 3 del Regolamento Cosap della stessa Provincia? Si sta creando un buco non indifferente che sarà difficile recuperare”. Che la richiesta sia fuori legge l’hanno fatta notare anche il difensore civico e i giudici di pace di Genova, Chiavari e Sestri Levante. L’invito ai cittadini è quindi di avviare proteste per queste richieste “illegittime”. La storia continua.


     


    I commenti dei lettori
    Alessandro Sasso:

    Mi sembra che dietro a tutta questa vicenda vi sia palese disinformazione: è certamente ammessa l'esistenza di passi carrabili non contraddistinti dall'apposito segnale (Art. 22 del nuovo Codice della Strada e relativo regolamento di attuazione), ma in ogni caso questi sono soggetti a specifica autorizzazione ina ssenza della quale la sanzione è pi&ùgrave; che giusta. Anzi, qualora il Comune non adempisse, violerebbe il disposto della Legge n. 241/1990 ("Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi").
    In definitiva, cartello o non cartello, marciapiede o non marciapiede, cosap o non cosap, senza autorizzazione un passo carrabile è abusivo.


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