cultura, ecologia, edizione cartacea, storia locale

10 Luglio 2012 | in categoria/e cultura ecologia edizione cartacea storia locale

Trogoli, vasche e lavatoi: l'Università degli Studi di Milano promuove una ricerca per la loro salvaguardia

un prezioso trogolo di Neirone

Testo e foto di Raoul Manenti

Tra le numerose peculiarità storiche ambientali e culturali della Val Fontanabuona ci sono dei particolari ambienti umidi che, se osservati con attenzione, possono rivelare inaspettati e curiosi aspetti d interesse. Si tratta dei numerosi trogoli, lavatoi e abbeveratoi diffusi lungo un po’ tutti i pendii, più o meno distanti dalle abitazioni, dove una sorgente o un beo ne consentì la costruzione. Manufatti ormai trascurati in quanto legati ad attività del passato ma che possono costituire dei sistemi ecologici di peculiare fascino e notevole valore naturalistico; in molti casi in cui mancano altre raccolte naturali d’acqua la loro salvaguardia assume un’enorme importanza nella conservazione della diversità biologica e nel mantenimento dei delicati equilibri degli ecosistemi. Tali ambienti infatti se non troppo disturbati possono ospitare interessanti organismi, spesso molto utili anche all’uomo. Tra questi vi sono diverse specie di anfibi, curiosi animali caratterizzati da un ciclo vitale comprendente sia una fase acquatica (stadio giovanile) sia una fase terrestre (stadio adulto) e di cui la nostra valle ospita diverse specie molto particolari e uniche. Molto interessante è ad esempio la rana appenninica (Rana italica), rana endemica (quindi esclusiva) degli Appennini. All’inizio della primavera si reca all’acqua per la riproduzione: utilizza soprattutto ruscelli e torrenti non inquinati, ma in diversi casi depone le proprie ovature anche in vasche e trogoli abbandonati. Altra specie curiosa è la bella salamandrina dagli occhiali settentrionale (Salamandrina perspicillata), specie endemica dell’Appennino settentrionale caratterizzata da un ventre con un’accesa colorazione rosso-bianco-nera. Raggiunge al massimo 7 cm di lunghezza ed è molto difficile da trovare durante la fase terrestre essendo notturna e schiva, ma tra marzo e aprile le femmine possono essere incontrate presso i siti dove si recano per deporre le uova: oltre a ruscelli e torrenti incontaminati vi sono molto spesso trogoli e lavatoi alimentati da sorgenti o acque non inquinate. Qui dopo la schiusa è possibile con un po’ di attenzione osservare le loro piccole larve nuotare guardinghe in cerca di prede, tra cui le larve di zanzara, contribuendone così al contenimento insieme alla salamandra pezzata e al tritone alpestre apuano (anche loro rinvenibili nei trogoli). Un esempio dell’importanza che il rispetto degli organismi che vivono nei trogoli può avere anche per l’uomo viene dallo sfortunato caso di un trogolo nell’area di Neirone che all’inizio della scorsa estate è stato completamente svuotato e “pulito” portando alla morte tutte le larve di salamandrina presenti. Già 8 giorni dopo il malaugurato intervento la densità di zanzare, non più predate, era quadruplicata. Infatti, mentre gli anfibi sono piuttosto esigenti in fatto di qualità dell’ambiente e dell’acqua, le zanzare lo sono pochissimo potendo riprodursi in ambienti inquinati e disturbati; ne consegue che interventi che son fatti in buona fede in realtà confondono con lo sporco quegli organismi preziosi che contribuiscono all’equilibrio dell’ambiente acquatico, come vari insetti detritivori o batteri utili che purificano l’acqua, favorendo invece organismi come appunto le zanzare.  Il mantenimento di ambienti preziosi da un punto di vista storico e culturale come questi non può prescindere da una loro gestione e cura che però deve tenere assolutamente in considerazione gli importanti aspetti naturalistici cvalutando quindi il momento e la modalità giusta di intervenire. Come una cura sbagliata può essere pericolosa anche l’abbandono e la perdita di memoria può essere altrettanto dannosa portando alla scomparsa di questi manufatti. Per tale motivo la sezione di Zoologia del Dipartimento di Biologia dell’Università degli Studi di Milano promuove una ricerca ecologica ed erpetologia sui lavatoi e trogoli dell’alta Fontanabuona e delle valli laterali. Segnalazioni a raoul.manenti@unimi.it

Tratto da CORFOLE! del 7/2012, con 25.000 copie gratuite: la testata più diffusa del Levante © Riproduzione vietata

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