cultura, storia locale

di Eugenio Ghilarducci | 03 Aprile 2012 | in categoria/e cultura storia locale

Di quella volta che, medicando un nazista, una suorascongiurò una strage a Lumarzo. Ma oggi le ‘anziane' non ce la fanno più e c'è carenza di vocazioni: finisce così la presenza centenaria delle suore in Fontanabuona.

La carenza di vocazioni religiose, la poca disponibilità finanziaria e cento altri problemi che assillano ogni comunità hanno costretto l’Ordine salesiano ad abbandonare la preziosa attività che per oltre cento anni ha creato e formato la stragrande maggioranza delle famiglie fontanine. Una laconica comunicazione su facebook ha infatti annunciato “E’ con grande rammarico e tristezza che diamo a tutti Voi una notizia che mai avremmo voluto diffondere: la Comunità delle Figlie di Maria Ausiliatrice, presente sul nostro territorio dal 1900 lascerà definitivamente Monleone nell’agosto 2012.” Nel timore di perdere un ausilio per l’avvenire dei propri figli, alcuni genitori hanno formato un comitato; ci vorranno Fede e Coraggio a dare una mano a suor Domenica Bertolesi, attuale direttrice, e ai suoi collaboratori laici per risolvere la situazione.
Quando una suora, medicando un nazista, scongiurò una strage a Lumarzo
E a proposito, ci sovviene, tra i tanti avvenimenti, un fatto  che sembra dimenticato da tutti: il comportamento di un’altra suora salesiana, suor Giovanna (al secolo Angela Dondero che gestiva l’asilo di Cicagna ma si occupava anche degli infanti di altri borghi). Erano le dieci del mattino del 22 settembre 1944 quando suor Giovanna arrivò, dopo una lunga camminata, a Pannesi di Lumarzo per il suo settimanale incontro con i bambini, non facendo caso all’avvicinarsi di una colonna tedesca proveniente da Calcinara e diretta verso la chiesa parrocchiale. All’improvviso l’aria si coprì di spari: una decina di partigiani della brigata Caio aveva attaccato i soldati tedeschi uccidendone quattro e ferendone sei. I partigiani però dovettero abbandonare subito la zona poiché i tedeschi, allarmati via radio, stavano per ricevere rinforzi. Nel caos creatosi la popolazione del borgo cercò di scappare poiché tutti erano al corrente che i tedeschi avrebbero applicata la legge di guerra e bruciato tutte le case. Suor Giovanna richiamò le donne invitandole a prestare aiuto ai soldati feriti tedeschi e tagliare le lenzuola a strisce per usarle come bende. Il comandante del reparto tedesco, arrivò sul posto in pochi minuti e vedendo una suora che con una decina di donne si affannavano a portare aiuto ai suoi soldati dichiarò che non avrebbe risposto con la rappresaglia e, caricati morti e feriti, si allontanò. Il gesto coraggioso ed umano della “suorina” di Cicagna salvò sicuramente la vita a quaranta civili e lasciò integre le case del borgo di Pannesi. 

Tratto da CORFOLE! del 4/2012, con 25.000 copie gratuite: la testata più diffusa del Levante © Riproduzione vietata

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