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    cultura

    di Chiara Staderoli | 03 Aprile 2012 | in categoria/e cultura

    Adotta un mattone: in momenti di crisi anche il restauro scopre il marketing. Il campanile di Missano riportato a nuova vita grazie alle offerte dei parrocchiani che ora ‘possiedono' un pezzo della torre

    Adotta un mattone: in momenti di crisi anche il restauro scopre il marketing. Il campanile di Missano riportato a nuova vita grazie alle offerte dei parrocchiani che ora ‘possiedono' un pezzo della torre

    Rimediare ai segni che il trascorrere del tempo porta con sé e restituire agli edifici storici il loro aspetto originario non sempre è possibile, ma la memoria storica e il fascino che alcuni edifici ecclesiastici custodiscono all’interno dei loro stessi mattoni rimane indelebile nelle persone che all’”ombra” di questi campanili sono cresciute. Ed è così anche per la frazione di Missano, a Castiglione Chiavarese, che a fine gennaio ha festeggiato, insieme al parroco don Cyriaque Bigirimana, al vescovo Monsignor Alberto Tanasini e alle autorità, l’inaugurazione della torre campanaria, oggetto di un recente intervento di restauro conservativo.
    Adotta un mattone
    Il primo passo di un progetto complessivo che mira a restituire omogeneità al prospetto dell’edificio, reso possibile dalla generosità dei parrocchiani, che non hanno perso di vista l’importanza di quelli che sono – e sempre sono stati- i punti di riferimento delle comunità locali e che con un’offerta hanno “acquistato” un mattoncino del campanile da restaurare, per l’occasione riprodotto su un foglio e suddiviso in tante piccole porzioni.
    L’intervento di recupero
    Il progetto, redatto all’arch. Rosangela Mammola, è stato realizzato sotto la direzione dell’arch. Mauro Moriconi della Soprintendenza dei beni artistici della Regione Liguria. “Il campanile- spiega Mammola- presentava, ancora ben visibile seppur fortemente danneggiata dal passare del tempo e dalle infiltrazioni d’acqua, la tradizionale decorazione a strisce avorio e grigia: l’intervento ha conservato i materiali originari e, ove possibile, li ha integrati, riprendendo esattamente ciò che era visibile”. Un’azione di recupero è stata messa in atto anche sugli stemmi:  prosegue l’architetto “si è recuperato il colore del fondo, ma non è stato possibile ricostruire il disegno araldico originario: la scelta è stata di lasciare il campo vuoto, riproponendo solo la tinta emersa dalle tracce rimaste”. In programma, compatibilmente con le risorse della Parrocchia, la prosecuzione e il completamento del restauro sulle restanti parti dell’edificio - essendo ormai trascorsi più di 100 anni dall’intervento del 1893 - e la rivisitazione, in linea con lo stile gotico-lombardo del campanile, dell’aspetto complessivo con la riorganizzazione degli elementi architettonici precedentemente irregolari.
    850 anni di storia: si ha notizia della chiesa già dal 1162
    L’edificio -di cui si ha notizia in una bolla papale del 1162 dove è indicato come  proprietà dell’abbazia benedettina di Portofino- ha due elementi più recenti che ne hanno arricchito il fascino e la bellezza: il sagrato “a risseu”, realizzato nel 1879 da artigiani locali con ciottoli di mare e successivamente ampliato nel 1892 e restaurato nel 2003, e il concerto di tre campane in Mib minore, fuse sul posto dalla premiata Fonderia Capanni nel 1904, alle quali se ne sono aggiunte altre due nel 1927. Un concerto di campane che ancora oggi suona a corde e catenelle, grazie ad un intervento che nel 2000, ne ha ripristinato, accanto a quello meccanico, l’impianto originario. Nel 2005 il concerto della Chiesa parrocchiale si è arricchito di nuove campane, progettate ad integrazione delle quattro già esistenti, opera della fonderia Picasso di Recco. Le tre nuove artistiche campane riportano bassorilievi realizzati con grande cura, da immagini e diciture suggerite dai parrocchiani.

    Chiara Staderoli

    Tratto da CORFOLE! del 4/2012, con 25.000 copie gratuite: la testata più diffusa del Levante © Riproduzione vietata


     


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