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    attualità

    05 Marzo 2012 | in categoria/e attualita

    Come Davide contro Golia - Un piccolo borgo realizza il suo sogno: dopo anni riapre l'ufficio postale

    Come Davide contro Golia - Un piccolo borgo realizza il suo sogno: dopo anni riapre l'ufficio postale

    E’ il 18 Febbraio e malgrado il cielo grigio, l'aria che si respira a Bargone di Casarza Ligure è quella di un giorno di festa: sulla piazza del paese, davanti alla storica bottega di alimentari il chiacchiericcio dei bargonelli è fitto fitto. Sanno che l'attesa è finita: a 56 anni dalla prima apertura e a 6 da quella che sembrava essere la chiusura definitiva, Bargone è tornata ad avere il suo ufficio postale. All'origine della chiusura uno sfratto e l'impossibilità, nell'immediatezza, di trovare un adeguato locale sostitutivo.
    Gli allora consiglieri di minoranza – Piergiorgio Melantone, Mario Cusano e Giovanni Collorado- non si diedero per vinti ed iniziarono una strenua battaglia per la riapertura, che l'attuale amministrazione Muzio fece propria. Finalmente, nel 2010, una delibera di giunta, rafforzata da una dichiarazione di un dirigente di Poste Italiane, confermò l'imminente riapertura. L'attenzione sulla questione non si è mai placata del tutto e quando su una porta verde di Via San Martino comparve il cartello che segnalava la realizzazione dei lavori, divenne ancora più alta.

    La Posta come luogo di ‘emozioni’
    “Per molti anni- ha sottolineato il sindaco, Claudio Muzio- le Poste sono state un luogo di aggregazione: qui si parlava, ci si scambiavano opinioni e notizie; per fortuna o purtroppo, le cose sono cambiate: oggi si comunica con Facebook e Twitter e si finisce con il perdere i rapporti umani, le emozioni, i contatti. La riapertura di quest'ufficio postale, in questo senso, è molto importante perché restituisce alla frazione un importante punto di riferimento”.
    Il ricordo va a Piergiorgio Melantone, ex assessore ai servizi sociali, mancato nel giugno 2010: “Piergiorgio, oggi, avrebbe compiuto gli anni- spiega Muzio, commosso,  (e non solo lui)- se avessimo dovuto scegliere un giorno, nessuno sarebbe stato più adatto di questo e se ci fosse la possibilità di intitolare a qualcuno quest'ufficio, le Poste di Bargone porterebbero il suo nome. So che, ovunque si trovi in questo momento, gioisce con noi!”. Oltre ad Antonio Sgroi, responsabile della comunicazione di Poste Italiane è presente anche la direttrice dell'ufficio sestrese, Laura Cerisola: “La sua presenza qui, oggi- ha spiegato il sindaco- è particolare: l'operatrice incaricata della gestione dello sportello proviene da Sestri, in tal modo l'ufficio casarzese non sarà depotenziato, ma troverà sollievo nel fatto che gli abitanti della frazione svolgeranno qui le attività di sportello il sabato mattina dalle 8,15 alle 12,45”.

    Quella pedana (disabili) non s’ha da fare
    Un’inarrestabile ascesa culminata con le polemiche per il posizionamento della pedana di accesso per i disabili. In una nota i consiglieri di minoranza Insieme per Casarza, nel gennaio scorso, dichiararono: “è stata realizzata una pista di accesso al locale piuttosto singolare: oltre alla bruttura evidente che impoverisce  uno dei più bei centri storici del comprensorio, la struttura in acciaio occupa la metà del carruggio. Visto che si tratta di una struttura precaria e removibile, speriamo che presto si trovi una soluzione alternativa”.
    Non manca la risposta: “D’accordo con il rappresentante della Consulta per i disabili oggi qui presente- conclude Muzio- apporteremo le modifiche necessarie a renderla meno invasiva all’interno del centro storico, nel pieno rispetto della funzione cui deve essere adibita”.
    La funzionalità della pedana mette in ombra il centro storico e i bargonelli che fanno? La testano con una bella foto ricordo insieme all’amministrazione comunale, all’onorevole Scandroglio, al rappresentante della Consulta per i disabili e ai responsabili di Poste Italiane. Questa pedana regge tutto. Anche il peso delle polemiche.

    Tratto da CORFOLE! del 3/2012, con 25.000 copie gratuite: la testata più diffusa del Levante © Riproduzione vietata


     


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