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    attualità

    30 Gennaio 2012 | in categoria/e attualita

    Il nuovo sogno? Ricominciare a coltivare olive: i corsi degli olivicoltori fanno boom di iscrizioni

    Il nuovo sogno? Ricominciare a coltivare olive: i corsi degli olivicoltori fanno boom di iscrizioni

    Corsi di potatura e concimazione: si occupa anche di formazione la Cooperativa Olivicoltori sestresi, che con febbraio ha dato il via ai corsi per l’ottavo anno. “Eravamo partiti con dieci persone e siamo arrivati ad averne 120 a corso – spiega Nicola Gandolfo, presidente della cooperativa – abbiamo dovuto così istituire un numero chiuso, perché è importante che chi partecipa possa vedere bene e da vicino le azioni dimostrative”. E così, quando si sono aperte le iscrizioni, i posti sono stati prenotati in un baleno e gli olivicoltori hanno dovuto sdoppiare il corso per soddisfare le richieste: “I corsi sono aperti a tutti, per i soci è gratuito per i gli altri costa dieci euro”.
    Il programma 2012 prevede un corso di due giorni suddiviso fra potatura di allevamento e produzione (la cui dimostrazione si terrà nel campo della cooperativa), potatura di ricostruzione e riforma (con dimostrazione nell’area interessata dal progetto di recupero degli uliveti a Moneglia) e impostazione delle piante capitozzate (con osservazione delle piante capitozzate nel 2010 e 2011 in località Carmelo a Sestri Levante). I corsi, che si terranno il 2 e il 3 febbraio e nuovamente il 23 e 24, contemplano anche una parte teorica a cura di Riccardo Gucci, professore del dipartimento Piante Legnose dell’Università di Pisa, le cui lezioni si svolgeranno nell’aula didattica della cooperativa, ovvero il frantoio (aperte a tutti). Tra un corso e l’altro, il 7, è fissata anche una lezione teorica di concimazione, mentre il 10 l’agronomo Dionigi Fascie parlerà di potatura di ricostruzione presso l’azienda agricola Orseggi di Lavagna (lezione aperta a tutti).
    I corsi saranno anche l’occasione per visitare la cooperativa, che riunisce 1700 soci di 49 Comuni fra Genova e La Spezia, per la produzione di olio extravergine e del Dop Riviera Ligure – Riviera di Levante: “Un olio leggero e piuttosto fruttato, con una lieve percezione di piccante piacevole al palato e un retrogusto di pinolo e carciofo - lo descrive Gandolfo, attentissimo agli standard che ne garantiscono la massima qualità -. Per l’extravergine la cooperativa accetta solo olio con un’acidità inferiore allo 0,6% (la legge ammette la dicitura fino allo 0,8), mentre per il Dop, che segue la stessa normativa, addirittura ci si ferma allo 0,4”.
    Sui 1700 soci, sono 20 quelli che conferiscono le olive per la Dop, sottoponendole a verifiche costanti e seguendo i dettami della cooperativa per raggiungere il migliori risultati: l’ultimo è stato il secondo posto al Premio Leivi, nota manifestazione dedicata alle eccellenze olearie. I risultati nel campo oleario non sono l’unico obiettivo della cooperativa, che si impegna da tempo nel recupero degli oliveti abbandonati, importanti per garantire non solo il mantenimento delle tradizioni agricole locali, quanto la stabilità dei terreni: “L’abbandono dei terrazzamenti e l’incuria dei boschi concorrono al dilavamento delle terre, alle frane, con le conseguenze disastrose che abbiamo potuto osservare anche nel disastro delle Cinque Terre – prosegue – per questo siamo stati promotori di un progetto pilota, finanziato dalla Regione Liguria, per la riqualificazione degli uliveti nel comprensorio della Val Petronio, che con 170mila euro ci ha permesso di recuperare 16 ettari di terreni fra Sestri Levante, Moneglia, Castiglione Chiavarese e Casarza Ligure”. Il progetto, di esempio anche per diversi agricoltori che hanno proseguito nell’opera investendo di tasca  propria, si concluderà in primavera dopo l’ultima fase di pulizia degli uliveti, avviata a gennaio nei terreni di Casarza Ligure e Castiglione.
    Francesca Vulpani
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    Tratto da CORFOLE! del 1/2012, con 25.000 copie gratuite: la testata più diffusa del Levante © Riproduzione vietata


     


    I commenti dei lettori
    Garaventa Bruno:

    la cosa mi interessa moltissimo. e mi interessa anche il corso per saggiatori di olio.
    Io ho un centinaio di olive a s. Lorenzo della Costa (S: Margherita Lig.) che cerco di tenerle meglio possibile, ma sono anziano, ma lqa cosa mi interessa lo stesso, grazie ci terrei ad essere informato di queste cose utili grazi Garaventa B.


    anonimo:

    L'abandono dei terreni é una delle cause, ma la causa peggiore è l'ipermeabilizzazione del terreno, attraverso la cementazione esagerata in colina, le costruzioni interrate, i muri in cemento armato che sono dighe, dove deviano l'acqua in poco spazio alimentando lo scivolamento e la frana del terreno, le costruzioni interrate sono le più nocive allo scolamento delle acque e distruggono sorgenti che esistono da centinaia di anni, grazie GB.


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