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03 Maggio 2011 | in categoria/e attualita

DIRITTO IN PILLOLE - NON COMMETTE REATO CHI DICHIARA UN REDDITO FALSO PER OTTENERE L'ESENZIONE DEL TICKET

A cura dell'Avv. Alessandro Leverone

La Corte di Cassazione è stata recentemente chiamata a pronunciarsi a Sezioni Unite per risolvere il contrasto giurisprudenziale su quale sia la corretta qualificazione giuridica del fatto criminoso consistente nella falsa attestazione del privato di trovarsi nelle condizioni di reddito per fruire, a termini di legge, delle prestazioni del servizio sanitario pubblico senza il versamento della quota di partecipazione alla spesa sanitaria. La Suprema Corte ha affermato che i reati di falso ideologico e di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche (che prevedono pene molto aspre) vengono nel caso di indebita percezione di erogazioni pubbliche di natura assistenziale, tra le quali rientrano quelle concernenti la esenzione del ticket per prestazioni sanitarie ed ospedaliere, assorbiti dal delitto di indebita percezione di erogazioni a danno dello stato previsto all’articolo 316 ter codice penale.

Da ciò consegue che qualora il privato indebitamente non paga ticket per una somma inferiore a 4.000 euro commette una violazione amministrativa non prevista dalla legge come reato e per la quale la sanzione non può superare, ai sensi del 316 ter ultimo comma c.p, il triplo del beneficio conseguito.

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